Adriana Lecouvreur (opera)
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Adriana Lecouvreur | |
Adrienne Lecouvreur interpreta Cornelia dipinto di Charles Antoine Coypel (1694‑1752), 1730 |
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Lingua originale: | italiano |
Genere: | opera |
Musica: | Francesco Cilea |
Libretto: | Arturo Colautti (libretto online) |
Fonti letterarie: | Eugène Scribe e Ernest Legouvé, Adrienne Lecouvreur |
Atti: | quattro |
Epoca di composizione: | febbraio 1899 - autunnno 1902 |
Prima rappresentazione: | 6 novembre 1902 |
Teatro: | Teatro Lirico, Milano |
Personaggi:
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Autografo: | sconosciuto |
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Adriana Lecouvreur è un'opera lirica di Francesco Cilea su libretto di Arturo Colautti.
Il soggetto è tratto dal dramma Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe e Ernest Legouvé.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 6 novembre 1902 al Teatro Lirico di Milano.
Indice |
[modifica] Genesi
I primi progetti di Cilea per mettere in musica il dramma di Scribes e Legouvés risalgono al febbraio del 1899. Difficoltà nella collaborazione con il librettista ritardarono però la fine della composizione fino all'autunno del 1902
Adrienne Lecouvreur era una figura storica: l'attrice divenne la concorrente di Mlle Duclos (Marie-Anne de Châteauneuf) di cui però alla fine ebbe la meglio. Poco tempo dopo la sua morte precoce si diffuse la voce che la principessa di Bouillon, che come la Lecouvreur aveva una relazione con Maurizio Ermanno, conte di Sassonia, avesse avvelenato la rivale.
[modifica] Caratteri dell'opera
[modifica] La fortuna
La prima assoluta dell'opera con Angelica Pandolfini nel ruolo di Adriana ed Enrico Caruso in quello di Maurizio ebbe un successo enorme. Dopo esser stata rappresentata fino al circa il 1910 in Italia e all'estero, l'opera venne a poco a poco dimenticata. Dopo una serie successiva di tagli e cambiamenti, a partire dagli anni '30 Adriana Lecouvrer rientrò stabilmente in repertorio, anche grazie all'attrattiva dei tre ruoli principali, che contemporaneamente non offrono particolari difficoltà tecniche. L'interprete più importante della protagonista, sia vocalmente che scenicamente, è stata probabilmente Magda Olivero. Altre grandi interpreti della parte furono Giuseppina Cobelli, Mafalda Favero e Renata Tebaldi. Negli ultimi decenni il ruolo è diventato sempre più popolare. Tra le altre ricordiamo qui le interpretazioni di Montserrat Caballé, Raina Kabaiwanska e Mirella Freni
[modifica] Organico orchestrale
La partitura di Cilea prevede l'utilizzo di:
- 3 flauti (III anche ottavino), 2 oboi, corno inglese 2 clarinetti, 2 fagotti
- 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba
- timpani, grancassa, tamburo, piatti, triangolo, glockenspiel, tam-tam
- celesta, arpa
- archi.
[modifica] La trama
[modifica] Atto primo
Nel foyer della Comédie Française.
Stà per iniziare la rappresentazione e Michonnet corre quà e là per accontentare tutti. Entra il principe di Bouillon, protettore della celebre attrice Duclos, seguito dall'abate Chazeil. Essi intrattengono due giovani attrici finché entra Adriana, che declama alcuni versi del Bajazet per ripassare la parte Rossana, che dovrà interpretare di lì a poco.
Il principe chiede della Duclos e Michonnet dice che si trova nel suo camerino a scrivere un biglietto. Il principe, che ha qualche sospetto, chiede all'abate di farsi consegnare il biglietto ad ogni costo. Michonnet, rimasto solo con Adriana, della quale è innamorato, le dice con intenzione che ha deciso di sposarsi avendo ricevuto una piccola eredità. Adriana, che non immagina nulla, confida all'amico che anche lei è innamorata, e che l'amato è un ufficiale del conte di Sassonia che quella sera sarà in teatro ad ascoltarla recitare. Michonnet va via deluso ed entra l'uomo che Adriana attendeva: è Maurizio, il conte di Sassonia in persona, non un ufficiale come l'attrice aveva inteso. Egli non vuole ancora svelarle la sua identità e dice di aver bisogno di protettori molto importanti. Adriana si offre di parlarne al conte di Sassonia e Maurizio si congeda dandole appuntamento a dopo lo spettacolo. Adriana gli offre un mazzetto di viole e Maurizio si dirige verso il suo palco.
L'abate nel frattempo porta al principe la lettera della Duclos. È un appuntamento politico, per quella stessa sera stessa, nel solito villino, e la lettera deve essere consegnata nel palco del conte. Il principe dunque crede che la Duclos abbia dato un appuntamento al conte nel villino che egli stesso le ha messo a disposizione. Invita pertanto un gruppo di amici a cena al villino in modo da sorprendere la Duclos, ma i presenti si burlano del principe, poiché sanno che la lettera della Duclos è stata scritta per conto della moglie, la principessa di Bouillon.
[modifica] Atto secondo
Il nido della Grange-Batelière, una villetta della Duclos.
[modifica] Atto terzo
Il palazzo Bouillon.
[modifica] Atto quarto
La casa di Adriana.
[modifica] Brani celebri
- Io son l'umile ancella, romanza di Adriana (Atto I)
- La dolcissima effigie, romanza di Maurizio (Atto I)
- Ecco il monologo, romanza di Michonnet (Atto I)
- Acerba voluttà, aria della Principessa (Atto II)
- L'anima ho stanca, romanza di Maurizio (Atto II)
- Non risponde... Aprite!, duetto di Adriana e la Principessa (Atto II)
- Giusto Cielo! che feci in tal giorno?, monologo di Adriana (Atto III)
- Intermezzo sinfonico (Atto IV)
- Poveri fiori, romanza di Adriana (Atto IV)
- No, la mia fronte, duetto di Adriana e Maurizio (Atto IV)