Web - Amazon

We provide Linux to the World


We support WINRAR [What is this] - [Download .exe file(s) for Windows]

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Felice Beato - Wikipedia

Felice Beato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Felice Beato, autoritratto, 1866 circa.
Ingrandisci
Felice Beato, autoritratto, 1866 circa.

Felice Beato a volte indicato come Felix Beato (Corfù1833 o 1834 – 1907 circa) è stato un fotografo britannico. Fu tra i primi a scattare fotografie nell'Asia Orientale e uno dei primi fotografi di guerra. Nacque da padre britannico e madre italiana..

É noto anche per i suoi ritratti, viste e panorami dell'architettura e delle viste naturali dell'Asia e del Mediterraneo. I viaggi di Beato gli diedero l'opportunità di creare potenti e durature immagini di paesi, persone ed eventi poco familiari alla maggior parte degli Europei dell'epoca. Anche in quest'epoca il suo lavoro ci ha dato immagini chiave di eventi come la Ribellione indiana del 1857 e la seconda guerra dell'oppio. Le sua opera è il primo sostanziale esempio di quello che verrà chiamato fotogiornalismo. Ebbe un impatto significativo su altri fotografi, e la sua influenza in Giappone dove lavorò a lungo collaborando con altri fotografi e artisti o insegnando loro, fu particolarmente profonda e duratura.

Indice

[modifica] Origini e identità

Le origini e l'identità di Felice Beato sono stati un argomento problematico, ma la confusione sul suo luogo e anno di nascita pare essere sostanzialmente chiarita. Secondo una domanda per un permesso di viaggio che fece nel 1858, Beato nacque nel 1833 o 1834 sull'isola di Corfù[1]. All'epoca della sua nascita Corfù era un protettorato britannico delle isole ionie e quindi Beato si qualifica come soggetto britannico[2]. Corfu era in precedenza stata un possedimento veneziano e questo spiega i molti riferimenti a Beato come "italiano" e "veneziano"[3].

A causa dell'esistenza di molte fotografie firmate «Felice Antonio Beato» e «Felice A. Beato» si è assunto per un lungo periodo che ci fosse stato un fotografo che in qualche maniera fosse riuscito a fotografare luoghi distanti come l'Egitto e il Giappone nello stesso periodo. Ma nel 1983 venne dimostrato da Italo Zannier[4] che «Felice Antonio Beato" rappresentava entrambi i due fratelli, Felice Beato e Antonio Beato, che alle volte lavoravano insieme. La confusione dovuta a queste firme continua a causare problemi nell'identificare quale dei due è stato l'autore di una specifica immagine.

[modifica] Il Mediterraneao, la Crime e l'India

Si conosce poco dei primi passi di Felice Beato come fotografo, sebbene si dica che comprò le sue prime e uniche lenti a Parigi nel 1851[5]. Probabilmente incontrò il fotografo britannico James Robertson a Malta nel 1850 e lo accompagnò a Costantinopoli nel 1851. Robertson era stato un incisore prezzo la zecca ottomana dal 1843 e probabilmente aveva appreso la fotografia negli anni quaranta[6]. nel 1853 i due fotografi iniziarono a lavorare, formando una coppia chiamata "Robertson & Beato" quando Robertson aprì uno studio fotografico a Pera, Constantinopoli, nel 1853 o 1854. A Robertson e Beato si unì il fratello di Beato, Antonio per delle spedizioni fotografiche a Malta nel 1854 o 1856 e in Grecia e Gerusalemme nel 1857. Diverse delle fotografie prodotte dallo studdio neggli cinquanta sono firmate «Robertson, Beato and Co.» e si ritiene che il «and Co.» si riferisca a Antonio[7].

