Guf (mitologia)
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Secondo la mitologia giudaico-cristiana il Guf (o Guph), dall'ebraico 'essere vuoto', anche chiamato Oztar (termine ebraico per indicare tesoro) è la stanza delle anime dove risiedono le anime in attesa dell'incarnazione ed è posto nel Settimo Cielo: è da qui che proviene l'anima di ogni nuovo nato. Le anime non possono essere viste da nessuno eccetto che dai passeri, il cui canto è ispirato dalla visione delle anime che entrano nel nuovo corpo. Il numero delle anime è però limitato: arriverà così il giorno in cui anche l'ultima anima avrà lasciato il Guf, i passeri smetteranno di cantare e la nascita di un bambino morto, senz'anima, sarà l'ultimo dei segni della fine del mondo.
Nel Talmud il termine guff viene usato per indicare il luogo dove dimorano le anime non ancora nate, e significa letteralmente corpo.
Recita il Talmud: <<Il Figlio di Davide (Mashiach) non giungerà fino a quando non ci saranno più anime nel corpo>>. Questo significa appunto che il numero delle anime dei nascituri non è infinito ma bensì finito. Fin quando essi continueranno a nascere, attenderanno nel luogo celeste denominato il corpo, e il Mashiach non giungerà fintanto che l'ultimo spirito nascituro entrerà nel mondo fisico con la nascita.