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Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon - Wikipedia

Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon

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Nota disambigua - Se stai cercando il comune francese, vedi Buffon.
Ritratto di François-Hubert Drouais (1727-1775)
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Ritratto di François-Hubert Drouais (1727-1775)

Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon (Montbard, 7 settembre 1707 - 16 aprile 1788) fu un naturalista, matematico, biologo, cosmologo e scrittore francese. Le sue teorie avrebbero influito sulle generazioni successive di naturalisti, in particolare su Jean-Baptiste Lamarck e Charles Darwin.

La località eponimo Buffon, nella Côte-d'Or, fu la signoria della famiglia Buffon.

Indice

[modifica] Biografia

Nacque a Montbard (Côte-d'Or). Suo padre, Benjamin Leclerc, era signore di Dijon e di Montbard e consigliere al parlamento di Dijon. Dopo gli studi al collège dei gesuiti di Dijon, studiò diritto. Preferendo la scienza, partì per studiare matematica e botanica a Angers.

Coinvolto in un duello, si vide costretto a lasciare l'università. Viaggiò allora in Italia e in Inghilterra, finché il nuovo matrimonio del padre lo fece rientrare per badare alla sua eredità.

I suoi primi lavori sono orientati verso la matematica. In Sur le jeu du franc-carreau, introdusse per la prima volta il calcolo differenziale e il calcolo integrale in probabilità. È in questo periodo che corrisponde con il matematico svizzero Gabriel Cramer e che prova l'esistenza degli specchi ustori di Archimede. In seguito le sue traduzioni in francese di opere di Isaac Newton e di Stephen Hales hanno acuito il suo interesse per la biologia.

Si spostò poi a Parigi dove conobbe Voltaire ed altri intellettuali, entrando poi all'Accademia delle scienze all'età di 26 anni.

Statua di Buffon al Jardin des Plantes
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Statua di Buffon al Jardin des Plantes

Divenne intendente del Giardino del re (oggi Jardin des Plantes) a Parigi nel 1739. Eccellente amministratore, lo ha trasformato in centro di ricerca e in museo, ampliando considerevolmente il parco e facendo piantare degli alberi di ogni origine. Da quel momento si consacrò completamente alla storia naturale. Approfittando delle risorse che gli offriva il grande stabilimento che dirigeva e che egli non cessò di arricchire, decise di definire il quadro intero della natura.

La sua Histoire naturelle, i cui primi volumi apparvero nel 1749, l'occuperà per il resto della sua vita. Buffon ottiene per quest'opera ogni tipo di ricompensa e di onore: viene eletto membro dell'Accademia francese nel 1753.

Le sue relazioni con gli scienziati del tempo sono spesso difficili e lo portano di frequente a scontrasi ad esempio con Réaumur e Linneo di cui contesta il metodo di classifiaczione. Accoglie anche con scetticismo ilavori di Lazzaro Spallanzani o di Charles Bonnet. Per Buffon le variazioni tra specie sono dovute a degenerazioni.

Si sposa nel 1752 ma sua moglie muore nel 1769. Intrattiene relazioni molto buone con il re Luigi XV che gli permette in particolare, alla morte di Réaumur, di integrare le collezioni molto ricche di quest'ultimo (considerate tra le più grandi di Francia) al Gabinetto del re nonostante Réaumur le abbia lasciate all'Accademia delle Scienze.

Divenne conte di Buffon nel 1773. Prima di morire, poté vedere la sua statua posta all'ingresso del museo di storia naturale con questa iscrizione: Majestati Naturæ par ingenium. Muore a Parigi nel 1788.

Suo figlio è ghigliottinato durante il Terrore. Durante la Rivoluzione, la gloria di suo padre non poté salvarlo dal patibolo: spirò rivolgendo al popolo queste uniche parole: Cittadini, io mi chiamo Buffon.

Una via del 5° arrondissement di Parigi, la rue Buffon che passa tra molti costruzioni del Museo, porta il suo nome.

