Miodesopsie
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Le miodesopsie [dal greco myōdes 'simile a mosche' e òpsis 'visione'] o mosche volanti sono la manifestazione di ombre mobili nel campo visivo dell'occhio dovute ad una non perfetta trasparenza del corpo vitreo, che col tempo, è colpito da un processo degenerativo. Il corpo vitreo, perdendo la sua trasparenza per invecchiamento o per patologie come la miopia, forma al proprio interno dei detriti proteici che, intercettando la luce che entra nell'occhio, proiettano la loro ombra sulla retina.
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[modifica] Descrizione
Il corpo vitreo costituisce oltre la metà dell'intero volume dell'occhio ed è situato tra il cristallino e la retina ed è formato da una sostanza acquosa detta umor vitreo sostenuta da fibrille vitreali, formate essenzialmente da collagene, acido ialuronico ed altre proteine solubili. Quando si osserva un oggetto, la luce viene messa a fuoco dal cristallino e dopo aver attraversato il corpo vitreo viene creata un'immagine speculare sulla retina. Il corpo vitreo dovrebbe essere perfettamente trasparente per garantire una visione nitida, tuttavia piccole imperfezioni sono sempre presenti anche se non sono normalmente visibili grazie ad operazioni di compensazione e assuefazione condotte dal cervello.
A causa dell'invecchiamento naturale (o di alte concause come la miopia) le fibrille che sostengono l'umor vitreo possono collassare e liquefarsi, creando dei corpi opachi liberi di muoversi all'interno dell'occhio. Poiché questi corpi non sono perfettamente trasparenti creano dei coni d'ombra sulla retina al passaggio della luce e sono visibili a chi soffre di miodesopsie come oggetti eterei in movimento nel campo visivo simili appunto a delle mosche volanti. Questi oggetti sono particolarmente evidenti facendo operazioni di ricerca e fissando lo sguardo su un fondo omogeneo e luminoso, come ad esempio un cielo azzurro o un monitor da computer con un fondo chiaro. La forma e la quantità di queste ombre varia da soggetto a soggetto, possono manifestarsi in forme circolari, ad anello, filamentose o perfino simili a ragnatele; anche le dimensioni variano molto, da piccoli puntini appena osservabili fino a macchie che si estendono per l'intero campo visivo.
[modifica] Cause
In letteratura le miodesopsie sono considerate difetti secondari della vista e non una malattia; tuttavia la letteratura considera l'insorgenza di miodesopsie perfettamente nella norma per una popolazione tra i 50 e i 60 anni mentre si sta recentemente evidenziando come le miodesopsie stiano colpendo giovani tra i 20 e i 30 anni. Ad oggi le cause non sono ancora note.
Le miodesopsie sono spesso associate al distacco del vitreo, al distacco della retina o ad effetti collaterali di operazioni chirurgiche, come ad esempio la rimozione del cristallino affetto da cataratta. In questo caso sono anche visibili lampi di luce al buio che sono causati dalle sollecitazioni meccaniche compiute dal corpo vitreo distaccato contro la retina; ciò può portare a lesioni o al distacco della retina con conseguenze gravi per la vista, inclusa anche la cecità. Un esame oculistico è fortemente raccomandato in tutti questi casi.
[modifica] Cure
Ad oggi non esistono cure farmacologiche per eliminare il problema. Tentativi (che possono comportare anche serie complicanze) sono stati fatti con particolari tipi di laser oppure con la chirurgica mini-invasiva, quando l'entità dei corpi mobili è tale da oscurare in modo persistente e duraturo la vista. E' auspicabile che il paziente confidi nella capacità di adattamento del cervello di vedere attraverso i buchi lasciati dai corpi mobili. In letteratura si legge di persone che col tempo (mesi od anni) hanno imparato ad ignorare quasi completamente le miodesopsie mentre altre hanno visto aggravare la loro condizione. A volte chi ne è affetto, sebbene in condizioni normali abbia una vista buona, tende a ricercare con ossessione di vedere le proprie miodesopsie amplificando di fatto il problema a livello psicologico.
In alcune situazioni l'impossibilità di osservare attraverso le miodesopsie, apparendo esse opache, possono rappresentare la presenza di coaguli ematici.
Medici oculisti spesso prescrivono integratori alimentari specifici, consigliano di ignorare il problema, condurre la vita di sempre e bere molta acqua. L'efficacia degli integratori alimentari è da verificare, è altamente improbabile che possano raggiungere o solo influire sull'evoluzione del vitreo. Importante invece l'effetto placebo.
[modifica] Collegamenti esterni
http://www.occhioallaretina.it Il portale delle malattie della retina