Lingua wolof
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Wolof (Wolof) † | |
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Parlato in: | Senegal, Gambia, Guinea, Guinea Bissau, Mali, Mauritania e nei paesi di emigrazione (USA, Francia, altri paesi europei). |
Persone: | 13.295.200 |
Classifica: | |
Filogenesi: |
Lingue niger-congolesi |
Statuto ufficiale | |
Nazioni: | Africa, Senegal |
Regolato da: | Centre de linguistique appliquée de Dakar (CLAD) (ufficioso) |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | wo |
ISO 639-2 | wol |
SIL | WOL (EN) |
Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - Art.1 Doomi aadama yépp danuy juddu, yam ci tawfeex ci sag ak sañ-sañ. Nekk na it ku xam dëgg te ànd na ak xelam, te war naa jëflante ak nawleen, te teg ko ci wàllu mbokk. |
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Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
Distribuzione geografica del Wolof |
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Indice |
[modifica] Origine e diffusione
Il Wolof (o Uolof) è la lingua parlata in Senegal dall'omonima popolazione. La lingua è classificata da M. Delafosse nel gruppo senegalo-guineese. Nomi alternativi del Wolof sono: woloff, ouolof, yallof, walaf, volof, waro-waro.
Questa lingua, inoltre, si articola in alcuni dialetti quali: baol, cayor, dyolof (djolof, jolof), lébou (lebu), jander. Considerando l'area geografica interessata da tale lingua, la varietà e le caratteristiche dialettali sono scarsamente preminenti, sebbene si notino delle marcate differenze idiomatiche tra le aree rurali e qulle urbane. Nel dialetto della regione di Dakar, in particolare, si notano forti contaminazioni francofone e la presenza di numerosi vocaboli derivanti dal francese e dallo slang afroamericano. Il wolof parlato in Gambia, a causa delle influenze anglofone, rende difficoltosa la sua comprensione da parte dei wolof francofoni.
Il wolof figura come prima o seconda lingua per una popolazione di minimo 7.000.000 di individui (la popolazione senegalese madrelingua è minimo 3.170.200, dati del 1998).
É parlato anche in Gambia, Guinea, Guinea Bissau, Mali, Mauritania e nei paesi di emigrazione (USA, Francia, altri paesi europei).
[modifica] Sistema di scrittura e primi testi in Wolof
Il wolof figura tra le lingue del gruppo atlantico occidentale della famiglia nigeriana-congolese. É lingua nazionale del Senegal ma ha satuto anche in Gambia ed in Mauritania. I testi in wolof, o riguardanti il wolof, sono relativamente antichi: i primi scritti conosciuti risalgono al XVIII secolo e consistono in prevalenza di resoconti di esploratori, missionari e documenti funzionari coloniali. Il naturalista francese Michel Adanson, che soggiornò in Senegal dal 1749 al 1753, ha redatto degli scritti di particolare valore: una grammatica wolof sintetica, un vocabolario francese-wolof che espone un migliaio di termini, e due componimenti poetici. Questi testi, redatti con l’alfabeto francese, dopo essere rimaste a lungo inedite sono state pubblicate su iniziativa di Charles Becker nel 1979, in un volume di circa 60 pagine. Notevoli anche i contributi in lingua araba: l'utilizzo dei caratteri arabi ha permesso la riedizione di opere riguardanti grammatica, letteratura, diritto e alcune traduzioni commentate del Corano. Notevoli manoscritti di questo tipo sono reperibili presso il Laboratorio d’Islamologia dell’Istituto Fondamentale d’Africa Nera (IFAN).
[modifica] Opere risalenti al secolo IX
- Mamadou Cissé: Dictionnaire Français-Wolof, L’Asiathèque, Parigi, 1998
- Mamadou Cissé: « Graphical borrowing and African realities » in Revue du Musée National d'Ethnologie d'Osaka, Japan, june 2000.
- Mamadou Cissé: "Revisiter "La grammaire de la langue wolof" d'A. Kobes (1869), ou étude critique d'un pan de l'histoire de la grammaire du wolof.", in Sudlangues (www.sudlangues.sn), february 2005, Senegal
- Jean Dard Dictionnaire français-wolof et français-bambara, suivi du dictionnaire wolof-français Imprimerie royale, Parigi 1825
- Jean Dard Grammaire Wolofe ou méthode pour étudier la langue des noirs en Sénégambie suivie d'un appendice Imprimerie royale, Parigi 1826
- Jacques François Roger Recherches philosophiques sur la langue ouolofe suivies d'un vocabulaire abrégé français-ouolofe Dondey-Dupré, Parigi 1829
- Abbe Lambert, Curé de Gorée Grammaire ouolove Parigi , 1842
- P.D.Boilat, Grammaire de la langue Woloffe Imprimerie Impériale, Parigi 1858
- Principes de la langue wolofe [par] les Missionnaires de la Congrégation du S. Esprit et du Saint Coeur de Marie Imprimerie de la Mission, Dakar 1858
- Louis Léon César Faidherbe Vocabulaire d'environ 1.500 mots français: avec leurs correspondants en ouolof de Saint-Louis, en poular (toucoulor) du Fouta, en soninke (sarakholle) de Bakel Imprimerie du gouvernement, Saint-Louis 1864
- L. Descemet Recueil d'environ 1.200 phrases françaises usuelles: avec leur traduction en regard en Ouolof de Saint-Louis Imprimerie du gouvernement, Saint-Louis 1864
- Alois Kobés Grammaire de la langue Volofe Saint-Joseph de Ngasobil: Imprimerie de la Mission, 1869
- Guide de la conversation en quatre langues français-volof-anglais-serer = Guide of the conversation in four languages English-Volof-French-Sarare Saint Joseph de Ngasobil: Imprimerie de la Mission, 1880
- V.J. Guy-Grand Dictionnaire français-volof Saint Joseph de Ngasobil: Imprimerie de la Mission, 1890
- L. Speisser Grammaire élémentaire de la langue volofe Saint-Joseph de Ngasobil: Imprimerie de la Mission, 1888
[modifica] Letteratura
La letteratura wolof si può dividere in due correnti: quella redatta con l’alfabeto arabo, più antica, e quella scritta con caratteri latini, di più recente produzione.
