Differenza fra vita e morte

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Indice

1 Punto di vista medico
- 1.1 Differenze tra morte cerebrale e coma
- 1.2 Morte parziale
2 Punto di vista biologico
3 Punto di vista filosofico
- 3.1 "Morti viventi"
4 Fonti

[modifica] Punto di vista medico

[modifica] Differenze tra morte cerebrale e coma

Nella morte cerebrale non è rilevabile alcuna attività elettrica misurabile tramite EEG o tecniche similari, il paziente non può riprendersi da questo stato e può essere considerato morto ad ogni effetto pratico. I pazienti in coma invece possono essere curati e potenzialmente riprendere una vita normale.

[modifica] Morte parziale

Nel corso della vita di organismo complesso come quello umano, è normale che alcune cellule o persino interi organi muoiano mentre l'organismo continua la propria vita. Dal punto di vista medico un organo si considera morto quando non è più possibile ripristinarne la normale attività. Per esempio, in alcuni casi di avvelenamento, si assiste alla morte di una grande quantità di cellule epatiche. Quando la percentuale di cellule morte supera una soglia variabile, il fegato stesso è compromesso irrimediabilmente — è morto. L'unica possibilità di sopravvivenza per il paziente è allora un trapianto. Va comunque precisato che ci sono cellule, come quelle della pelle, che svolgono la propria funzione soltanto e proprio perché sono morte.

[modifica] Punto di vista biologico

Dal punto di vista biologico la differenza va in realtà fatta tra ciò che è vivo e ciò che non lo è, dato che nell'uso comune se si dice che qualcosa è morto si suppone che sia stato in passato vivo. In altre parole il concetto di vita deve essere definito in modo da poter distinguere un essere vivente dall'equivalente quantità di elementi base (acqua e carbonio per gran parte) che lo compongono.

La diatriba definitoria ha origini antiche e non può dirsi ancora conclusa. Larry Yaeger, informatico che si occupa di vita artificiale, pone la possibilità che non ci possa essere una vera risposta dal punto di vista biologico alla domanda su quali siano le differenze tra vita e morte.

[modifica] Punto di vista filosofico

[modifica] "Morti viventi"

C'è addirittura chi sostiene che non può essere definito ciò che è vivo in modo esaustivo perché la vita e la non vita sono accumunate da parecchie caratteristiche.

La vita è ordinata ma anche i cristalli, ad esempio, lo sono.
Gli esseri viventi consumano energia chimica trasformandola, ad esempio, in energia cinetica, ma anche le automobili lo fanno. In altre parole si potrebbe dire che non c'è nessuna differenza, che non sia di dettaglio tecnico, tra il metabolismo e il ciclo otto.
Gli esseri viventi sono omeostatici, ma anche la temperatura di una casa controllata da un termostato lo è.
Gli esseri viventi sono in grado di riprodursi, ma tale caratteristica è condivisa anche dal virus. Quest'ultimo può essere paragonato a poco più di un cristallo racchiuso in una specie di scatola impermeabile.

Richard Dawkins ed altri autori concludono che possa essere definito vivo chi ha l'insieme di tutte queste caratteristiche, ma che in realtà dovremmo accontentarci di una definizione informale, non esaustiva.

Questo anche quando (come nel caso della nascita spontanea della vita sulla Terra, evento postulato dall'evoluzionismo darwiniano) ci sarebbero ragioni teoriche per avere una definizione molto precisa.