Pietro Pacciani
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Pietro Pacciani (Ampinana di Vicchio, 7 gennaio 1925 - Mercatale di San Casciano, 22 febbraio 1998) fu un contadino fiorentino condannato per gli omicidi attribuiti al mostro di Firenze.
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[modifica] Profilo
Pietro Pacciani, detto il Vampa per una bravata che gli aveva ustionato il viso, è descritto come un uomo collerico e violento, indipendentemente dal giudizio per i delitti del mostro (giudizio che peraltro lo vide assolto in grado d'appello prima che la sua morte estinguesse il reato). Tale violenza, oltre che nei confronti della moglie Angiolina Manni, si era già esplicata verso le figlie Rosanna e Graziella in forma di abuso sessuale, ed era sfociata fin da prima del matrimonio in un omicidio passionale (nel 1951): tutti reati per i quali il Pacciani era già stato condannato e detenuto.
[modifica] La vicenda giudiziaria
Per approfondire, vedi la voce Mostro di Firenze. |
Pietro Pacciani fu arrestato il 17 gennaio 1993 perché sospettato di aver ucciso otto coppie di giovani tra il 1968 e il 1985. Il 1 novembre 1994 iniziò il processo che si concluse con la condanna di Pacciani a quattordici ergastoli da parte del tribunale di Firenze. Il 13 febbraio 1996 Pacciani fu assolto della corte d'appello per non aver commesso il fatto, dopo essere stato in carcere per 1.100 giorni. Il 12 dicembre successivo la corte di Cassazione annullò l'assoluzione e dispose un nuovo processo.
[modifica] Il secondo processo e i «compagni di merende»
Mario Vanni, Giovanni Faggi e Giancarlo Lotti sono i nomi degli altri tre personaggi principali coinvolti con Pacciani nel processo al mostro di Firenze. Essi furono arrestati dalla polizia sulla scorta di informazioni venute alla luce nel corso del primo processo che indussero gli inquirenti a ritenere che dietro al mostro non si celasse una sola persona, bensì una banda di criminali organizzata. Dei «compagni di merende», come furono ben presto definiti dalla stampa, Vanni fu condannato al carcere a vita, mentre a Lotti toccarono 26 anni. Pacciani non sopravvisse al secondo processo, e venne trovato morto nella sua abitazione con i pantaloni abbassati il 22 febbraio 1998. Un esame tossicologico rivelò che Pacciani era stato ucciso da un farmaco antiasmatico fortemente controindicato per le patologie di cui lui soffriva, lanciando nuove ombre sulla vicenda che sembrava giunta ad una conclusione. Il 24 marzo 1998 la corte d'appello pronunciò la condanna per Vanni e Lotti e l'assoluzione per Faggi.