Lorenzo Parodi
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Lorenzo Parodi (nato a Genova Nervi il 24 maggio 1926) è un dirigente rivoluzionario italiano, fondatore nel 1965, con Arrigo Cervetto, di Lotta Comunista.
[modifica] Biografia
Nasce in una famiglia operaia: il padre Bartolomeo è "battimazza" al reparto fucinatura dell'Ansaldo Meccanico di Genova Sampierdarena. Dopo aver iniziato a lavorare, a 14 anni, in una piccola bulloneria di Genova Nervi, nel pieno della Seconda guerra mondiale passa alla grande fabbrica, e l'apprendistato professionale precede il noviziato politico di poco più di un anno.
Trent'anni dopo Parodi rievoca l'esordio politico di quel giovane operaio e partigiano introducendo "Cronache operaie" (Edizioni Lotta Comunista, Milano, 1974), testo che raccoglie le sue riflessioni degli anni 50 del ventesimo secolo sull'esperienza di fabbrica; di cui si riporta la sintesi di punti essenziali.
[modifica] La vicenda politica
Per approfondire, vedi la voce Le prime formazioni_di_difesa_proletaria_a_Genova. |
La sua vicenda politica prende vita fuori dalla fabbrica quando per sfuggire dalle retate dei nazifascisti del 1944 prende contatto con una cellula politica in clandestinità che è ostile al compromesso fra Togliatti e monarchia, svolta di Salerno, la scelta politica segue un'impostazione nettamente internazionalista con la connotazione del comunismo libertario, anche in quanto a Genova esiste una robusta componente libertaria ed anarco sindacalista affondando le sue radici nella I internazionale ed irrobustita dal rifiuto delle posizioni della II, esempio ne è la camera del lavoro di Sestri Ponente Tale scelta di matrice libertaria ed internazionalista è contrapposta a quella Togliattiana Staliniana e provocherà profonde lacerazioni in una intera generazione di comunisti in quanto fra l'altro la svolta di Salerno rappresenta il "primo" compromesso storico, che non è assolutamente scorrelato dalla piu' ampia struttura geopolitica che si stava gia' nettamente configurando.
Parodi prosegue dicendo che la scelta individuale corroborata anche dagli impulsi degli ideali giovani sfocia in scelta collettiva avversa avversa a quella Togliattiana anche se inevitabilmente legata alla tradizione comunista nelle varie sfacettature,cioe' si esprime ancora in modo confuso ma genuino il tentativo di bloccare l'opportunismo di stampo Togliattiano:si etnta di salvare il salvabile di fronte all'avanzare di posizioni che bloccheranno la spinta rivoluzionaria di classe nata dalla lotta antifascista. Le cronache dei tempi confermano siffatta analisi, nel contempo nasce l'esigenza della struttura organizzata di partito che preservi divulghi ed applichi i principi veri e quindi internazionalisti della scienza marxista: si configura quindi ancora una volta la necessita' delle avanguardie di classe.Lo scivente si rende conto allora che partendo dal tesoro di tutte le esprienze positive che la classe operaio ha fatto accorre omogenizzare tale esperienze in una scienza della rivoluzione rendendosi ben conto che i tempi sarebbero stati lunghi visto l'opportunismo di sinistra vincente,ma basandosi sul fatto che ci vollero pur 20 anni a Marx per fare il capitale ed un'intera generazione di comunisti per fra la rivoluzione Sovietica,lo steso tempo sarebbe stato necce3ssario per depurare il marxismo-leninismo dal cancro staliniano(purtroppo la storia dimostro' che Parodi sbaglio' i tempi,vista la situazione attuale,e di gran lunga).Lo scopo del lavoro era quello di parlare agli operai dei loro problemi superando la difficolta' oggettiva die esser anche lo scrivente parte in causa e quindi il rischio di scarsa obbiettivita':il difficile era osservare i problemi della classe e far veder quanto erano in contrapposizione con lo stalinismo dominante.Sostanzialmente esisteva la difficolta' per il militante rivoluzionario di agire in fase agitatoria in campo sindacale ( dai livelli di base fino a dirigente nazionale del sindacato);ovvero di riuscire ad affrontare concretamente le esigenze degli operai e qunidi unitarie anche con i rappresentanti delle altre forze politiche (sopratutto i rappresentanti dello stalinismo dominante) e nel contempo di trasformare le considerazioni su tali esigenze (ed eventuali azioni) in dibattito politico a pro del suo singolo partito senza spezzare il fronte unito della lotta sindacale.
Questa maturazione politica si esprime nell'impegno per portare il movimento anarchico su una linea di lotta politica concreta, che lo porta assieme ad Arrigo Cervetto e altri giovani a lavorare per la nascita dei "Gruppi anarchici di azione proletaria" (GAAP), sancita nel Convegno di Genova Pontedecimo del febbraio 1951.
Membro del Comitato Direttivo Nazionale della CGIL, vi assume una netta posizione internazionalista nei confronti della rivolta operaia di Budapest dell'ottobre-novembre 1956.