[modifica] Le sue opere

È per mezzo di esperimenti fini, ragionati e seguiti, che si forza la natura per scoprirne il segreto; tutti gli altri metodi non hanno mai funzionato... Le raccolte di esperimenti e di osservazioni sono quindi gli unici libri che possono aumentare le nostre conoscenze.

Buffon nella sua prefazione alla Statique des végétaux di Stephen Hales.

Buffon ha fornito una traduzione della Vegetable Staticks di Stephen Hales, della Method of Fluxions di Isaac Newton, e ha composto diverse memorie e brani tra cui si ricorda il suo Discours sur le style, che pronunciò per la sua ammissione all'Accademia francese: vi fornisce lui stesso la teoria del suo stile, e mostra che lo stile è l'uomo stesso.

[modifica] La sua Histoire naturelle

Buffon è soprattutto famoso per la sua opera maggiore, l'Histoire naturelle, générale et particulière, in 36 volumi apparsi dal 1749 al 1789, di cui 8 dopo la sua morte grazie a Bernard Lacépède. Vi ha incluso tutto il sapere dell'epoca nel campo delle scienze naturali. È in quest'opera che Buffon ha rilevato le somiglianze tra l'uomo e la scimmia e la possibilità di una genealogia comune. L'attenzione che Buffon accorda all'anatomia interna lo pone tra gli iniziatori dell'anatomia comparativa. L'interno, negli esseri viventi, è il fondo del disegno della natura scrive Buffon nei Quadrupèdes.

La Storia naturale di Buffon, che doveva comprendere tutti i regni della natura, comprende solo i minerali e una parte degli animali (quadrupedi, e uccelli). È accompagnata da una Théorie de la Terre, dai Discours sotto forma di introduzione, e dei supplementi tra i quali si trovano le Époques de la nature, una delle più belle opere dell'autore.

Tra i suoi collaboratori, occorre citare per i quadrupedi, Louis Jean-Marie Daubenton, che si incaricò della parte delle descrizioni anatomiche, sostituito poi per gli uccelli, da Philippe Guéneau de Montbeillard al quale s'adjoignent, a partire dal 1767, Barthélemy Faujas de Saint-Fond, l'abate Bexon e Charles-Nicolas-Sigisbert Sonnini de Manoncourt.

La sua Histoire naturelle conosce un immenso successo. I primi due volumi, la Théorie de la terre e l'Histoire naturelle de l'homme, vedono tre riedizioni successive in sei settimane. Delle traduzioni in tedesco, in inglese e in olandese sono iniziate quasi immediatamente.

Questa enciclopedia è divisa in 36 volumi:

  • 15 volumi sui quadrupedi (dal 1749 al 1767).
  • 9 volumi sugli uccelli (dal 1770 al 1783).
  • 5 volumi sui minerali (dal 1783 al 1788), l'ultimo contiene il Traité de l'aimant, ultima opera di Buffon.
  • 7 volumi di supplementi tra cui le Époques de la nature (1778).

L'Histoire naturelle fu stampata inizialmente dall'Imprimerie royale in 36 volumi in-4, 1749-1788. È stata continuata nello stesso formato da Lacépède, che ha descritto gli ovipari, i serpenti, i pesci, i cetacei, 1786-1804. Le opere di Buffon e le sue Suites sono state poi ristampate più volte. Le edizioni migliori, dopo l'édition princeps, sono quelle di Jean Vincent Félix Lamouroux e Desmarets, 42 volumi in-8, di François Cuvier, 1829-1831 42 volumi, e di Marie Jean Pierre Flourens, 1854, 12 vol. in-8.

[modifica] Ruolo e portata delle sue opere

Ci si accorda universalmente a guardare gli scritti di Buffon come il più bel modello della nobiltà e dell'armonia dello stile; si riconosce anche che egli ha descritto con fedeltà ammirevole gli usi e i tratti caratteristici degli animali, che egli ha fatto fare dei progressi alla storia naturale, sia attraverso la novità delle viste, sia tramite la moltitudine delle sue ricerche, e che egli ha reso un grande servizio riunendo moltissimi materiali sparsi e diffondendo in Francia il gusto per lo studio della natura.

