Jane Eyre (romanzo)
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Jane Eyre è un romanzo di Charlotte Brontë, uscito nel 1847 e rivelatosi come il capolavoro della scrittrice inglese.
Il racconto è scritto in forma autobiografia, con la protagonista, Jane Eyre appunto, che si rivolge in modo diretto al "lettore"; lo stile presenta aspetti puntualmente descrittivi dell'ambiente e dei personaggi, insieme all'approfondimento dell'evoluzione della protagonista dal punto di vista emotivo, morale e sentimentale.
Accolto con successo già al suo apparire, nonostante il suo porsi in dissonanza con i cliché dell'epoca, può essere ricondotto a tre periodi essenziali: l'infanzia di Jane, vissuta presso parenti che non la amano e in seguito presso la tetra Lowood School; il lavoro, come istitutrice di una bambina, presso Thornfield Hall ed il progeressivo nascere e approfondirsi del sentimento che la legherà al padrone, mister Rochester, in un clima di attesa, mistero e tragedia; l'autodeterminazione di Jane, che la porta a nuove conoscenze ed esperienze, e infine, alla scelta di tornare da chi ama.
Il romanzo é tuttora molto attuale grazie ad una concomitanza di molteplici fattori: gli aspetti descrittivi, vivaci e realistici ma non pedanti, la psicologia dei personaggi colta con finezza, l'intensa analisi dei sentimenti e soprattutto la creazione di un personaggio, Jane Eyre, dotato di integrità, indipendenza, forza interiore e passionalità tali da renderlo capace, come testimoniato dai numerosi lettori, di uscire dalle "pagine di carta" ed entrare nel mondo reale della vita più intima di chi con esso si è confrontato.
Tra i film tratti dall'opera della Brontë vanno ricordati Jane Eyre, per la regia di Franco Zeffirelli (1996), ed i più vecchi Jane Eyre - L'angelo dell'amore di William Christy Cabanne (1934), La porta proibita di Robert Stevenson (1944) e Jane Eyre nel castello dei Rochester (1970)