Impeachment
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Col termine di origine inglese impeachment si intende la messa in stato d'accusa di titolari di cariche pubbliche, qualora abbiano commesso determinati illeciti nell'esercizio delle loro funzioni. Questo particolare vocabolo della lingua inglese si allaccia ai termini francesi empecher o empechement, che significano per l'appunto accusare.
L'impeachment è un antico istituto del diritto anglosassone; sviluppatosi dapprima in Inghilterra in un arco di tempo che va dal 1376, anno in cui il Parlamento mise in stato d'accusa alcuni ministri di Edoardo III e la sua amante Alice Perrers per corruzione e incapacità, al XVII secolo, è stato poi previsto e disciplinato dai padri costituenti degli Stati Uniti d'America nella Costituzione cd. di Filadelfia del 1787, (all'art. 1, sez. 3) attualmente vigente.
I soggetti passivi dell'I. (sottoposti al procedimento) sono i componenti del potere esecutivo, dal presidente al vicepresidente fino ai funzionari delle amministrazioni statali, ed i giudici intesi come membri delle giurisdizioni federali.
Soggetti attivi dell'I. (promotori del procedimento) sono la camera dei rappresentanti, investita della funzione di discutere i presupposti dell'accusa ed eventualmente elevarla (con voto a maggioranza semplice dei presenti), ed il senato investito del ruolo di giudice (con voto a maggioranza dei 2/3 dei presenti).
Le sanzioni contemplate sono la rimozione o destituzione dalla carica (Removal from Office) e l'interdizione dai pubblici uffici (Disqualification). È ormai pacificamente accettato nella giurisprudenza e nella letteratura giuridica americana che il soggetto passivo può essere sottoposto parallelamente a procedimento della giustizia ordinaria, anche in contemporanea alla celebrazione dell'I.
Più ampiamente, oggi si parla di I. anche in altri paesi, quando l'accusato è una persona che ricopre importanti cariche istituzionali. In Italia ciò è avvenuto in occasione del tentativo, da parte di alcune forze di opposizione parlamentare, di attivare la procedura prevista dall'art. 90 della costituzione italiana contro il presidente della repubblica Francesco Cossiga (1991).
Questo adattamento del vocabolo I. a realtà politiche e costituzionali diverse da quella americana spesso è tecnicamente improprio, perché ogni ordinamento ha le sue peculiarità, e va ascritto alle tendenze ed alle mode del linguaggio politico e giornalistico.
[modifica] Il problema degli illeciti sanzionabili
Il problema principale dell'I. è sempre stato la definizione degli illeciti; la cost. USA parla infatti di tradimento (Treason), concussione (Bribery) e di altri gravi crimini e misfatti (High Crimes and Misdemeanours). Proprio su questi ultimi termini sono nate le controversie maggiori: mentre i primi sono facilmente definibili, High Crimes and Misdemeanours è un'espressione molto vaga e generica.
Perciò il dibattito negli Stati Uniti, sia all'interno della classe politica che fra i giuristi, è sempre ruotato attorno a due visioni dell'I.: quella restrittiva e quella estensiva.
Secondo la prima il soggetto passivo può essere condannato solo se il fatto o comportamento è inquadrabile in un illecito previsto da qualche norma, magari non scritta ma esistente (va ricordato che il diritto anglosassone non si basa unicamente sulle leggi scritte).
Per la seconda invece i comportamenti sanzionabili corrispondono ad un alto potere di sindacato del parlamento, che può colpire un membro dell'esecutivo anche per un abuso di potere, sebbene questo non sia esattamente definito da una norma giuridica.
L'I. così diventa una valvola di sicurezza per garantire la democrazia e la divisione dei poteri e da un ambito prettamente giuridico, penalistico, sconfina nelle complesse problematiche della responsabilità politica dell'esecutivo.
Quando negli USA si è fatto ricorso all'I. (non molto spesso in verità), solitamente l'accusa ha fatto leva sulla concezione estensiva, mentre la difesa degli accusati si è appoggiata alla concezione restrittiva.
[modifica] Breve storia dell'Impeachment negli Stati Uniti d'America
L'istituto dell'I. nella maggior parte dei casi è stato utilizzato per rimuovere membri del potere giudiziario. Da questo punto di vista, il primo episodio è stato quello del giudice federale Pickering (1804).
Sull'I. dei giudici, va evidenziato che esso è necessario perché la costituzione USA fissa il principio della Lifetime Tenure (durata vitalizia della carica), perciò l'I. è l'unico modo per destituirli.
Prima del caso suindicato, il parlamento aveva discusso la possibilità di sottoporre ad I. un senatore, tale William Blount (nel 1797), accusato di aver tramato contro gli interessi del paese in alcune trattative diplomatiche con la Francia da un lato e con alcune nazioni pellerossa dall'altro.
Il congresso però decise di non procedere con I.; da quel momento si esclude che un parlamentare rientri fra i soggetti passivi, dato che i due rami del parlamento americano dispongono di altri strumenti per rimuovere un suo membro e la costituzione si riferisce chiaramente ai membri dell'esecutivo, non del legislativo.
Per quanto concerne invece i componenti dell'esecutivo, sono stati sottoposti ad I. il presidente repubblicano Andrew Johnson (1868) e quello democratico Bill Clinton (1999).
Non si può invece propriamente parlare di I. per i casi di Spiro Agnew (1972), Vicepresidente con Nixon, e di Richard Nixon stesso (1973, cd. scandalo Watergate), poiché le dimissioni di entrambi chiusero la procedura prima che venisse avviata formalmente.
Johnson, che era stato vice di Abraham Lincoln e lo aveva sostituito dopo il suo assassinio (1865), fu sottoposto all'I. per alcuni supposti abusi nell'esercizio dei suoi poteri, nel quadro di un conflitto senza esclusione di colpi con il congresso.
Johnson era contrario alla politica fortemente punitiva che il parlamento, conclusa la Guerra di secessione americana (1861-1865), stava intraprendendo contro gli stati del sud. Si salvò per un solo voto, ma il partito repubblicano a cui apparteneva e che dominava il congresso non lo ricandidò più.
Bill Clinton ha subito l'I. per aver mentito sulla sua relazione con una giovane stagista della Casa Bianca (da qui uno dei capi d'imputazione: lo spergiuro). Inoltre, per aver ostacolato la giustizia, in particolare a causa delle pressioni esercitate su alcuni collaboratori affinché non emergesse la verità.
La tesi che ha prevalso, nell'opinione pubblica e nel congresso, è stata che questi comportamenti attenevano più alla sfera privata che a quella pubblica del presidente; perciò, il senato lo ha assolto con apposito voto nel febbraio del '99.