Largo di Torre Argentina
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Largo di Torre Argentina è una piazza di Roma situata nell'antica zona di Campo Marzio che ospita quattro templi romani risalenti all'età della Repubblica.
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[modifica] Cenni storici
Il nome della piazza si riferisce alla Torre Argentina, così chiamata da Johannes Burckardt (1445 circa - 1506, nome italianizzato Burcardo), che dal 1483 fu maestro di cerimonie di ben 5 papi (Sisto IV, Innocenzo VIII, Alessandro VI Borgia, Pio III e Giulio II).
L'alto prelato, che era nato a Strasburgo (Argentoratum in latino) e perciò amava firmarsi Argentinus, aveva acquistato un terreni nella zona, sui resti del Teatro di Pompeo, e, demolite le preesistenze medieovali, vi aveva fatto costruire il proprio palazzo, detto appunto Casa del Burcardo, in via del Sudario.
Dopo il 1730 la proprietà fu parzialmente utilizzata per la costruzione del Teatro Argentina (perpetuando nel tempo la vocazione "teatrale" della zona) e la torre, mozzata nell'800 e poi incorporata in una sopraelevazione, è ormai irriconoscibile, ma ha lasciato il nome alla piazza.
La torre che sorge nel Largo di Torre Argentina è la Torre del Papito, una torre di epoca medievale, che però non ha niente a che vedere con la "Torre Argentina".
Nel 1909 si decise di ricostruire alcune parti della capitale del nuovo Regno d'Italia, tra cui la zona di Torre Argentina. I piani prevedevano l'inclusione della Torre del Papito e dei resti di un tempio nei nuovi edifici che si sarebbe dovuto costruire nella zona, dopo aver demolito le costruzioni esistenti.
A seguito di questi lavori, tra cui la demolizione della chiesa di San Nicola de' Cesarini, furono ritrovati i resti marmorei di una statua colossale; da questi ritrovamenti presero le mosse approfonditi scavi archeologici che portarono alla luce un'area sacra, risalente all'epoca repubblicana.
La destinazione della zona ad area archeologica fu in dubbio finché si decise, sembra per intervento diretto di Benito Mussolini, di sistematizzare l'area per costiturire il cosiddetto Foro Argentina, innaugurato dal duce nell'aprile del 1929.
Il palazzetto del Burcardo, restaurato, fu destinato ad ospitare la SIAE con annessi Museo del Teatro Nazionale e Biblioteca di Letteratura Teatrale.
[modifica] Area sacra
I resti dei quattro templi sono designati con le lettere A, B, C e D in quanto non è determinato con certezza a chi fossero dedicati, e sorgono davanti ad una strada pavimentata, ricostruita in epoca imperiale dopo l'incendio dell'80 d.C.
Il Tempio A costruito nel III secolo a.C., probabilmente è il tempio di Giuturna, fatto costruire dopo la vittoria dei romani contro Cartagine nel 241 a.C.. Fu proprio su questo tempio che venne costruita la chiesa di San Nicola de' Cesarini, di cui sono ancora presenti alcuni resti.
Il Tempio B è l'unico dei quattro costruito su pianta circolare e oltre al basamento ne rimangono sei colonne; si ipotizza che corrisponda al tempio fatto costruire dal console Quinto Lutazio Catulo, collega di Gaio Mario, per celebrare la vittoria contro i Cimbri del 101 a.C. a Vercelli in Piemonte. Il tempio, Aedes Fortunae Huiusce Diei, cioè "La Fortuna del Giorno Presente", era appunto dedicato alla dea della fortuna, che doveva essere rappresentata dalla gigantesca statua i cui resti marmorei, oggi conservati nei Musei Capitolini, sono stati ritrovati accanto al tempio stesso. Di questa statua sono state ritrovate la testa, le armi e le gambe, perché di marmo, mentre le altre parti del corpo, coperte da una veste di bronzo, sono andate perdute.
Il Tempio C, il più antico dei quattro, risale al IV o III secolo a.C., e probabilemente era dedicato a Feronia, l'antica dea italica della fertilità. Dopo l'incedio dell'80 d.C., il tempio fu restaurato e a quel restauro risale il mosaico a tessere bianche e nere all'interno della cella del tempio.
Il Tempio D è il più grande dei quattro e si fa risalire al II secolo a.C. e si presume fosse dedicato ai Larii Permarini; solo una parte di questo tempio è stata scoperta, restando la maggior parte di questo sotto il piano stradale di Via Florida.
Dietro i templi B e C è visibile un grosso basamento di tufo, che si vuole identificare con la base della Curia di Pompeo, cioè il luogo dove si riunivano i senatori di Roma e dove fu ucciso Giulio Cesare.
[modifica] Altri edifici
Nella piazza sorge la Torre Papita ormai isolata dal contesto urbano originario, come anche il famoso Teatro Argentina fatto costruire nel 1732 dal duca Giuseppe Cesarini Sforza, passato attualmente tra le proprietà del comune di Roma.
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