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Hamza ibn Abd al-Muttalib - Wikipedia

Hamza ibn Abd al-Muttalib

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Hamza ibn 'Abd al-Muttalib fu zio del profeta Muhammad ed è considerato il primo martire ( shāhid ) dell'Islam per essere caduto nel corso della battaglia di Uhud il 31 marzo 625.

Hamza era lo zio paterno di Muhammad, di lui pressoché coetaneo pur essendo fratello consanguineo del padre del profeta, ‘Abd Allāh ibn ‘Abd al-Muttalib.

La sua conversione all'Islam sarebbe stata determinata, almeno inizialmente, da un sentimento di orgoglio familiare, incluso fra le doti che, in epoca pre-islamica ( jāhiliyya ), erano raggruppate sotto la denominazione di muruwwa.

Sentendo infatti dileggiare in una certa occasione il nipote a causa della sua predicazione monoteistica in una città, Mecca, invece di tenaci sentimenti paganeggianti, Hamza (che s'era distinto fino ad allora quasi unicamente per le sue qualità e la sua passione venetoria) insorse offeso per l'offesa che, portata al suo parente, coinvolgeva però tutto l'intero suo gruppo clanico (Banū Hāshim).

Divenne pertanto musulmano e s'accompagnò da allora al nipote, accrescendo di giorno in giorno la sua fede in lui e nel suo messaggio monoteistico.

Partecipò a tutti i fatti d'arme del primo Islam, illustrandosi nel corso della vittoriosa battaglia di Badr. Nella battaglia di Uhud fu tuttavia colpito dall'abissino Wahshī - uno schiavo di Jubayr ibn Mut‘im, il cui zio Tu‘ayma b. ‘Adī era stato ucciso a Badr - abilissimo nello scagliare il suo corto giavellotto che, infatti, lo ferì a morte. Sul suo cadavere ancora caldo corse allora Hind, moglie di Abū Sufyān, ansiosa di vendicare la morte del padre Utba, avvenuta nel precedente scontro di Badr. Costei estrasse dal cadavere il fegato di Hamza e ne addentò rabbiosamente un lembo, guadagnandosi per questo efferato atto il soprannome di Ākilat al-akbād, cioè "Mangiatrice di fegato".

[modifica] Voci correlate

[modifica] Bibliografia

IBN ISHĀQ-IBN HISHĀM, Sīrat al-nabawiyya (La vita del Profeta), Cairo, Mustafà al-Bābī al-Halabī, varie edizioni.

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