Giovanni d'Inghilterra
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Giovanni "Senzaterra" fu membro del casato dei Plantageneti, che arrivavano dal centro-nord della Francia, originariamente conti D’Angiò, si legarono alla monarchia normanna d’Inghilterra e successivamente ne divennero successori. Giovanni nacque ad Oxford il 24 dicembre del 1167, fu re d'Inghilterra dal 1199 al 1216, è noto soprattutto per aver concesso la Magna Charta. Figlio ultimogenito del re Enrico II e di Eleonora d'Aquitania, non ricevette dal padre alcuna eredità (da qui il soprannome di "senzaterra").
Fratello e successore di Riccardo I d'Inghilterra, noto come Riccardo Cuor di Leone, per un breve periodo amministrò l'Irlanda per conto del padre Enrico II Plantageneto, ed alla morte di questi godeva di una rilevante forza politica in ampie zone del regno.
Durante la III crociata (1190 - 1192) e la prigionia del fratello (1193) acquistò grande potere e resse il potere del regno. Sempre in assenza del fratello si alleò al re di Francia Filippo II Augusto e ponendosi a capo del movimento aristocratico che sconfisse il cancelliere William Longchamp, rappresentante di Riccardo.
Al ritorno del fratello il suo potere fu notevolmente ridotto, ma mantenne il diritto alla successione, e così alla morte del fratello gli succedette forzando i diritti del nipote Arturo di Bretagna e creando malumore tra i baroni che avevano stretto un'alleanza con Filippo II.
Il suo regno fu segnato dallo scontro con parte della gerarchia ecclesiastica e col papato, cui dovette sottomettersi (1213); Giovanni voleva infatti interrompere la tradizione secondo la quale i regnanti d'Inghilterra dovevano versare una tassa annuale al Papa, ed era contario alla nomina di Stephen Langton ad arcivescovo di Canterbury, ma dopo la scomunica ricevuta da papa Innocenzo III nel 1207 fu costretto a tornare sui suoi passi.
Nel 1213 dopo aver stretto un'alleanza con l'imperatore Ottone IV decise di riconquistare i possedimenti inglesi in terra francese e così dopo aver dichiarato guerra alla Francia subì una pesante sconfitta dall'esercito di Filippo e da quello del giovane Federico II suo alleato a Bouvines nella "battaglia di Bouvines" svoltasi nel 1214.
Al suo ritorno i baroni, approfittando del momento di debolezza, si unirono affinché firmasse un documento che sanciva e ampliava i loro diritti a riducendo il potere del regnante d'Inghilterra. Così fu costretto dalla rivolta dei baroni a porre il sigillo sul documento, la Magna Charta Libertatum, il 15 giugno del (1215).
Papa Innocenzo III non gradì e annullò con una bolla la Magna Charta in nome della difesa della sovranità della Chiesa. Giovanni da questo documento papale riaquistò prestigio e dopo aver chiesto e ottenuto dal Papa lo scioglimento dal vincolo del giuramento entrò in guerra contro i baroni. Morì il 18 ottobre del 1216 mentre la guerra con i baroni era in corso e così alla guida del regno andò al figlio Enrico III detto "Carlotto".
Ritratto: le descrizioni che ci hanno lasciato i suoi contemporanei lo dipingono come un uomo di media statura, pingue, con il volto ovale con gli occhi a mandorla e le labbra tumide; da giovane aveva una folta capigliatura ricciuta ma invecchiando divenne calvo. Amava oziare, indossare abiti eleganti, gustare cibi prelibati, sorseggiare vini pregiati, circondarsi di musici, belle donne e compagni divertenti con cui intrattenersi, era un ospite amabile, e un arguto conversatore. I filosofi antichi avrebbero definito il temperamento di Giovanni melanconico: alternava lunghi periodi di cupa apatia a brevi momenti di delirante esaltazione che tal volta lo spingevano ad eccessi di crudeltà sanguinaria. Nonostante i suoi problemi psicologici, quando era lucido Giovanni era un uomo piuttosto astuto, perspicace ed eloquente; scettico e cinico: si dimostrò tanto abile nel guadagnarsi la simpatia e la fiducia degli altri quanto nel tradirla. Giovanni era dotato anche di alcune capacità che gli hanno cattivato la simpatia di qualche storico moderno: s'interessò da vicino, curandone i particolari agli affari di governo e alle questioni giuridiche. Sebbene Giovanni fosse dotato di buone competenze giuridiche e amministrative, si dimostrò un re assai poco competente, proprio per quanto riguarda la questione più importante: i rapporti umani, tanto coi suoi sudditi quanto con gli altri potenti laici o ecclesiastici che fossero.
Predecessore: Riccardo I |
Re d'Inghilterra 1199–1216 |
Successore: Enrico III |
Duca d'Aquitania 1199–1216 |
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Conte del Maine 1199–1203 |
Filippo II di Francia (Annessi) |
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Duca di Normandia 1199–1204 |
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Predecessore: — |
Signore d'Irlanda 1185–1216 |
Successore: Enrico III |