Convenzione di Lomé
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La Convenzione di Lomé, firmata nella capitale del Togo nel febbraio 1975, è stata per venticinque anni lo strumento di gestione dei rapporti politici, economici e di cooperazione allo sviluppo tra i paesi ACP ed i paesi dell'Unione Europea. Sarebbe più corretto parlare di Convenzioni di Lomé, al plurale, perché la Convenzione è stata rinnovata diverse volte: Lomé II (1980), Lomé III (1985), Lomé IV (1990), Revisione di Mauritius (1995). I partecipanti erano gli allora nove paesi membri della Comunità Europea, e 46 paesi ACP.
[modifica] Storia
La Convenzione di Lomé era stata firmata in un momento storico in cui l’attenzione della comunità internazionale era concentrata sulla creazione di un nuovo ordine economico mondiale, basato sulle preferenze commerciali non reciproche, che avrebbe permesso ai paesi più poveri del mondo di uscire dal sottosviluppo. Per questo i principi fondamentali erano la solidarietà e l’uguaglianza tra gli stati membri. Le istituzioni principali erano il Consiglio dei ministri, ovvero l’organo di governo vero e proprio; il Comitato degli ambasciatori, che coadiuvava il lavoro del Consiglio dei ministri; infine, il Comitato degli ambasciatori, simile ad un organo esecutivo in cui sedevano i rappresentanti del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali dei paesi ACP. La Convenzione si basava sulle preferenze commerciali per i prodotti dei paesi ACP, che potevano entrare nella Comunità Europea senza pagare dazi, senza che la CE richiedesse lo stesso vantaggio per le sue esportazioni. La Convenzione prevedeva anche un meccanismo di compensazione dei prezzi delle produzioni agricole, chiamato Stabex, che dopo il 1985 venne affiancato da un meccanismo analogo per i prezzi delle materie prime minerarie, il Sysmin. Stabex e Sysmin funzionavano come un’assicurazione contro i crolli dei prezzi delle materie prime, spesso le uniche risorse di questi paesi, sui mercati internazionali. Negli anni novanta i paesi europei avevano iniziato a richiedere garanzie sulla tutela dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, come condizione per poter mantenere i vantaggi commerciali.
[modifica] Crisi della Convenzione
A fine anni novanta la Convenzione di Lomé ha attraversato un periodo di intense critiche, per diverse ragioni. Innanzi tutto, veniva accusata di non essere stata in grado in tutti gli anni trascorsi di risolvere il problema della povertà e del sottosviluppo, mentre i suoi difensori sostenevano che perlomeno aveva evitato che la situazione peggiorasse. Molti economisti sostenevano che gli scambi economici privilegiati fossero in realtà una trappola, perché mantenevano i paesi ACP in una condizione di dipendenza e di bisogno. Inoltre alcuni dei protocolli agricoli allegati alla Convenzione erano stati dichiarati illegali dai tribunali internazionali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Per rispondere a queste critiche e alle esigenze di rinnovamento nel 2000, dopo venticinque anni di esistenza, la Convenzione di Lomé è stata superata dalla Convenzione di Cotonou. La nuova convenzione ha ereditato gran parte della struttura, dell’organizzazione e delle conoscenze messe a frutto in tanti anni di cooperazione.