Il segretario generale Di Vittorio, dopo la deplorazione dell'intervento militare russo espressa il 27 ottobre, già il 4 novembre ha operato una rapida marcia indietro. Alla riunione del Direttivo del 20-21 novembre Parodi sostiene la necessità «che la CGIL prenda l'iniziativa di liquidare la politica, i sistemi e la burocrazia stalinista che orientano tuttora la Federazione Sindacale Mondiale», affermando: «Nello stesso momento in cui attraverso la FSM dobbiamo aiutare la mobilitazione dei lavoratori francesi contro una guerra colonialista fatta in Algeria ed in Egitto in nome di un governo "socialista"; nello stesso momento in cui dobbiamo preoccuparci delle difficoltà dei lavoratori inglesi, la cui lotta contro la guerra in Egitto e a Cipro è frenata dalle Trade Unions laburiste preoccupate di "non danneggiare la produzione" occorre anche appoggiare senza riserve la lotta dei lavoratori ungheresi, polacchi, degli stessi lavoratori russi, che, contro gli effetti del capitalismo di Stato, vogliono affermare il vero socialismo».
Dopo la confluenza dei GAP, nella primavera 1957, nel raggruppamento di "Azione Comunista" sorto due anni prima da una "dissidenza" del PCI, Parodi si impegna a fianco di Arrigo Cervetto nello sforzo di contrastarvi il massimalismo e gli atteggiamenti di puro "garibaldinismo". E assieme a Cervetto presenta, al primo convegno della Sinistra comunista del novembre 1957 a Livorno, le "Tesi sullo sviluppo imperialistico, sulla durata della fase controrivoluzionaria e sullo sviluppo del partito di classe", in cui è espressa organicamente la visione strategica della corrente leninista.
Frutto della collaborazione con Cervetto è anche il "Progetto di tesi sulla questione sindacale" del giugno 1958 (pubblicato poi in "Critica del sindacato riformista", Edizioni Lotta Comunista, Milano, 1987).
E sarà a Parodi che Cervetto invierà nel 1964 le bozze dello studio (che sarà raccolto due anni dopo in volume, con il titolo di "Lotte di classe e partito rivoluzionario", e più volte ripreso fino alla sesta edizione del 2004, che ripubblica anche quelle lettere) sulla concezione leninista dell'azione politica, con l'obiettivo di avere «un testo-base della corrente leninista in Italia». È in effetti su quella base che, esauritasi la convivenza di posizioni ormai incompatibili, Cervetto e Parodi possono voltare pagina rispetto all'esperienza di "Azione comunista", e formare una nuova organizzazione pienamente omogenea: nel dicembre 1965 esce il primo numero di "Lotta comunista" e prende avvio un vasto lavoro di insediamento organizzativo.
Parodi prosegue la sua attività politica nel sindacato, sviluppando una riflessione attestata da una vasta bibliografia: i libri "Critica del sindacato riformista" (cit.) e "Critica del sindacato subalterno" (Edizioni Lotta Comunista, Milano, 1989), raccolgono rispettivamente 98 testi usciti tra il 1953 e il 1966, e 81 usciti tra il 1967 e il 1978. Nell'Introduzione a "Critica del sindacato subalterno", scritta nel novembre '88, Parodi scrive che dall'esperienza della fabbrica,raccolta nel volume si trova la ragione dell'impegno di Lotta Comunista,in quanto inevitabilmente l'impegno sindacale si tramuta in impegno politico,in tale prospettiva serve una scienza del partito,e nel lavoro di militanza non puo' altro che svilupparsi la passione politica che è l'unica che puo' sorreggere l'attivista anche nei periodi storici piu' negativi per la lotta di classe.
Lo studio della condizione operaia, dunque, necessariamente si estende allo studio delle relazioni tra le classi in Italia: a partire dai primi anni '80 Parodi lavora sistematicamente su molteplici aspetti della storia del capitalismo industriale e finanziario italiano, visto nei suoi nessi con le dinamiche internazionali, con le lotte tra le classi, con la vicenda politica e con la produzione di ideologie; una prima parte di questi materiali, elaborata tra il 1983 e il 1994, trova sistemazione nel volume "Studi sullo sviluppo del capitalismo in Italia" (Edizioni Lotta Comunista, Milano, 1998).
Nell'introduzione vi si afferma che se il partito devefare la storia della sua classe, il partito stesso non può prescindere dalla storia della classe antagonista;tale storia avrebbe portato la borghesia ad assegnare al suo interesse medio una valenza universale avendo come approdo il mercato mondiale.In tal senso Marx ed Engels affermano che anche il proletariato "può dunque esistere soltanto sul piano della storia universale, così come il comunismo, che è la sua azione, non può affatto esistere se non come esistenza storica universale"».
Questo lavoro prosegue con gli studi più recenti, che hanno una dimensione non solo italiana, ma proiettata sullo scenario internazionale (in particolare europeo e americano), sulle tendenze e le politiche dei grandi gruppi economici e finanziari, sempre seguiti in connessione con i diversi, mutevoli e contraddittori, aspetti della vita della formazione economico-sociale capitalistica.