Bandini 750 sport internazionale
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La Bandini 750 sport internazionale chiamata anche semplicemente "saponetta", è un autovettura costruita dal 1957 al 1961 dalla Bandini Automobili di Forlì.
Questo nuovo tipo di vettura, approntata per la categria 750 sport, sostituì la produzione della sport siluro. L'aggettivo internazionale intendeva rendere onore ai meriti raccolti oltreoceano dalla 750 sport siluro mentre "saponetta" è il nome con cui venne identificata dallo stesso Ilario Bandini per la sue forme rotondeggianti, simile appunto a quelle di una saponetta.
Come il modello che ha sostituito, anche la saponetta, fu molto richiesta negli Stati Uniti dove fu utilizzata sia come auto da corsa che come "fuori serie" da esibire per le strade della città. Il suo debutto in gara risale alla Mille Miglia del 1957 guidata da Bruno Garavini, con un motore 750 cm³ Bandini-Crosley aggiornato (seconda serie) soprattutto nella testa riconoscibile per lo spinterogeno montato tra i due alberi a camme e i coperchi delle punterie inclinati a 45° con vistose nervature.
La saponetta, mantenne le caratteristiche di semplicità e leggerezza pur migliorando la tenuta di strada e la penetrazione aerodinamica. Dote che venne sfuttata in autodromi come il celebre circuito di Daytona e l'anello ad alta velocità dell'autodromo di Monza.
Nonostante i successi non siano mancati, in U.S.A. e nelle gare in salita Italiane, la "saponetta" pagò inizialmente il rapido evolversi del regolamento che vide in poco tempo l'aumento di cilindrata ad 850 cm³ e poi a 1000 cm³. Tuttavia si dimostrò una vettura veloce e ben riuscita, capace di esprimersi ad alti livelli anche con cilindrate superiori raccogliendo vittorie con Dave Lang, Skip Callanan, Paul Richards, Victor Lukens, Jack Connolly, Giorgio Cecchini e Ilario Bandini in circuito e in salita fino al 1965. Vittorie di maggior prestigio se si considera che spesso le auto concorrenti avevano il motore al retrotreno; scelta desitnata a condizionare tutto l'automobilismo sportivo.
Oggi, una saponetta si trova esposta al museo Marconi di Los Angeles, altre due sono conservate al museo Bandini di Forlì.
Indice |
[modifica] Il telaio
Il telaio, di costruzione Bandini, pur utilizzando la stessa tipologia di elementi della 750 siluro, viene modificato nelle dimensioni e nella distribuzione dei pesi. Aumenta il passo e le carreggiate, l'altezza da terra viene sensibilmente ridotta e anche la posizione del pilota viene notevolmente abbassata. Il vano motore, più grande, permetterà l'alloggiamento dei successivi motori 850 e 1000 cm³. La sospensione posteriore si arricchisce di un dispositivo anti-tramp.
- Struttura e materiale: a traliccio di tubi a sezione ellittica, in acciaio speciale di derivazione aeronautica; brevetto n° 499843
- Passo: 2100 mm
- Sospensioni:
- anteriore: indipendenti, a triangoli sovrapposti con ammortizzatori oleodinamici telescopici inclinati e molle cilindriche elicoidali coassiali; barra stabilizzatrice
- posteriore: a ponte rigido con due balestre semiellittiche longitudinali e ammortizzatori oleodinamici telescopici verticali, dispositivo anti-tramp
- Impianto frenante:
- di servizio: idraulico, a tamburo anteriori e posteriori
- di stazionamento: meccanico a nastro, sull'albero di trasmissione
- Sterzo: a vite senza fine con smorzatore di vibrazioni sul piantone
- Guida: a sinistra (a destra su richiesta)
- Ruote: a raggi Borrani 15" o 12"
- Pneumatici: 4.25x15 / 5.20x12"
- Serbatoio: 45 Litri
- Trasmissione:albero di trasmissione con giunti cardanici, differenziale centrale e semiassi al retrotreno
- Peso: telaio nudo 21 kg,
- Peso complessivo: 340-390 kg
- Velocità massima: 185 km/h (750 cc), 200 km/h (1000 cc)
[modifica] I motori
La saponetta nacque con il motore Bandini-Crosley 750 cm³ ma dal 1959 fu utilizzata anche con motori 850 cm³ e 1000, primi motori costruiti completamente alla Bandini.Si registrano inoltre, esemplari che hanno corso con motori Saab e Ford.
