Prospettivismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questa voce che tratta un argomento di filosofia è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia e del Progetto filosofia. Vedi l'elenco degli abbozzi di filosofia. Vedi anche il Portale filosofia. (uso di questo avviso) |
Prospettivismo è il termine è stato coniato da Gustav Teicmüller (Die Wirkliche und die Scheinbare Welt, 1882). Secondo tale dottrina, il mondo e le cose che ne fanno parte possono essere analizzate da diversi punti di vista ed ognuno di essi è corretto e concorre a comprendere meglio la realtà. In età moderna, con Montaigne, la scoperta del Nuovo Mondo e i relativi problemi etici e antropologici portano a un orientamento prospettivistico del filosofare. In seguito, Leibniz sottolineava come una stessa città vista da diverse prospettive appare totalmente differente, e come moltiplicata prospettivamente. Il prospettivismo filosofico si riafferma con Emerson nel contesto pluralistico-democratico degli Stati Uniti negli anni precedenti della seconda rivoluzione industriale. La sua scia sarà seguita, ma con precisi intenti di restaurazione gerarchico-aristocratica, da Nietzsche. Nel '900, Ortega difende un prospettivismo storico, ossia l’idea che esistano una serie di prospettive che si possono scoprire soltanto nel corso della storia.
Storia della filosofia | Filosofi | Discipline filosofiche | Opere filosofiche