Gay-friendly
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Si definisce gay-friendly (in inglese: "amichevole nei confronti dei gay") una persona, un'associazione, una località o un'attività economica, che è per l'appunto amichevole, aperta, accogliente nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.
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[modifica] Persone
Molte persone tra cui politici, gente dello spettacolo, cantanti, si definiscono gay friendly o negli anni hanno dimostrato di esserlo. Alcuni di essi lottano per i diritti gay.
Alcune celebrità gay friendly sono: Anne Rice, Barbra Streisand, Bono, Cher, Janet Jackson, Madonna, Maurizio Costanzo, Yoko Ono.
Alcune di queste celebrità sono state "elette" dalla comunità LGBT come icona gay.
[modifica] Località
Diverse località sono diventate gay friendly ed offrono eventi LGBT, diventando mete per il turismo LGBT. Alcune mete sono: Torre del Lago, Mikonos, Sitges.
[modifica] Attività economica
Nel caso dell'attività economica, che pur non essendo "gay owned" (posseduta da gay) né espressamente diretta ad una clientela gay, garantisce comunque un'accoglienza "amichevole", alla clientela omosessuale, senza discriminarla o respingerla.
Ad esempio, è gay-friendly un albergo che, pur non essendo rivolto prevalentemente a una clientela omosessuale, si impegna ad offrire alla clientela LGBT lo stesso livello di accoglienza e la stessa qualità del servizio normalmente offerta alla clientela tradizionale, verifica che i propri dipendenti siano ospitali con tutti e non abbiano comportamenti lesivi della dignità dei propri ospiti a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, o infine tiene disponibile materiale informativo sulla comunità gay della città per i turisti che ne facessero richiesta.
Il fatto che una struttura ricettiva si promuova come gay-friendly, dovrebbe essere una conseguenza di tali impegni mentre invece, alcune volte, è l'unico elemento che contraddistingue una struttura gay-friendly da quelle che non lo sono, essendo l'adesione a volte unicamente dovuta a ragioni commerciali e per raccogliere consensi presso un target economicamente interessante qual è quello gay.
[modifica] Aziende
Il termine gay-friendly viene utilizzato anche per identificare quelle aziende che, pur producendo prodotti o fornendo servizi rivolti alla generalità dei consumatori, hanno negli anni sostenuto economicamente progetti di associazioni LGBT, implementato nella propria organizzazione aziendale delle azioni contro la discriminazione per orientamento sessuale o identità di genere o ancora investito in comunicazione su media LGBT.
Negli Stati Uniti, l'associazione Human Rights Campaign pubblica ogni anno il Corporate Equality Index (CEI), una classifica delle principali aziende statunitensi più gay-friendly, realizzata seguendo tra l'altro questi criteri: presenza di politiche aziendali scritte contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere; copertura assicurativa dei partner dei lavoratori, anche se del medesimo sesso; riconoscimento ufficiale di gruppi di lavoratori LGBT, se esistente; politiche di formazione alla diversità; azioni di marketing verso la comunità LGBT.
Nel 2005 erano nel Corporate Equality Index aziende del calibro di American Express, Apple computer, Deutsche Bank, Hewlett-Packard, Disney, Ford, Johnson & Johnson, Kraft, Levi Strauss, Motorola, MTV.