Consiglio dei Commissari del Popolo
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Il Consiglio dei Commissari del Popolo o Sovnarkom (dal russo: СовНарКом, abbreviazione di Совет Народных Комиссаров, Soviét Naròdnijkh Komissàrov) era il nome del braccio amministrativo delle legislature sovietiche fino al 1946, anno in cui fu rinominato.
Il SovNarKom fu istituito nel Secondo Congresso dei Soviet Russi, l'8 novembre 1917, che vedeva Lenin alla presidenza: l'istituzione avrebbe dovuto gestire il potere esecutivo del Paese nel nome del popolo operaio, e il Presidente del Consiglio dei Commissari ricoprì la carica di Primo Ministro de facto.
La Costituzione Sovietica del 1918 rendeva il Sovnarkom della RSSF Russa responsabile di fronte al Congresso dei Soviet per "l'amministrazione generale degli affari di Stato". La Costituzione permetteva al Sovnarkom di promulgare decreti di ordinaria amministrazione con pieno diritto di legge quando il Congresso non era in sessione, e solitamente il Congresso approvava tali decreti come propri appena possibile.
[modifica] Funzione e ruolo dei Commissari del Popolo
I Commissari del Popolo (in russo Народный Комиссар, Naròdnij Komissàr) erano coloro che, nel periodo tra il 1919 e il 1946 hanno espletato le funzioni dei ministri del governo in Russia e, successivamente, in Unione Sovietica. I ministeri venivano chiamati Commissariato del Popolo (НарКомат, Narkomat) e l'organismo politico a cui facevano riferimento era il Sovnarkom.
La denominazione di Commissari al posto di Ministri non era un caso, derivando dall'abbandono della tradizione borghese di nomina ai ministeri attraverso un presidente o un parlamento, istituzioni ufficialmente inesistenti nella Russia protorivoluzionaria. L'accento venne posto sulla nomina dei rappresentanti del popolo e delle associazioni locali di operai, contadini e soldati (chiamati soviet).
Nel 1946, i Commissari del Popolo furono ribattezzati Ministri, nell'ambito della riorganizzazione del Sovnarkom e della creazione del Sovmin (Consiglio dei Ministri).