Interno del Secundra Bagh dopo il massacro di 2.000 ribelli da parte del 93° Reggimento Higlanders e del 4° Reggimento Punjabafter
Ingrandisci
Interno del Secundra Bagh dopo il massacro di 2.000 ribelli da parte del 93° Reggimento Higlanders e del 4° Reggimento Punjabafter

Alla fine del 1854 o inizio 1855 James Robertson sposò la sorella di Beato, Leonilda Maria Matilda Beato, da cui ebbe tre figlie, late 1854 or early 1855 James Robertson married the Beato brothers' sister, Leonilda Maria Matilda Beato. They had three daughters, Catherine Grace (1856-), Edith Marcon Vergence (1859-) e Helen Beatruc (1861-)[8].

Nel 1855 Felice Beato e Robertson si recarono a Balaklava in Crimea dove scattarono un reportage della Guerra di Crimea dopo la partenza di Roger Fenton. Fotografarono la caduta di Sebastopoli nel settembre 1855, producendo circa 60 immagini[9].

Nel febbraio 1858 Felice Beato giunse a Calcutta e iniziò a viaggiare nell'India settentrionale per documentare le conseguenze della Ribellione Indiana del 1857[10]. In questo periodo produsse le prime immagini fotografiche di cadaveri[11]. Si ritiene che per almeno una delle sue fotografie scattate nel palazzo di Secundra Bagh a Lucknow fece scavare i resti scheletrici dei ribelli indiani o che riarrangiò i cadaveri per aumentare l'impatto drammatico. Visitò anche le città di Delhi, Cawnpore, Meerut, Benares, Amritsar, Agra, Simla and Lahore[12]. A Beato si unì nel luglio 1858 il fratello Antonio che più tardi, nel dicembre 1859, lasciò l'India, probabilmente per ragioni di salute. Antonio nel 1860 era in Egitto, dove aprì uno studio fotografico a Tebe nel 1862.[13].

[modifica] Cina

Nel 1860 Felice Beato lasciò la compagnia "Robertson & Beato", sebbene Robertson mantenne l'uso del nome fino al 1867. Beato venne inviato dall'India dove fotografò la spedizione militare anglo-francese in Cina nella seconda guerra dell'oppio. Arrivò a Hong Kong a marzo e immediatamente iniziò a fotografare la città e i suoi dintorni, arrivando fino a Canton. Le fotografie di Beato sono tra le prime scattate in Cina.

Mentre si trovava a Hong Kong, incontrò Charles Wirgman, un artista e corrispondente dell'Illustrated London News. I due accompagnarono la spedizione anglo-francese nela sua marcia verso nord alla baia di Dalian, quindi a Pehtang e i Forti Taku alla bocca dell'Peiho, e a Pechino al Palazzo d'Estate, Yiheyuan. Le illustrazioni di Wirgman (e di altri) per l'Illustrated London News derivarono spesso dalle fotografie di Beato del palazzo durante questo viaggio.

[modifica] Fortezze Taku

Interior of Angle of North Fort Immediately after Its Capture, 21 agosto 1860
Ingrandisci
Interior of Angle of North Fort Immediately after Its Capture, 21 agosto 1860

Le fotografie di Beato della seconda guerra dell'oppio furono le prime a documentare una campagna militare nel suo svolgimento, mediante una sequenza di immagini datate e correlate. Le sue fotografie dei Forti Taku rappresentano questo approccio su una scala ridotta, poiché formano una ricreazione narrativa di una battaglia. La sequenza di immagini mostra l'avvicinamento ai forti, l'effetto dei bombardamenti sui muri esterni e sulle fortificazioni e infine la devastazione all'interno dei forti, inclusi i cadaveri dei soldati cinesi. É interessante notare che le fotografie non fuorno prese in quest'ordine, dato che le foto dei cadaveri dovettero essere scattate prima che i corpi fossero rimossi, solo allora Beato fu libero di riprendere le altre viste interne esterne dei forti. Negli album dell'epoca queste fotografie sono ordinate in modo da ricreare la sequenza della battaglia.[14].

