Guerra di Gradisca
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La guerra di Gradisca venne combattuta tra la Repubblica di Venezia e l'impero Asburgico per il possesso della contea di Gorizia, a quel tempo asburgica. La guerra (1615-1617) passò alla storia con questo nome, perché caratterizzata dall'assedio alla fortezza di Gradisca.
[modifica] Antefatti
Il 7 ottobre 1593 fu fondata la fortezza di Palma, ora nota come Palmanova, eretta dalla Serenissima a difesa del confine orientale. Il pericolo dei Turchi era tutt'altro che lontano e sempre presente era il pericolo di incursioni ad opera dei pirati uscocchi, localizzati nel Quarnaro e protetti dall'Austria. Il governo austriaco protestò vivacemente per l'erezione della nuova fortezza, temendo che Venezia se ne potesse servire come base avanzata per occupare la contea di Gorizia, ma non poté impedirne la costruzione.
[modifica] Principali vicende della guerra
Il pretesto della guerra fu proprio trovato in una incursione degli uscocchi che avevano messo a ferro e fuoco il territorio di Monfalcone sul finire del 1615. Le truppe di Venezia, partendo da Palmanova, occuparono Cormons già nella seconda metà di dicembre, mentre il resto delle truppe veneziane si dirigeva verso la fortezza di Gradisca, situata in una posizione chiave per qualsiasi strategia difensiva.
In contemporanea le truppe austriache passavano all'offensiva in Istria. Le truppe erano comandate dal comandante Frangipane di Tersatto ed erano composte per la maggior parte da bande uscocche, finanziate dalle famiglie triestine. Gli austriaci sfondarono facilmente e penetrarono nei territori istriani difesi debolmente dai veneziani. Si spinsero fino al contado di Pola, tentarono di conquistare Duecastelli e Sanvincenti. Poiché respinti, gli uscocchi saccheggiarono e distrussero i villaggi circostanti. Il provveditore veneziano Loredan chiede ed ottenne consistenti rinforzi per difendere l'Istria meridionale daglle incursioni degli uscocchi. A Parenzo ed a Rovigno inviò l'artiglieria, a Pola armi e a Valle e Duecastelli viveri ed armi. Le milizie vennero concentrate a Barbana, Dignano e Sanvincenti.
Nel gennaio del 1616 gli austriaci tentarono di nuovo la conquista dell'Istria meridionale, ma a Dignano furono fermati.
Sul fronte friulano il 24 febbraio 1616 il generale veneziano Pompeo Giustiniano completò l'accerchiamento di Gradisca ed iniziò l'assedio alla fortezza. Al fianco dei Veneziani vi erano ottime cernide friulane, comandate da Carlo di Strassoldo, Daniele Antonini, Urbano di Savorgnano, Valterpoldo di Spilimbergo ed Antonio di Manzano. Il 5 marzo la fortezza fu duramente bombardata, ma il generale veneziano non vide possibilià concrete per un assalto vittorioso. Il 10 marzo morì Daniele Antonini, celebre astronomo e matematico. Il 29 marzo il Senato veneto, a causa delle gravissime perdite subite (si dice non meno di 4000 soldati rimasti sul campo), ordinava di togliere l'assedio.
La guerra proseguì sanguinosa, accanita e spezzettata in azioni tattiche spesso occasionale e slegate fra di loro ancora per diversi mesi. L'esercito veneziano aveva subito perdite impressionanti, tanto che dovette arruolare truppe mercenarie svizzere ed olandesi. Furono anche cambiati i comananti. La situazione era simile anche nell'esercito austriaco.
Nell'estate del 1616 gli austriaci tentarono nuovamente l'attacco verso Pola e l'Istria meridionale; assediarono Dignano, che si difese strenuamente. Gli austriaci lasciarono sul campo centinaia di morti e si ritirarono.
Nel 1617 il conflitto riprese con rinnovato vigore. Nel giugno caddero sul campo Antonio di Manzano ed il comandante austriaco. Fu posto nuovamente il blocco a Gradisca, difesa dalle truppe di Rizzardo di Strassoldo. La fortezza resistette ai pesanti bombardamenti e ai numerosi assalti, pur essendo a corto di acqua e di viveri. I veneziani bloccarono l'Isonzo con catene per bloccare eventuali rifornimenti alla città.
Venezia era pronta alla spallata finale per la conquista di Gradisca, quando si intromise anche la Spagna. Poiché Venezia era minacciata da parte di un intervento spagnolo a sostegno dell'Austria, decise di iniziare le trattative di pace, a cui partecipò anche la Francia.
Il 6 novembre 1617 venne firmata la pace di Madrid che ristabilì la situazione preesistente il conflitto con meticolosa precisione ('status quo ante). Sia l'arciduca austriaco che Venezia restituirono i territori occupati.