[modifica] La letteratura wolof in arabo
Questa letteratura, scritta con caratteri arabi, è sorta presso i centri islamici di educazione ad opera dei marabutti che l'hanno adattato la fonia in particolare dei suoni wolof che nella lingua araba non esistono (come [p] o [ñ]) strutturando il sistema di scrittura chiamato wolofal. Inizialmente, questa letteratura era conosciuta solo da un ristretto numero di inziati e da un ristretto pubblico di poemi narrati da mendicanti in alcune città come Saint Louis. Succesivamente si è verificata una notevole diffusione grazie all'utilizzo di nastri audio introdotti dalle confraternite religiose del Senegal che hanno, inoltre, avviato una produzione originale supportata da distribuzione e vendita delle audicassette stesse. Molto importante fu anche il contributo dato dalle declamazioni di poemi wolof durante i gàmmu e i màggal, sia in Senegal che in Europa.
Molte opere sono state traslitterate in alfabeto latino ad opera delll’Istituto Fondamentale d’Africa Nera (IFAN); ciò ha reso possibile una ulteriore diffusione presso il pubblico francofono e stimolato nuove creazioni.
[modifica] Autori e tematiche
I principali autori sono grandi nomi: Cheikh Samba Diarra Mbaye, Serigne Mor Kayre, Serigne Mbaye Diakhaté, Serigne Moussa Ka, Cheikh Gassama, Serigne Adi Touré, Libasse Niang e altri.
Prevalenti sono i temi religiosi, i cui scritti esprimono la dedizione nei confronti del proprio marabutto; interessanti anche i testi inerenti la politica, la società, l'economia e la colonizzazione. Particolarmente interessante il contenuto storico nel poema Xarnu bi, in cui l'autore Moussa Ka descrive le condizioni di miseria delle popolazioni causate da un lungo periodo di siccità verificatosi intorno alla fine degli anni '20 del XX secolo. Cantautori senegalesi come Fallou Dieng attingono e si ispirano apertamente ad opere di tale genere.
Le università Cheikh Anta Diop di Dakar e Gaston Berger di Saint Louis hanno prodotto opere su alcuni di questi autori.
[modifica] La letteratura wolof in latino
Gli autori più noti appartengono al gruppo che, nel 1958 a Grenoble, realizzarono il primo sillabario in lingua wolof, sotto il coordinamento di Cheikh Anta Diop e con la collaborazione di Abdoulaye Wade.
[modifica] Autori e tematiche
Tra gli autori più notevoli: lo scrittore francofono Cheik Aliou Ndao (autore di Buur Tilleen sia wolof che francese; Assane Sylla sia autore di opere personali che traduttore di poeti come Leconte de Lisle e Victor Hugo; Cheikh Adramé Diakhaté, che ha scritto sui temi dell'emigrazione verso l'Europa; Mamadou Diarra Diouf autore di 'Ogni donna è un uomo', sui maltrattamenti nei confronti delle donne.
Numerose anche le autrici femminili: Mame Younousse Dieng ha tradotto in wolof l’inno nazionale senegalese, ha scritto il romanzo Aawa bi (La prima moglie) e di l’Ombre en feu (l'Ombra in fiamme). Kura Saar, poetessa di estrazione popolare (esercita professione di venditrice presso un mercato di Dakar), ha seguito solo i corsi di lingua wolof. Non ha frequentato la scuola francese. Autrice di poemi deliziosi, tratta temi disparati: invettive contro lo xeesal (lo sbiancamento artificiale della pelle), i danni della colonozzazione, ecc. Mame Ngoye Cissé, funzionaria presso l’Istituto Fondamentale d’Africa Nera (IFAN), il suo apprendimento del Wolof deriva dal lavoro svolto sui testi nella lingua nazionale. Ha pubblicato Liggéeyu ndey: añub doom (Il lavoro della madre: la ricompensa del bambino), collezione di favole che le raccontava sua madre.
Parte degli autori indicati aderisce alla Unione degli Scrittori in lingue nazionali (UESLAN), associazione nata nei primi anni '90 e che è impegnata assiduamente nella promozione della letteratura in lingue nazionali.
[modifica] Letteratura bilingue
Le pubblicazioni bilingue (in lingue nazionali e francese), trovano diffusione grazie all'IFAN e Enda-Tiers Monde: per loro iniziativa è stato prodotto, nel 1996, Des contes wolof ou la vie rêvée (tr. Racconti wolof o la vita sognata). Tra le pubblicazioni più recenti: Les Jumeaux de Diyakunda / Séexi Diyakundaa, Falia-Editions-Enfance, 2002 (Il gemello di Diyakunda), Il était une fois en Europe… / Benn bés la woon… (C'era una volta in Europa…), raccolta di racconti in lingue europee (francesi, olandesi, cechi, tedeschi) e wolof.
[modifica] Il sistema di numerazione
Il sistema di numerazione è quinario.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- http://www.africainformation.net/ifan1.htm sito dell'IFAN, Institut Fondamentale d'Afrique Noire (inglese)
- http://www.osil.ch/gtf-rifal/dakar/clad1.html Centre de linguistique appliquée de Dakar (francese)
- http://www.ucad.sn/ università Cheikh Anta Diop di Dakar (francese)