Lazzaro Mocenigo
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Motivazione: toni celebrativi Vedi anche: Progetto biografie Portale biografie Segnalazione di Hrundi V. Bakshi 12:54, 13 nov 2006 (CET)
Lazzaro Mocenigo (Venezia 1624 – stretto dei Dardanelli 17 luglio 1657) ammiraglio e valente soldato sin da giovanissimo (a dodici anni) s’imbarcò nella flotta veneziana dando subito sfoggio d’incredibile perizia e coraggio.
Lo scoppio della guerra contro i turchi,nel 1645,gli permise di far rapida carriera e già nel 1654,durante la prima spedizione veneziana dei Dardanelli,comandava una galeazza,potente unità militare. Morto l’ammiraglio e richiamato in patria il suo vice egli si trovò al comando dell’intera flotta (pur ufficialmente sotto il comando del provveditore Francesco Morosini,impeganto nella difesa della fortezza di Candia a Creta) ed il 21 giugno 1655 impegnò a battaglia i turchi,durante la seconda spedizione veneziana dei Dardanelli, sconfiggendoli in una grande battaglia ma rimettendoci un occhio. L’arrivo dell’esperto Lorenzo Marcello,più anziano ed esperto,lo fece “retrocedere”. Al nuovo ruolo,però,il Mocenigo s’adattò senza problemi ed,anzi,si mostrò di grande aiuto. Un’altra battaglia vittoriosa avvenne il 26 giugno 1656 in cui però l’ammiraglio Marcello perse la vita ed egli ritornò a fungere da ammiraglio a pieno titolo. Deciso a penetrare attraverso lo stretto dei Dardanelli ed ad bombardare Istanbul per costringere i turchi alla pace,il Mocenigo allestì una potente flotta e si diresse verso il territorio nemico durante il 1657 (terza spedizione veneziana dei Dardanelli). Una prima battaglia,presso Scio,gli permise di esser elevato alla dignità di procuratore per meriti di guerra. Penetrato nello stretto e messo in difficoltà dalle avverse condizioni temporali,il 16 luglio 1657 venne nuovamente a battaglia con il nemico infliggendogli una sconfitta pesantissima. Pur non potendo sfruttare il successo per motivi sempre di carattere atmosferico,il 17 luglio,nel pomeriggio,si diresse verso la capitale turca con l’intento di distruggerla. Mentre stava per realizzare l’impresa un colpo di cannone di una batteria costiera turca fece cadere una velatura che lo colpì e lo uccise seduta stante. Poco dopo la nave,colpita alla polveriera,esplose,impedendo il proseguo della missione. Venezia,sfibrata da tante perdite e dalla morte di così valenti uomini,rinunciò a proseguire con le spedizioni. Il Mocenigo venne a lungo considerato un eroe per il suo sacrificio. Fu uno dei pochi ufficiali veneziani di marina ad aver partecipato, pur con gradi diversi,a tutte e tre le spedizioni.