Le immagini di Beato dei cinesi morti - non fotografò mai corpi di britannici o francesi - e la sua maniera di produrle rivelano gli aspetti ideologici del fotogiornalismo. Il dottor David F. Rennie, membro della spedizione, notò nelle sue memorie della campagna «Camminai sugli spali del lato occidentale. Questi erano fitti di cadaveri - nell'angolo nord-occidentale ne giacevano tredici in gruppo attorno a un cannone. Il signor Beato era lì grandemente eccitato, definendo il gruppo come "bello" e pregando di non interferire fino a che non avess potuto perpetuarlo con il suo apparato fotografico, il che venne completato in pochi minuti..."[15]. Le fotografie che ne risultarono sono una potente rappresentazione del trionfo militare e del potere imperialista britannico, perlomeno per gli acquirenti delle sue foto: soldati britannici, amministratori coloniali, mercanti e turisti. Nel Regno Unito le immagini di Beato vennero utilizzate per giustificare la guerra dell'oppio (e altre guerre coloniali) e contribuirono a plasmare l'opinone pubblica sulle culture che orientali.

[modifica] Il Palazzo d'Estate

Belvedere del dio della letteratura, Palazzo d'Estate, prima della sua distruzione
Ingrandisci
Belvedere del dio della letteratura, Palazzo d'Estate, prima della sua distruzione

Appena fuori Pechino Beato scatto fotografie del Palazzo d'Estate, Yiheyuan (letteralmente "Giardino dell'armonia coltivata"), una proprietà privata dell'imperatore della cina che comprendeva padiglioni, templi, un grande lago artificiale e giardini. ALcune di queste fotografie, scattate tra il 6 e il 18 ottobre 1860, sono immagini uniche di palazzi che vennero saccheggiati e incendiati dalla Prima Divisione Britannica per ordine di Lord Elgin come rappresaglia contro la tortura e uccisionedi venti membri di un gruppo diplomatico Alleato. Tra le ultime fotografie scattate da Beato in Cina in questo periodo ci sono ritratti di Lord Elgin, arrivato a Pechino per firmare la convensione di Pechino e del principe Kung che firmò in rappresentanza dell'imperatore as a reprisal against the emperor for the torture and deaths of twenty members of an Allied diplomatic party. Among the last photographs that Beato took in China at this time were portraits of Lord Elgin, arrived in Peking to sign the Convention of Peking, and Prince Kung, who signed on behalf of the Xianfeng.

Beato ritornò in Inghilterra nel novembre 1861 e durante l'inverno vendette quattrocento sue fotografie dell'India e della Cina a Henry Hering, un fotografo di ritratti commerciali londinese. Hearing li fece duplicare e li rivendette. Quando furono vendute per la prima volta furono offerte a 7 scellini per ogni foto, mentre la serie completa dell'India venne venduta a 54 sterline e quella completa della Cina a 37 sterline. Per mettere questo dato in prospettiva si tenga conto che nel 1867 il reddito procapite medio in Inghilterra nel Galles era aumentato fino a 32 sterline l'anno.

[modifica] Giappone

Nel 1863 Beato si era spostato a Yokohama in Giappone, unendosi a Charles Wirgman, che vi era arrivato nel 1861. I due, negli anni 1864 - 1867, formarono una società chiamata "“Beato & Wirgman, Artists and Photographers". Wrigman produsse nuovamente illustrazioni derivate dalle fotografie di Beato, mentre Beato fotografò alcuni degli schizzi e altri lavori di Wirgman. Le fotografie giapponesi di Beato includono ritratti, panorami, vedute cittadine e una serie di fotografie che documentano le scene e i siti lungo la Tokaido, quest'ultima serie che richiama gli ukiyo-e di Hiroshige e Hokusai. Questo fu un momento significativo per fotografare il Giappone, poiché l'accesso agli stranieri al paese (e al suo interno) era grandemente controllato e limitato dallo shogunato. Le immagini di Beato sono rimarchevoli non solo per la loro qualità, ma per la rarità di viste fotografiche del periodo Edo.