Ma malgrado il suo impatto e il ruolo che gioca nella diffusione delle conoscenze scientifiche, l'opera soffre di molte lacune. Prima di tutto, Buffon non è un systematico, cosa che lo porta a presentare i gruppi in modo rudimentale. Inoltre si dilunga in particolare sulle specie più conosciute e non nomina che di sfuggita le altre specie. Gli si rimprovera di aver disdegnato o addirittura escluso le classificazioni scientifiche senza le quali non c'è tuttavia né ordine né chiarezza. Non è un osservatore molto affidabile, cosa che lo porta a numerosi errori come quello di confondere il caprimulgo con una rondine o che i rondone sono essi stessi, delle vere rondini e, a ben guardare, più rondini delle rondini stesse. Buffon e i suoi collaboratori saccheggiano le opere dei loro predecessori da Aristotele a Plinio, da Belon a Gessner... anche selle nuove informazioni, spesso provenienti da corrispondenti lontani, gli forniscono delle osservazioni spesso inedite. Infine, gli autori privilegiano formulazioni adatte a attirare un pubblico di neofiti. Sempre con lo scopo di attrarre il pubblico le specie poco carismatiche sono ignorate e ad esse preferiti. Gli si rimprovera soprattutto di aver avanzato delle ipotesi azzardate (in particolare nelle sue Époques de la nature): è così che suppone che la Terra è stata staccata dal Sole dallo choc di una cometa che spiega l'origine degli esseri viventi tramite la supposizione di molecole organiche e di moules intérieurs; che attribuisce agli animali un senso interiore materiale.

In definitiva, la sua principale qualità è stata il suo ruolo per diffondere l'interesse dello studio scientifico (un po' come lo ha fatto, nello stesso momento, lo Spectacle de la nature dell'abate Pluche). Georges Cuvier, per citare solo lui, si appassionerà alla storia naturale grazie alla lettura di Buffon.

[modifica] Problemi con la Chiesa

Ne Les époques de la nature, supplemento pubblicato nel 1778, Buffon ha trattato le origini del sistema solare, speculando che i pianeti erano stati creati da comete entrate in collisione con il Sole. Ha anche suggerito che l'età della Terra doveva essere ben maggiore dei 6000 anni proclamati dalla Chiesa. Basandosi sul tasso di raffreddamento del ferro ha calcolato che l'età della Terra era 75000 anni. Per questo, è stato condannato dalla Chiesa cattolica in Francia ed i suoi libri sono stati bruciati.

[modifica] L'ago di Buffon

In matematica il risultato più celebre di Buffon, detto Metodo Monte-Carlo che permette di determinare il valore di π per mezzo di un ago e di un parquet. Il principio è il seguente: Sia dato un fascio di rette parallele (le righe del parquet) distanti l'una dall'altra di un'unità di lunghezza l e sia dato un ago di lunghezza k<l. Lasciando cadere l'ago sul fascio di rette la possibilità che questo finisca su di una retta è \frac{2k}{\pi}.
Ripetendo la prova un grandissimo numero di volte, il rapporto tra le volte che l'ago copre una linea ed il numero totale dei lanci tende a questo rapporto, è dunque possibile calcolare un valore approssimato di π.

[modifica] Bibliografia

  • La sua Corrispondenza è stata pubblicata nel 1860, dal suo discendente H. Nadault de Buffon.
  • Félix Vicq d'Azyr, Nicolas de Condorcet, Georges Cuvier, hanno scritto il suo Éloge; Flourens ha scritto l'Histoire de sa Vie et de ses Ouvrages
  • H. Nadault de Buffon, Buffon, sa famille et ses collaborateurs, 1863.
  • Jacques Roger,Buffon, Paris, Fayard, 1989.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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