Isabelle Adjani
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Isabelle Yasmine Adjani (Parigi, 27 giugno 1955) è un'attrice francese, di padre cabilo e di madre tedesca.
Ha due figli, il primo avuto col regista Bruno Nuytten e il secondo con l'attore Daniel Day Lewis.
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[modifica] Biografia
Cresciuta, insieme al fratello minore, nelle periferie a nord di Parigi, ottiene il suo primo ruolo a 14 anni in un film per bambini, "Le petit bougnat".
Nel 1973 entra alla Comédie-Française, dove si fa notare nella sua interpretazione di Agnès in L'École des Femmes, di Molière. Al cinema, si rivela al grande pubblico con "La Gifle" di Claude Pinoteau, il cui successo la catapulterà nella cerchia delle attrici francesi più popolari. Lavorerà quindi con alcuni dei registi più prestigiosi: François Truffaut ("L'histoire d'Adèle H."), André Téchiné ("Barocco"), Roman Polanski, ecc.
Come molte sue colleghe, anche Isabelle Adjani si è fatta tentare dalla canzone: è Serge Gainsbourg che la fa esordire in questa disciplina nel 1974, facendole registrare, per uno show televisivo di Maritie e Gilbert Carpentier la canzone "Rocking Chair", in cui fa meraviglie. Nel 1983, realizza un intero album sotto la direzione di Gainsbourg e ottiene il primo posto nella hit parade dei 45 giri con "Pull Marine", che si avvale di un video-clip realizzato da Luc Besson. Alcuni anni dopo, farà uscire un singolo scritto senza Gainsbourg, "La princesse au petit pois" ("La principessa sul pisello"), che non otterrà grande successo. Nel 2006 si è parlato di un suo nuovo album, scritto da Jacno, dopo che dei tentativi precedenti con Pascal Obispo si erano rivelati infruttuosi.
Nonostante la sua relativamente scarsa filmografia, è stata la prima - e al momento unica - attrice ad avere vinto quattro volte il César per la migliore interpretazione (nel 1982 per Possession, nel 1984 per L'estate assassina, nel 1989 per Camille Claudel e nel 1994 per La regina Margot), oltre ad avere avuto due nomination agli Oscar per le sue interpretazioni di "Adèle Hugo" (L'Histoire d'Adèle H.) e di Camille Claudel. La sera in cui le è stato assegnato il César per quest'ultima interpretazione, fece scalpore leggendo un brano del romanzo Versetti satanici di Salman Rushdie, su cui pendeva una fatwa islamica. Pochi mesi prima, erano circolate voci maligne che la davano morta o moribonda di AIDS, costringendola ad apparire in diretta al telegiornale delle 20 per dare una smentita. Molto attenta al rispetto della sua vita privata, accorda poche interviste e riduce le proprie apparizioni pubbliche allo stretto necessario. Ritornata al teatro, interpreta La dame aux camélias con la regia di Robert Hossein.
Per sottrarsi all'assedio dei fans e dei giornalisti che le rendeva impossibile la vita a Parigi, l'attrice si è trasferita in Svizzera, a Ginevra nel 1996. Al suo arrivo, ha dichiarato: «Quando si ha la possibilità di offrire ai propri figli una qualità di vita migliore, non si deve esitare». Più di recente è stata al centro della cronaca per le sue delusioni sentimentali, abbondantemente mediatizzate, col musicista Jean-Michel Jarre.
I Berberi sono fieri dell'ascendenza cabila di Isabelle Adjani, e lei stessa non ha mancato di esprimere in più occasioni, sia pur con la sua tradizionale riservatezza, il proprio appoggio alla lotta di questi ultimi per il riconoscimento della propria lingua e cultura. Si ricorda che quando, l'estate del 1990, il cantante impegnato Lounès Matoub si trovava in ospedale per un accoltellamento, l'attrice lo andò a trovare esprimendogli la sua solidarietà. Il 14 giugno 2000 fece scandalo il suo rifiuto di partecipare ad una cena di gala all'Eliseo in onore del presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, per esprimere il proprio dissenso con il suo modo di intendere i diritti umani in Algeria. E nel 2003, aderendo all'appello di Fellag, Idir e altri artisti cabili che denunciavano la repressione della primavera nera, non ha preso parte alle manifestazioni dell'"Anno dell'Algeria in Francia".