Samurai del clan Satsuma durante la guerra Boshin, (1868-1869)
Ingrandisci
Samurai del clan Satsuma durante la guerra Boshin, (1868-1869)

Mentre si trovava in Giappone Beato fu molto attivo. Nel settembre 1864 fu un fotografo ufficiale della spedizione militare a Shimonoseki. Negli anni successivi produsse diverse viste di Nagasaki e dei suoi dintorni. Dal 1866 fu spesso caricaturato (gentilmente) sul Japan Punch, fondato e curato da Wirgman. Nell'ottobre 1866 un incendio distrusse la maggior parte di Yokohama, Beato perse il suo studio e i suoi negativi e trascorse i due anni lavorando vigorosamente per rimpiazzare il materiale. Il risultato furono due volumi di fotografie Native Types, contenentei 100 ritratti e lavori di genere e Views of Japan contenenti 98 panorami e viste cittadine. Beato colorò a mano molte fotografie in studio, applicando con successo alla fotografia europea le raffinate tecniche giapponesi dell'acquerello e della stampa con blocchi di legno. Dal 1869 al 1877 Beato, non più in società con Wirgman gestì un suo proprio studio a Yokohama, chiamato "F. Beato & Co., Photographers" con un assistente chiamato H. Woolett, quattro fotografi e quattro artisti giapponesi. Probabilmente Kusakabe Kimbei fu trag li artisti-assistenti prima di diventare un fotografo in suo proprio diritto. Beato collaborò con Ueno Hikoma e altri, forse insegnando la fotografia al barone Raimund von Stillfried.

Nel 1871 Beato fu il fotografo ufficiale della spediziona navale statunitense dell'ammiraglio Rodgers in Korea. Le viste riprese da Beato in questo viaggio sono tra le prime foto confermate delle foto del paese e dei suoi abitanti.

Mentre si trovava in Giappone Beato non limitò le sue attività alla fotografia, ma intraprese anche diverve avventure finanziarie. Tra le altre cose possedette terreni e diversi studi, fu un consulente immobiliare, possedette interessi finanziari nel Grand Hotel di Yokohama e fu un commerciate di tappeti di importazione e di borsette da donna. Comparve diverse volte a corte, sia come difensore, come accusato e come testimone. Il 6 agosto 1873 venne nominato Console Generale per la Grecia in Giappone.

Nel 1877 Beato vendette la maggior parte delle sue foto alla ditta Stillfried & Andersen, che si trasferì nel suo studio. A loro volta Stillfried & Andersen le vendettero a Adolfo Farsari nel 1885. Dopo la vendita a Stillfried & Andersen, Beato apparentemente si ritirò per alcuni anni dalla fotografia concentrandosi sulle sue carriere parallele di speculatore finanziario e commerciante. Il 29 novembre 1884 Beato lasciò il Giappone, arrivano infine a Port Said in Egitto. In un giornale giapponese venne riportato che aveva perso tutto il suo denaro nella borsa dei cambi dell'argento di Yokohama.

[modifica] Ultimi anni

La Pagoda d'Argento della Regina, Mandalay, 1889 circa
Ingrandisci
La Pagoda d'Argento della Regina, Mandalay, 1889 circa

Dal 1884 al 1885 Beato fu il fotografo ufficiale della spedizione condotta dal barone (e futuro visconte) Garnet Wolseley a Khartoum in Sudan in soccorso del generale Charles George Gordon. Nessuno delle fotografie scattate da Beato in Sudan è sopravvissuta.