[modifica] Bandini-Crosley 750 seconda serie
- Posizionamento: anteriore longitudinale, 4 cilindri in linea
- Materiali e particolarità: basamento a 5 supporti di banco e coppa in alluminio di 5 litri di capacità, testa in allumninio bialbero a ingranaggi con 8 valvole inclinate, cilindri cromati smontabili in monoblocco di ghisa.
- Alesaggio: 63,5 mm
- Corsa: 59 mm
- Cilindrata: 747 cm³
- Rapporto di compressione: 9,4:1
- Alimentazione: 2 carburatori Weber doppio corpo 35DCO3
- Potenza: da 68 a 71hp @ 8500 rpm
- Lubrificazione: Carter umido con pompa a ingranaggi e filtro esterno a rete metallica, radiatore in alluminio
- Raffreddamento: forzato a liquido con pompa centrifuga comandata da puleggia e cinghia, radiatore inclinato, all'avantreno
- Cambio e frizione: 4 marce + RM, frizione monodisco a secco
- Accensione e impianto elettrico: bobina e distributore-ruttore sulla testa, batteria 12 V e dinamo
[modifica] Bandini 1000
- Posizionamento: anteriore longitudinale, 4 cilindri in linea
- Materiali e particolarità: doppio albero a camme in testa d'alluminio a camera di scoppio emisferica, distribuzione mista: catena con tenditore e ingranaggi su cuscinetti a rulli, monoblocco e basamento a cinque supporti di banco in unica fusione d'alluminio, coppa dell'olio in alluminio, canne dei cilindri cromate e smontabili.
- Alesaggio: 68 mm
- Corsa: 68 mm
- Cilindrata: 987 cm³
- Rapporto di compressione: 9,5:1
- Alimentazione: 2 carburatori Weber doppio corpo 38DCO3
- Potenza: 90 CV @ 7200 rpm
- Lubrificazione: Carter umido con pompa a ingranaggi e filtro esterno, radiatore in alluminio
- Raffreddamento: forzato a liquido con pompa centrifuga comandata da puleggia e cinghia, radiatore inclinato, all'avantreno
- Cambio e frizione: 4 marce + RM, frizione monodisco a secco
- Accensione e impianto elettrico: bobina e distributore-ruttore sulla testa, batteria 12 V e dinamo
[modifica] La carrozzeria
Le carrozzerie in alluminio biposto aperte (barchetta) vengono costruite a Forlì dalla Bandini. Dal primo esemplare all'ultimo tipo, hanno subito modifiche anche radicali nella coda: nella prima versione apparivano lateralmente due pinne verticali, alcune presentano una coda tronca, nel modello definitivo è allungata, bassa e pulita. La parte anteriore invece appare definitiva se non in lievi differenze di forma della presa d'aria anteriore, una composizione di un ellissoide e una semicirconferenza. Significativa tra un modello e l'altro è invece lo sfogo dell'aria calda laterale del vano motore, talvolta rettangolare, trapezoidale smussata, a parallelogrammo singola o doppia. Sempre una presa d'aria, diretta all'interno dell'abitacolo (cilindrica con apertura su metà faccia laterale) caratterizza le auto con cui ha corso Ilario Bandini. Varia notevolmente l'altezza o la forma del parabrezza mentre una paratia mobile può sessere montata sull'abitacolo per diminuire la resistenza areodinamica La stessa attenzione era rivolta alle ruote posteriori che potevano essere coperte per metà da una paratia asportabile. Sotto questo aspetto è curioso vedere come la norma che introduceva l'uso del roll-bar possa essere stata sfruttata per creare una carenatura che sembra avere anche la funzione di un alettone.
[modifica] Voci correlate
- Commons contiene file multimediali su Bandini 750 sport internazionale
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