Drawing Restraint 9
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Drawing Restraint 9 | ||
---|---|---|
Artista | Bjork | |
Tipo album | Colonna sonora | |
Pubblicazione | 25 luglio 2005 | |
Durata | 50:04 | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 11 | |
Genere | avanguardia | |
Etichetta | One Little Indian | |
Produttore | Bjork |
Bjork - cronologia | ||
---|---|---|
Album precedente Medulla (2004) |
Album successivo / |
|
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica |
Drawing Restraint 9 è il titolo di un film sperimentale, ambientato in Giappone, del regista Matthew Barney (ricordato in particolare per il fortunato ciclo "Cremaster"). La colonna sonora della sua opera, pubblicata con titolo omonimo, è affidata da Matthew alla sua compagna, la cantante islandese Bjork, che presta la sua collaborazione anche come interprete del film.
Questa colonna sonora risulta il lavoro più impersonale della discografia di Bjork (è anche il suo primo album il cui titolo è composto da più di una parola): la cantante islandese presta la voce, fondamentale negli altri album, in soli tre brani (Bath, Storm e Cetacea). La "produttrice" di Drawing Restraint 9 collabora però a tutte le canzoni, addirittura scrivendo ella stessa la musica per lo strumento caratteristico dell'album, lo Sho, particolarissimo strumento dalle sole tre note, suonato dalla bravissima Maiyumi Miyata. Ed è proprio lo sho che la stessa Bjork sceglie come simbolo della sua opera, poiché questo strumento è tradizionalmente giapponese, ma non certo famoso quanto altre caratteristiche del Giappone, largamente pubblicizzate e sfruttate a fini commerciali: Drawing Restraint 9 vuole mostrare il lato più profondo, sconosciuto alle masse, del Giappone, filtrato attraverso occhi ovviamente criticabili (ricordiamo fra tutti il pezzo di teatro Nō di nove minuti costituito da Holographic Entrypoint)
In Drawing Restraint 9 Bjork sembra quindi riportare in musica non le sue emozioni, bensì quelle del compagno e del suo film. Queste emozioni, nel 2005, data di uscita sia del film che della musica, sono state spesso criticate fortemente, definite indecifrabili, tanto da apparire anche ad attente analisi senza senso. Altri, invece, hanno accolto con sufficienza o poco più questi sperimentali lavori. Altri infine hanno acclamato quest'ultimo lavoro di Bjork come il continuo della via intrapresa con Medulla (album precedente a questo, nel quale gli strumenti vengono quasi del tutto omessi) per le atmosfere cupe ed eteree, vedendovi però anche una svolta: il ritorno agli strumenti (vi sono brani completamente strumentali: Ambergris March, il trio Hunter Vessel, Shimenawa, Vessel Shimenawa e Antarctic Return)
[modifica] Lista tracce
- Gratitude - 04:59
- Pearl - 03:43
- Ambergris March - 03:57
- Bath - 05:07
- Hunter Vessel - 06:36
- Shimenawa - 02:48
- Vessel Shimenawa - 01:54
- Storm - 05:32
- Holographic Entrypoint - 09:57
- Cetacea - 03:12
- Antarctic Return - 04:18