Psicoterapia della Gestalt
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La psicoterapia della Gestalt (dove Gestalt in tedesco significa forma) è la psicoterapia basata sulla psicologia della forma o psicologia della Gestalt, che nacque agli inizi del XX secolo in Germania. Essa si inquadra tra le terapie psicanalitiche.
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[modifica] Storia
Se per la psicologia della Gestalt si fa di solito riferimento a Kurt Koffka, il fondatore della psicoterapia della Gestalt viene solitamente considerato Fritz Perls. Dopo la laurea in medicina come assistente di Kurt Goldstein, Perls si era trasferito a Francoforte, centro di fermento intellettuale nell’Europa degli anni '20 del Novecento. Qui venne in contatto con alcuni dei maggiori psicologi della Gestalt di quel tempo, filosofi esistenzialisti e psicoanalisti. Qui incontrò anche Laura Posner, sua futura moglie, che molti ritengono essere la cofondatrice della terapia della Gestalt.
In seguito alle persecuzioni naziste, emigrò in Sud Africa dove, insieme alla moglie Laura Posner, fondò l'Istituto Sudafricano di Psicoanalisi. Qui scrisse il suo primo libro che si intitolava: "Ego, hunger and aggression" ("Io, fame ed aggressività"), scritto in collaborazione con la moglie Laura. Il sottotitolo del testo era "una revisione della teoria e del metodo di S. Freud". Rimase in Sud Africa fino al 1946 circa, dopo di che si trasferì a New York.
Il termine terapia della Gestalt fu usato per la prima volta come titolo del libro "Terapia della Gestalt - Teoria e Pratica della terapia della Gestalt", scritto a tre mani da F. Perls, Paul Goodman ed E. Hefferline e pubblicato a New York nel 1951 (familiarmente chiamato: "la Bibbia"). Nel 1952 fondò il Gestalt Institute of New York, istituto nel quale si terranno una serie di laboratori di psicoterapia.
[modifica] La personalità secondo Perls
Perls esplora il rapporto tra il sé ed il mondo: i confini dell’io vanno negoziati perché c’è qualcosa all’esterno di cui abbiamo bisogno. Il processo attraverso il quale faccio passare qualcosa attraverso i confini dell’io si chiama contatto. Fare contatto richiede un dispendio di energia. Perls riteneva che appena una situazione è chiusa, siamo aperti per la successiva situazione incompiuta; secondo lui la vita è un numero infinito di situazioni incompiute, di Gestalt incompiute.
Perls - che in origine ebbe una formazione freudiana - riteneva che la personalità avesse più strati.
- Strato dei cliché: è lo strato più esterno, una piccola parte del sé genuino che viene impiegata per fare domande su persone senza un interesse reale.
- Strato dell’impersonificazione dei ruoli appresi: la rappresentazione del ruolo diventa automatica e serve a mascherare il sé genuino, ad es. padre o madre, professore o studente.
- Strato dell’impasse: a questo livello si sperimenta un senso di vuoto o nullità.
- Strato implosivo-esplosivo: la persona è consapevole delle proprie emozioni che esprime verso l’esterno e verso l’interno.
- Personalità genuina spogliata di tutti i modi di esistere appresi nel mondo.
Con la consapevolezza completa si diventa coscienti dell’autoregolazione dell’organismo. Perls riteneva importante la differenza tra la realizzazione del sé e la realizzazione dell’immagine del sé, la protezione dell’immagine attraverso ruoli, implica che non si ha diritto di esistere così come si è.
[modifica] Essere nel mondo
Perls divideva le persone in tre grandi categorie riguardo al loro modo di essere:
- Devisti: vivono in base a regole e regolamenti imposti. Il loro comportamento è stabilito dal confronto con regole e regolamenti imposti. Come si dovrebbe e non dovrebbe essere.
- Circaisti: tra questi si trovano gli intellettuali, quelli che preferiscono pensare piuttosto che fare, persone prese dal passato e dal futuro.
- Esistenzialisti: persone che si accettano così come sono.