Christian Rosenkreuz
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Christian Rosenkreuz (1378-1484) - Considerato il leggendario fondatore dell' Ordine dei Rosacroce (o Rosa+Croce come si trova riportato in molti testi), si pensa vissuto in Germania tra il 1378 e il 1484.
La sua storia è delineata in due documenti fondamentali la Fama Fraternitatis (1614) e la Confessio Fraternitatis (1615). In entrambe, infatti, vengono narrati i suoi viaggi in Medio Oriente, intrapresi per poter approfondire le proprie conoscenze sul mondo dell'occulto e, quindi, evidenziano una motivazione mistica e gnoseologica.
Fu proprio al ritorno da questi viaggi che Christian Rosenkreuz, (o Cristiano Rosacroce), rientrato in Germania, considerata sua patria di origine, fondò la Confraternita che porta il suo nome. Secondo quanto viene riportato in questi documenti egli visse fino all'età di centosei anni.
Il suo cadavere venne rinvenuto, perfettamente intatto, centoventi anni dopo, quando alcuni confratelli ritrovarono e aprirono la sua tomba.
Da quanto emerge dai documenti questo evento dovrebbe essere databile intorno all'anno 1603 (1604 secondo altre fonti). Fu proprio il ritrovamento del corpo del Maestro l'evento detonante che portò alla rivelazione dell'Ordine dei Rosacroce agli occhi del mondo.
Ormai è tesi quasi universalmente condivisa che la figura di Christian Rosenkreuz sia del tutto leggenderia, anche molti degli attuali movimenti che continuano a condividere gli ideali rosacrociani ne danno un'interpretazione figurativa, allegorica.
Una delle teorie più accreditate è che egli rappresenti la personifacazione di diversi ideali (eroici, gnoseologici, religiosi, sociali, ecc.) di cui diversi intellettuali dell'epoca sentivano la necessità di diffusione.
[modifica] Bibliografia
- Frances A. Yates, L'illuminismo dei Rosa-Croce, Torino (Giulio Einaudi editore), 1976
- Angela Cerinotti (a cura di), Atlante del mistero - I Rosa+Croce Dal silenzio, La Luce, Colognola ai Colli (VR) (Demetra ed.), 1998
- Cristopher McIntosh, Storia dei Rosacroce, Casale Monferrato (AL) (edizioni Piemme), 2001