[modifica] Filmografia
- Le petit bougnat, regia di Bernard Toublanc-Michel (1969)
- I primi turbamenti (Faustine et le bel été), regia di Nina Companez (1972)
- l'école des femmes, film TV, regia di Raymond Rouleau (1973)
- L'avare, film TV, regia di René Lucot (1973)
- Lo schiaffo (La gifle), regia di Claude Pinoteau (1974)
- le secret des Flamands, serie televisiva in 4 episodi da 55 minuti, regia di Robert Valey (1974)
- Adèle H., una storia d'amore (L'Histoire d'Adèle H.), regia di François Truffaut (1975)
- Ondine, film TV, regia di Raymond Rouleau (1975)
- L'inquilino del terzo piano (Le locataire), regia di Roman Polanski (1976)
- Barocco, regia di André Téchiné (1976)
- Vivere giovane (Violette et François), regia di Jacques Rouffio (1977)
- Driver l'imprendibile (The Driver), regia di Walter Hill (1978)
- Nosferatu, principe della notte (Nosferatu: Phantom der Nacht), regia di Werner Herzog (1979)
- Le sorelle Brontë (Les sœurs Brontë), regia di André Téchiné (1979)
- Clara et les chics types, regia di Jacques Monnet (1981)
- Possession, regia di Andrzej Zulawski (1981)
- Quartet, regia di James Ivory (1981)
- L'année prochaine... si tout va bien, regia di Jean-Loup Hubert (1981)
- Che cavolo mi combini papà?!! (Tout feu, tout flamme), regia di Jean-Paul Rappeneau (1982)
- Antonieta, regia di Carlos Saura (1982)
- Mia dolce assassina (Mortelle randonnée), regia di Claude Miller (1983)
- L'estate assassina (L'été meurtrier), regia di Jean Becker (1983)
- Subway, regia di Luc Besson (1985)
- T'as de beaux escaliers tu sais, regia di Agnès Varda (1986)
- Ishtar (Ishtar), regia di Elaine May (1987)
- Camille Claudel, regia di Bruno Nuytten (+ produttrice) (1988)
- Lung Ta: les Cavaliers du vent, solo voce, regia di Franz-Christoph Giercke e Marie-Jaoul de Poncheville (1990)
- Toxic Affair, regia di Philomène Esposito (1993)
- La regina Margot (La reine Margot), regia di Patrice Chéreau (1994)
- Diabolique, regia di Jeremiah S. Chechik (1996)
- La repentie, regia di Laetitia Masson (2002)
- Adolphe, regia di Benoît Jacquot (2002)
- Bon voyage (Bon voyage), regia di Jean-Paul Rappeneau (2003)
- Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, regia di François Dupeyron (2003)
[modifica] Bibliografia
- Jean-Luc Douin, Comédiennes Aujourd'hui, Editions Lherminier, Collection Le Champ de la Caméra, 1980
- Claire Devarrieux, Les acteurs au travail, Editions Foma/Hatier, Collection 5 Continents, 1981
- Christian Roques-Briscard, La Passion d'Adjani, Editions Pierre-Marcel Favre, 1987
- Christian Dureau, Isabelle Adjani : biographie non autorisée, Editions Justine, 1987
- François-Marie Banier, Photographies, Editions Gallimard - Denoël, 1991
- Meinolf Zurhorst, Isabelle Adjani, Ihre Filme, Ihr Leben, Wilhelm Heyne Verlag. München. 1992
- Michèle Halberstadt, Adjani aux pieds nus - Journal de La repentie, Editions Calmann-Levy, 2002
Isabelle Adjani è autrice delle prefazioni dei seguenti volumi:
- Liliane Binard e Jean-Luc Clouard, Le drame de la pédophilie, Editions Albin Michel, 1997
- Henry-Jean Servat, La légende de Cannes, Editions Assouline, 2004
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Isabelle Adjani
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) Sito Ufficiale di Isabelle Adjani
- (FR) Tributo a Gainsbourg, interprete Isabelle Adjani
- (FR) Ldainfos.com - Selezione di link su Isabelle Adjani