Liane de Pougy
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Liane de Pougy (La Flèche, Sarthe, 2 luglio 1869 - Losanna, Svizzera 26 dicembre 1950) è il nome d'arte di Anne-Marie Chassaigne, detta poi Madame Henri Pourpre e dopo il suo secondo matrimonio, principessa Georges Ghika, è una ballerina e cortigiana della Belle Époque.
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[modifica] Biografia
Il padre era ufficiale e la madre faceva parte dell'alta nobiltà terriera, e quindi ricevette un'educazione religiosa nel convento del Sacro Cuore di Rennes e fu data in sposa, a sedici anni, a un uomo brutale, il tenente di vascello Henri Pourpre, le cui percosse le lasceranno delle cicatrici che conserverà per tutta la vita. Secondo alcune fonti, egli arrivò addirittura a spararle con la sua pistola. Lei gli donerà un figlio, il pilota Marc Pourpre, che morirà durante la Prima guerra mondiale nel 1916, e dopo due anni di maltrattamenti Liane de Pougy fugge a Parigi; raggiunti i diciotto anni divorziò sollevando scandalo nella sua famiglia.
Incontrò successivamente l'autore drammatico Henri Mailhac che rimase folgorato dal suo charme e la lanciò nel mondo del teatro, facendola ingaggiare alle Folies Bergère. Prese lezioni di danza sotto l'egida di Mariquita e, con lo pseudonima di Liane de Pougy, intraprese una carriera di ballerina di cabaret lanciandosi anche alla cortigianeria.
Apertamente bisessuale, ebbe amanti di entrambi i sessi che la coprirono di gioielli e le fornirono tutto il necessario per una cortigiana dell'epoca. La rivalità con "la Belle Otéro" contribuì alla celebrità di entrambe.
Nel 1899, Liane de Pougy incontrò l'amore della sua vita, la scrittrice Natalie Clifford Barney. La loro relazione sconvolgerà le cronache ma Natalie Barney non era fatta per un rapporto duraturo e non tardò a tradire l'amante. Raccontò però quest'esperienza in un libro dal titolo Idylle saphique ("Idillio saffico", 1901), presentato come un romanzo, che ebbe un grande successo di pubblico.
Nel 1910, al culmine della carriera, Liane de Pougy incontrò il principe Georges Ghika, nobile d'origine rumena caduto in disgrazia, che la sposò. Il matrimonio fu felice per sedici anni, fino a quando Georges non la lasciò per una donna molto più giovane. Per consolarsi, la principessa ebbe molti amanti. Il prinicpe finì per tornare da lei, ma la relazione diventò tormentata e caotica.
Dopo la morte del consorte, avvenuta verso il 1945, la principessa entrò come novizia nel Terzo Ordine di San Domenico e lavorò in un orfanotrofio per bambini disabili, l'Asilo Saint-Agnès in Savoia, pentendosi teatralmente della sua "vita dissoluta" del passato. Finì i suoi giorni in preghiera, a Losanna."
Sulla sua morte André de Fouquières scrisse queste righe edificanti:
«Morì a ottantadue anni, mantenendo sul viso e nello sguardo ammirevole i segni ancora visibili della bellezza passata. Desiderava morire in una notte di Natale, e la Divina Provvidenza ha esaudito le sue preghiere. Aveva desiderato che niente seguisse le spoglie di colei che non voleva essere nient'altro che Anna Maria Maddalena della Penitenza. E queste spoglie tanto amate, tanto vantate, se ne andarono da sole. Liane de Pougy era morta davvero.»
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[modifica] Residenze
- Palazzo privato, 11bis rue de la Néva (VIII_arrondissement_di_Parigi).
- Le Clos Marie, a Roscoff, residenza per le vacanze aquistata nel 1903 e rivenduta nel 1926, dove riceveva i suoi amici, come Max Jacob o Reynaldo Hahn.
- Hôtel Carlton, a Losanna, Svizzera.
[modifica] Opere
- L'Insaisissable, romanzo, dedicato a Jean Lorrain, che fu un suo amico intimo.
- La mauvaise part, romanzo.
- Myrrhille.
- Idylle saphique, Paris, 1901. Riedizione: Éditions des Femmes, Paris 1987 ISBN 2846330565.
- Mes cahiers bleus, Plon, Paris 1977 ISBN 2259002676.
[modifica] Bibliografia
- Natalie Clifford Barney, Souvenirs indiscrets, Flammarion, Paris 1992 ISBN 2080645889.
- Jean Chalon, Liane de Pougy, courtisane, princesse et sainte, Flammarion, Paris 1994 ISBN 2253137723.