Vostok 6
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programma Vostok | |
Dati della missione | |
Missione: | Vostok 6 |
Nomignolo: | Чайка (Tschaika-„gabbiano“) |
Equipaggio: | Valentina Tereshkova |
Lancio il: | 16 giugno 1963 |
Atterraggio il: | 19 giugno 1963 |
Durata: | 2 giorni, 22 ore, 50 min |
Orbite terrestri: | 48 |
Missione precedente: |
Missione successiva: |
Vostok 6 fu una missione equipaggiata svoltasi nel corso del programma Vostok. La cosmonauta Valentina Tereshkova che formò l’equipaggio per questa missione fu la prima donna a volare nello spazio.
Indice |
[modifica] Preparazione
L’idea di addestrare donne cosmonauta venne lanciata sin dal 1961, poco dopo il storico volo di Jurij Gagarin. Il progetto fu comunque ampiamente contestato e messo in dubbio all’interno del RKA e nella direzione militare. Siccome esistevano ben poche donne pilota, si dovette ben presto estendere la ricerca di una persona addatta prendendo in considerazione pure le paracadutiste. Tra le 58 candidate, il 16 febbraio 1962 venne ufficializzata la scelta delle sottoindicate cinque russe che contemporaneamente formarono il secondo gruppo di cosmonauti dell’Unione Sovietica:
- Sanna Dmitrijevna Jerkina
- Tatjana Dmitrjevna Kusnetsova
- Valentina Leonidovna Ponomarjova
- Irina Bajanovna Solovjova
- Valentina Vladimirovna Tereshkova
Formalmente la scelta venne pure indicata come gruppo donne cosmonauta.
In seguito al doppio volo della Vostok 3 e Vostok 4 eseguito ad agosto del 1962, non fu chiaro quante ulteriori missioni del programma Vostok sarebbero state svolte ed in particolar modo non fu mai ufficializzato quante di queste missioni sarebbero state equipaggiate da una donna cosmonauta. Solo in primavera del 1963 iniziò a diventare chiaro, che non sarebbero più state costruite ulteriori capsule Vostok. In dotazione erano rimaste due capsule monoposto e pertanto fu ben presto chiaro che le stesse sarebbero state impegnate per un ulteriore volo di gruppo, l’uno equipaggiato da una donna e l’altro da un uomo.
A novembre del 1962 Tatjana Kusnetsova non fu in grado di superare l’esame teorico per l’addestramento da cosmonauta e a maggio del 1963 pure Sanna Jerkina dovette rinunciare all’ulteriore addestramento per motivi di salute.
Il 4 giugno 1963 venne ufficializzata la nomina di Tereshkova quale equipaggio per la Vostok 6. Ponomarjova e Solovjova vennero nominate riserve per questa missione.
[modifica] Misisone
Vostok 6 venne lanciata il 16 giugno 1963 alle ore 12.29 (ora di Mosca) dal cosmodromo di Baikonur. Dopo pochi minuti aveva raggiunto la traiettoria d’orbita terrestre con un perigeo di 165 km ed un apogeo di 166 km. L’inclinazione misurò 65 gradi.
Durante la prima orbita terrestre, Vostok 6 e Vostok 5 si avvicinarono, come previsto, fino a circa 5 km. Vostok 5, equipaggiata da Valeri Bykovski era stata lanciata un giorno prima.
Durante il primo giorno di missione, Tereshkova fu in grado di mantenere direttamente il contatto via radio con Bykovski. Siccome le due navicelle spaziali con il perdurare della missione si allontanarono sempre di più l’uno dall’altro, sin dal secondo giorno di missione una comunicazione tra le due capsule fu esclusivamente possibile per il tramite dei vari posti di controllo a terra. Le capsule Vostok erano esclusivamente dotate di strumenti in grado di stabilizzare il posizionamento e pertanto non si poteva influenzare e correggere direttamente la traiettoria di volo. In pratica non fu possibile eseguire alcuna manovra di pilotaggio. La manovra rendezvous (che formalmente non può neanche essere considerata come tale, dato che nessun velivolo spaziale poteva assumere un ruolo attivo nell’esecuzione della manovra stessa) delle due capsule spaziali non era pertanto dovuta a tali manovre, bensì il semplice frutto di precisi calcoli di traiettoria prima del lancio.
Tereshkova scattò numerose immagini fotografiche della Terra come pure registrò qualche filmato dalla sua capsula. Un esperimento di carattere biologico invece non poté essere completato, dato che non fu in grado di raggiungere tutti gli strumenti necessari.
L’azionamento dei retrorazzi frenanti funzionò perfettamente, come pure il distacco della capsula dalla sezione orbitale. Il centro di controllo a terra dovette comunque raccogliere queste informazioni solo grazie ai dati di telemetria, in quanto il contatto via radio con Tereshkova era del tutto interrotto.
L’atterraggio avvenne, dopo quasi tre giorni di volo nello spazio, il 19 giugno 1963, alle ore 08.20 GMT, a circa 620 chilometri a nordest di Karaghanda - oggi nel Kazakistan. Come solito per i voli Vostok, Tereshkova si capultò dall’abitacolo della capsula mediante un’apposita sedia catapulta, atterrando appesa ad un paracadute.
Successivamente Tereshkova ebbe numerose apparizioni in pubblico. Infatti si poté recare per diverse conferenze stampa e relazioni pure all’estero.
[modifica] Importanza
Dopo il primo lancio in un’orbita terrestre di un satellite artificiale (Sputnik 1 nel 1957), il primo volo nello spazio equipaggiato da un uomo (Vostok 1 nel 1961) nonché il primo volo di gruppo (Vostok 3/Vostok 4 nel 1962) l’Unione Sovietica aveva raggiunto un ulteriore primato nella corsa verso lo spazio. Il primo volo nello spazio di una donna significò per l’Unione Sovietica un enorme guadagno di prestigio a livello internazionale che il direttivo politico seppe utilizzare molto bene per scopi propagandistici.
Internamente invece, il risultato ottenuto da Tereshkova non era stato valutato tra i più convincenti. In un primo momento si programmo di eseguire ulteriori due missioni equipaggiate da donne cosmonauta, missioni che probabilmente non furono programmate con la necessaria convinzione, tanto che a conclusione del programma Voskhod non veniva addiritura più previsto la selezione e la nomina di donne cosmonauta per futuri impegni in missioni spaziali. Bisognerà attendere fino al 1982 quando Svetlana Savizkaja diventerà la seconda donna a volare nello spazio.
Nonostante alcuni problemi intercorsi durante la fase di atterraggio, le misisoni Vostok 5 e Vostok 6 significarono una fine con successo di questo programma. Fu infatti già precedentemente deciso, che i successivi volo nello spazio equipaggiati sarebbero stati eseguiti con una capsula modificata in grado di trasportare un equipaggio con più componenti, capsule ufficialmente denominate Voskhod. Si dovrà ancora attendere diversi anni per poter assistere alla finitura della capsula Soyuz, che venne per l’appunto concepita proprio a partire dalla fine di questa missione.
La capsula, nella quale Tereshkova fece ritorno a Terra attualmente è esposta presso il museo RKK Energija di Kaluga in Russia.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Sven Grahn: The flight of Vostok-5 and Vostok-6 as observed in radio intercepts, collegamenti via radio ed osservazione della traiettoria d’orbita (inglese)