Anfernee Hardaway
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Anfernee Hardaway (nato il 18 luglio 1971) è un giocatore di basket NBA. Altezza 201 cm., peso 100 kg. circa. Il suo soprannome con cui è universalmente noto, forse anche più del suo vero nome è Penny. Ha vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996.
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[modifica] Il college e lo scambio la notte dei draft
Hardaway frequenta la Memphis University e si dichiara per i draft dopo tre stagioni al college. Viene scelto ne draft del 1993 dai Golden State Warriors come terza scelta assoluta. Golden State è però interessata in modo particolare alla prima scelta assoluta fatta dagli Orlando Magic, Chris Webber: viene così organizzato uno scambio che porta Penny in Florida insieme ai diritti sulle scelte degli anni futuri e Webber in California.
[modifica] La coppia O'Neal-Hardaway
In Florida Hardaway trova una squadra che vede nel Rookie of the year della stagione 1992-1993, Shaquille O'Neal il perno della squadra. Hardaway completa quella squadra garantendo anche un'importante dimensione perimentrale al team di coach Brian Hill. Hardaway gioca un'ottima prima stagione, terminando con 16 punti 6 assist e 5 rimbalzi di media, aiutando la squadra a raggiungere per la prima volta nella sua giovane carriera i play-off. Al primo turno vengono però eliminati dagli Indiana Pacers. I commenti sulla squadra sono però entusiastici, dato che giocano in maniera molto bella e sono giovani.
[modifica] La finale NBA
L'anno dopo, grazie anche all'acquisto dell'ala grande Horace Grant, proveniente dai Chicago Bulls, i Magic sono già ritenuti una delle potenze della Eastern Conference. I complimenti per la coppia Penny-O'Neal si sprecano, e in particolare Hardaway è definito da molti il nuovo Magic Johnson, per il fatto di essere alto più di due metri e di giocare Point guard. Orlando compila un record di 57 vittorie e 25 sconfitte e nei play-off elimina prima i Boston Celtics in 4 partite e poi i Bulls del rientrante Michael Jordan. Nella finale della Conference incontrano una squadra ostica come i Pacers che costringono i Magic alla settima partita, dove comunque, grazie alla maggior classe della coppia O'Neal-Hardaway, portano a casa la vittoria per 105-81. In finale incontrano i campioni in carica degli Houston Rockets, che possono contrapporre al duo di Orlando la coppia Hakeem Olajuwon-Clyde Drexler. La maggiore esperienza dei texani fa sì che la serie si chiuda per 4-0, risultato forse troppo severo per i Magic. A detta degli esperti però i Magic sono la squadra del futuro se il mercato non distruggerà la formazione della Florida.
[modifica] La rottura del giocattolo
L'anno dopo la superpotenza della Conference tornano ad essere i Bulls che in regular season vincono addirittura 72 partite, a fronte di sole 10 sconfitte. Tutti pronosticano Orlando-Chicago come finale di Conference. Nei play-off i Magic battono facilmente i Detoit Pistons 3-0 e gli Atlanta Hawks 4-1. Arriva così la tanto attesa finale, e Jordan prova a fare pretattica, cercando di creare malumori nello spogliatoio avversario con l'affermazione che Penny senza O'Neal sarebbe molto più forte. Hardaway sa che questo forse è vero ma sa anche che senza O'Neal le possibilità di vincere un titolo sono pari a zero. In gara 1 si infortuna Horace Grant, giocatore fondamentale per contrastare Dennis Rodman a rimbalzo. I Bulls della stagione 1995-1996 sono troppo forti per chiunque ed eliminano i Magic con un clamoroso 4-0. In estate però il perfetto "giocattolo" dei Magic si rompe: O'Neal accetta le sirene che provengono dai Los Angeles Lakers, scindendo la coppia che era ritenuta la nuova Magic-Jabbar.
[modifica] Le stagioni da solista ad Orlando e l'infortunio
Hardaway resta ad Orlando e come aveva detto Jordan gioca delle grandi stagioni. Iniziano già i problemi quando Penny guida una "fronda" all'interno dello spogliatoio dei Magic per la cacciata di coach Hill. La dirigenza accontenta la sua stella e al posto di Hill viene assunto Richie Adubato. Nei play-off però i Magic non fanno molta strada e vengono eliminati al primo turno dai Miami Heat. Dalla stagione 1997-1998 Penny comincia a denunciare gravi problemi al menisco che ne limitano le capacità fisiche e lo costringono a giocare soltanto 19 partite. La squadra va alla deriva non raggiungendo neanche i play-off. Nella stagione 1998-1999 Hardaway torna ma è solo l'ombra di sé stesso: un giocatore dall'immensa classe il cui fisico non lo supporta a dovere. I Magic con il loro leader centrano comunque la qualificazione ai play-off, venendo eliminati però dai Philadelphia 76ers al primo turno.
[modifica] Le ultime tappe di Phoenix e New York
Nell'estate 1999 Penny viene scambiato ai Phoenix Suns in cambio di Danny Manning e Pat Garrity, dato che la dirigenza di orlando aveva capito che era difficile ricostruire con lui in squadra. La prima stagione a Phoenix è promettente, nonostante salti 22 partite sempre per il ginocchio, e le sue cifre si attestano su 17 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media. Phoenix centra i play-off, eliminando i San Antonio Spurs, privi di Tim Duncan, al primo turno e venendo sconfitti al secondo turno dai Lakers di O'Neal per 4-1. L'anno dopo però Penny è di nuovo tormentato dal suo ginocchio e gioca solo 4 partite, dando un contributo praticamente nullo alla squadra. Hardaway continua a giocare a Phoenix esprimendo come gioco e come cifre i suoi minimi in carriera. É solo un giocatore dal contratto troppo alto per il suo valore in campo. Viene così scambiato nel febbraio 2004 ai New York Knicks insieme a Stephon Marbury in cambio di Antonio McDyess. A New York gioca poco e male anche nella stagione 2004-2005 scendendo in campo solo per 37 partite. Dopo aver giocato 4 partite nella stagione 2005-2006 viene girato insieme a Trevor Ariza ai Magic in cambio di Steve Francis. Ironia vuole che nel frattempo sulla panchina dei Magic era tornato quel Brian Hill che era stato tanto ostracizzato da Penny. Hardaway non dimostra mai la voglia di scendere in campo e resta inattivo per il resto della stagione.
[modifica] Tecnica e riconoscimenti
Hardaway è stato un giocatore davvero eccezionale a metà degli anni '90, un giocatore dalla straordinaria visione di gioco capace però anche di buone prove balistiche. Il suo forte erano la penetrazione in arresto e tiro, oltre alla conduzione del contropiede. In carriera è stato inserito per due volte nel migliore quintetto NBA, nelle stagioni 1994-1995 e 1995-1996, e una volta nel terzo quintetto NBA, nella stagione 1996-1997. É stato convocato per 4 All Star Game ed è stato inserito nel miglior quintetto rookie nella stagione 1993-1994. Sempre nel 1993-1994 ha partecipato al primo All Star Game per rookie ed è stato nominato MVP della partita. Ha vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1996.