Nel 1886, ritornato brevemente in Inghilterra Beato tenne delle lezioni sulle tecniche fotografiche alla London and Provincial Photographic Society. Ma nel 1888 era nuovamente in Asia a fotografare, questa volta in Birmania, dove dal 1896 gestì uno studio fotografico (chiamato "The Photographic Studio") così come un commercio di mobili e curiosità in Mandalay, con una sede secondiaria a Rangoon. Esempi del suo catalogo postale - contenti foto delle mercanzie offerte scattate da Beato - sono in possesso di almeno due collezioni fotografiche. Le informazioni sui suoi ultimi anni sono vaghe quanto quelle dei suoi primi anni; Beato potrebbe aver lavorato o meno deopo il 1899, ma nel gennaio 1907 la sua compagnia "F. Beato Ltd" venne liquidata e si suppone che sia morto poco dopo.

[modifica] Beato e la fotografia

La fotografia del XIX secolo spesso mostra le limitazioni della tecnologia usata, ma Felice Beato riuscì a lavorare con successo e anche a trascendere queste limitazioni. Produsse soprattutto stampe all'albumina da lastre in vetro al collodio umido. A parte le considerazioni estetiche, i lunghi tempi di esposizione necessari per questo processo devono essere stati un ulteriore stimolo per Beato per inquadrare e posizionare accuratamente i soggetti delle sue fotografie. A parte i ritratti, spesso mise in posa gli abitanti locali in modo tale da far risaltare i soggetti architetturali o topografici delle sue immagini, ma in caso contrario le persone (e altri oggetti in movimento) sono alle volte rese come una macchia indistinta o scompaiono del tutto a causa dei lunghi tempi di esposizione. Questa è una caratteristica comune delle fotografie del XIX secolo.

Come altri fotografi commerciali Beato spesso produsse copie dei suoi originali. L'originale veniva fissato a una superficie stazionaria e quindi fotografato producendo un secondo negativo dal quale produrre ulteriori stampe. Gli spilli uitlizzati per fermare l'originale sono alle volte visibili nelle copie. Nonostante le limitazioni di questo medoto, inclusa la perdita di dettagli e la degradazione di altri elementi fotografici, era un medoto efficace ed economico per duplicare le immagini.

Beato fu un pioniere delle tecniche di colorazione a mano delle fotografie e della realizzazione di panorami. Potrebbe aver iniziat a colorare a mano le fotografie su suggerimento di Wirgman o potrebbe aver visto le fotografie colorate a mano dei suoi soci Charles Parker e William Parke Andrew[16]. Qualunque sia stata l'ispirazione i panorami colorati di Beatosono delicati e naturali e i suoi ritratti colorati, sebbene siano colorati più fortemente dei panorami sono anch'essi eccellenti.[17]. Così come fornendo viste a colori, Beato lavorò per rappresentare grandi soggetti in modo da dare un'idea della loro vastità. Tutta la carriera di Beato è segnata da spettacolari panorami, che produsse realizzando con attenzion diverse esposizioni contigue di una scena e undendo quindi le stampe, ricreando pertanto la vista espansa. La versione completa del suo panorama di Pehtang comprende nove fotografie unite insieme quasi perfettamente per una lunghezza totale di 2,5 metri.

Panorama di Edo (ora Tokyo), 1865 o 1866. Cinque stampe all'albumina unite per formare un panorama.
Ingrandisci
Panorama di Edo (ora Tokyo), 1865 o 1866. Cinque stampe all'albumina unite per formare un panorama.


