Operazione Desert Storm
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Motivazione: WND, informazioni non sufficienti e da contestualizzare .
A fine novembre del 1990 il ra‘īs (Presidente) iracheno Saddām Husayn invase il vicino Stato del Kuwait in nome di un'antica ma infondata pretesa di Baghdad di recuperare un territorio che sarebbe stato iracheno, malgrado prima della nascita dell'Iraq sia l'Iraq sia il Kuwait fossero stati parte non perfettamente distinguibili amministrativamente dei più vasti domini del Sultanato ottomano e che, comunque, l'Iraq avesse riconosciuto l'indipendenza del piccolo Emirato del Golfo Persico allorché questi chiese ed ottenne di essere ammesso nella Lega Araba.
L'ONU lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene, ma la richiesta non conseguì risultati. Il 17 gennaio 1991 iniziò dunque l'operazione “Tempesta nel deserto” (Desert Storm), guidata dalle truppe anglo-americane, sotto l'autorizzazione delle Nazioni Unite.
Essa porterà al rapido ritiro degli invasori all'interno dei propri confini. Il dittatore iracheno rimarrà tuttavia al potere per altri anni, pur sottoposto a limitazioni pesanti della sua autorità sul paese, fino al decisivo intervento statunitense del 2003, mosso dalla volontà di reagire agli attentati dell'11 settembre 2001 a New York e Washington, attribuiti ad al-Qā'ida, ma motivato dall'intento di distruggere "armi di distruzioni di massa" volute da Saddām, della cui esistenza vi erano solo flebili indizi e che, in ogni caso, non verranno mai trovate.
[modifica] Collegamenti
- Operazione Enduring Freedom
- Saddam Hussein
- Guerra in Iraq