Mentre le firme che condivise con suo fratello sono state una fonte di confusione nell'attribuzione delle immagini di Felice Beato, ci sono difficoltà aggiuntive in questo compito. Quando Stillfried & Andersen comprarono le fotografie di Beato seguirono la comune pratica dei fotografi commerciali del XIX secolo di rivendere le fotografie sotto il proprio nome. Questi (e altri) alterarono le immagini di Beato aggiungendo numeri, nomi e altre iscrizioni associate con la loro ditta nei negativi o nella stampa o sulla montatura. Stillfried & Andersen produssero copie colorate a mano di molte immagini non colorate da Beato. Tutti questi fattori hanno fatto erroneamente attribuire molte fotografie di Beato a Stillfried & Andersen. Fortunatamente Beato scrisse didascalie sul retro delle stampe di molte sue fotografie, scrivendo con grafite o inchiostro. Quando queste fotografie sono montate le didascalie possono ancora essere viste attraverso il fronte dell'immagine e essere lette con l'ausilio di uno specchio. A parte aiutare nell'identificazione del soggetto dell'immagine e alle volte nel fornire una data per la foto, queste didascalie forniscono un metodo per identificare Beato come creatore dell'immagine.

[modifica] Note

  1. Dobson, I been to keep up my position, p. 31. «Alcune fonti passate hanno indicato la sua data di nascita come 1825 o 1825 circa, ma queste date possono essere dovute ad una confusione con la data di nascita di suo fratello Antonio.» Come nota a margine Dobson indica l'interessante coincidenza che due dei principali interpreti del Giappone del XIX secolo sono nati a meno di 150 chilometri di distanza
  2. Dobson, I been to keep up my position. p. 31.
  3. Corfu fece alternativamente parte o meno del territorio veneziano fino al 1815, quando il trattato di Parigi la pose, insieme alle altre isole ioniche, sotto la "protezione" britannica. Infine nel 1864 Corfù venne ceduta alla Grecia.
  4. Bennet 1996, pag. 38
  5. Clark, Fraser e Osman, p. 90.
  6. Broecker, p. 58; Clark, Fraser e Osman, p. 89, 90.
  7. Oztuncay, p. 24; Clark, Fraser e Osman, p. 90-91.
  8. Clark, Fraser e Osman, p. 90.
  9. Auer e Auer; Broecker, p. 58.
  10. Harris, p. 23; Dehejia, p. 121; Auer e Auer; Masselos 2000, 1. Gernsheim afferma che Beato e Robertson viaggiaron entrambi in India nel 1857, ma attualmente si ritiene generalmente che Beato viaggiò da solo. (Gernsheim, p. 96).
  11. Turner, p. 447.
  12. Harris, p. 23; Clark, Fraser e Osman, p. 91-92.
  13. Clark, Fraser e Osman, p. 90, 91.
  14. Harris 1999.
  15. citato in Griffiths.
  16. Bennett 1996, p. 39.
  17. Bennett cita e risassume la valutazione del collezionista Henry Rosin delle fotografie colorate a mano di Beato. Bennett 1996, p. 43; Robinson, p. 48.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Bibliografia

Our "Network":

Project Gutenberg
https://gutenberg.classicistranieri.com

Encyclopaedia Britannica 1911
https://encyclopaediabritannica.classicistranieri.com

Librivox Audiobooks
https://librivox.classicistranieri.com

Linux Distributions
https://old.classicistranieri.com

Magnatune (MP3 Music)
https://magnatune.classicistranieri.com

Static Wikipedia (June 2008)
https://wikipedia.classicistranieri.com

Static Wikipedia (March 2008)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com/mar2008/

Static Wikipedia (2007)
https://wikipedia2007.classicistranieri.com

Static Wikipedia (2006)
https://wikipedia2006.classicistranieri.com

Liber Liber
https://liberliber.classicistranieri.com

ZIM Files for Kiwix
https://zim.classicistranieri.com


Other Websites:

Bach - Goldberg Variations
https://www.goldbergvariations.org

Lazarillo de Tormes
https://www.lazarillodetormes.org

Madame Bovary
https://www.madamebovary.org

Il Fu Mattia Pascal
https://www.mattiapascal.it

The Voice in the Desert
https://www.thevoiceinthedesert.org

Confessione d'un amore fascista
https://www.amorefascista.it

Malinverno
https://www.malinverno.org

Debito formativo
https://www.debitoformativo.it

Adina Spire
https://www.adinaspire.com