Vittorio Veneto (incrociatore)
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Vittorio Veneto | |
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Descrizione generale | |
Tipo | incrociatore portaelicotteri |
Classe | Vitttorio Veneto |
Matricola | C550 |
Entrata in servizio | 1969 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 7500 t |
Stazza lorda | 9550 t |
Lunghezza | 179 m |
Larghezza | 19,4 m |
Pescaggio | 6 m |
Ponte di volo | 48x18,5m. |
Propulsione | 2 turbiruttori su 2 assi da 73000hp |
Velocità | 32 nodi nodi |
Autonomia | n.mi. a nodi ( km a km/h) |
Equipaggio | 565(53 ufficiali) |
Equipaggiamento | |
Sensori di bordo | 2 radar di scoperta aerea , SPS-52 e SPS-768, 1 radar di scoperta navale SPQ-2, 2 radar guidamissili SPG-55, 4 Orino 10X per i cannoni da 76mm. ,2 Orion 20X per i CIWS Dardo, 1 radar navigazione, 1 ESM Abbey Hill, 2 lanciatori di chaff/Flare SCLAR, 1 sonar SQS-23, 1 TACAN |
Armamento | artiglieria: 8 cannoni OTO MM da 76 mm., 3 CIWS Dardo, 4 missili OTOMAT, 1 lanciatore Mk 10 con 60 missili Standard /ASROC (generalmente , 40+20), 2 tls ILAS-3 da 324mm. per siluri Mk 46 e A244. |
Il Vittorio Veneto, altra grande nave italiana con lo stesso nome della corazzata della Seconda guerra mondiale, è stato un importante mezzo navale della MMI, operando dal 1969 in poi.
Esso non nasceva dal nulla, ma derivava direttamente dalla classe ‘Andrea Doria’, di 2 navi. Esse erano imbarcazioni che introducevano il concetto di incrociatore missilistico portaelicotteri, con una rampa missilistica Mk 10 a prua, cannoni antiaerei al centro e un ponte di volo a poppa, capace di far operare,assieme all’hangar associato , 2 elicotteri pesanti SH-3 o AB-205/212. Non essendo queste navi abbastanza efficienti da giustificarne il costo, data l’esiguità della linea d ivolo, che nondimeno era assai compromettente rispetto alla progettazione complessiva, il progetto venne rivisto e ingrandito, con un'aumento di dslocamento del 50%, per arivare a 6 elicotteri SH-3 Sea King pesanti o 9 AB-212 ASW medio-leggeri. La progettazione riuscì almeno in parte a risolvere il problema del rapporto costo-efficacia, e la grande nave entrò in linea nel 1969 ,senza tuttavia avere altri simili: restò infatti esemplare unico, cosa che certamente non giovò alla massimizzazione dei vantaggio della sua progettazione.
[modifica] Struttura
La nave ha un linea assai bella ed amroniosa, con un alto bordo libero a prua, che protegge la rampa missilistica principale, metre il blocco delle sovrastrutture si estende per il terzo centrale, con le artiglierie ai lati delle stesse. A poppa, esiste un ponte di volo relativamente grande (circa 800mq.), con una rimessa sottostante di 27,5x15,3m., collegata con un’elevatore. Nonostante le apparenze, le grandi sovrastrutture non hanno spazio per la sistemazione di un’hangar, come nei Moslkva praticamente coevi (e circa il doppio più pesanti, probabimente ottimalmente per avere navi ragionevolmete grandi per operare con numerosi velivoli). L’armamento principale era dato dalla rampa Mk 20 Aster, con 3 tamburi rotanti per 20 ASROC e 40 Terrier/SM-1. L’armamento di artiglierie era congruo ad una difesa ravvicinata di elevata efficienza, almeno stando alla potenza teorica (60c.Min) degli 8 cannoni, raggruppati ai lati delle sovrastrutture.
[modifica] Servizio
In seguito all’evolversi della tecnologia, la nave venne aggiornata durante il periodo 1981-83, con l’aggiunta di 3 sistemi Dardo ,su torri binate da 40mm. e 4 rampe di missili a lungo raggio francoitaliani OTOMAT. Così entrò nell’era dei missili antinave. E’ significativo che essa ebbe le artiglierie Dardo in aggiunta e non in alternativa ai cannoni da 76mm, portando a ben 14 bocche da fuoco la sua dotazione.
Ma lo è anche per via del fatto che evidentemente non si riponeva fiducia nelle doti antimissile dei 76mm., né si sia sostituito il tutto con 8 canonni Compatto da 76mm senza i CIWS, 1 a prua e 2 a poppa, e le vecchie artiglierie. Anche la rampa principale Aster,probabilmente analoga a quella dei Belknap, venne sostituita con un nuovo modello .
Il Veneto venne a trovarsi così con’un armamento molto potente e diversificato ,adatto a tutte le esigenze, e con una mezza squadriglia elicotteri. Uno dei suoi limiti era che i Sea King non potevano operare totalmente dalla nave, perché non c’era spazio nell’ahangar per essi (troppo alti).
La VIttorio Veneto fece notizia quando nel 1997 si arenò alle coste dell’Albania, di fronte al porto di Valona, senza riportare particolari danni (ma con un certo danno d'immagine per la Marina Militare Italiana. Non era certo una buona pubblicità, in campo internazionale, che una nave del calibro della Vittorio Veneto, tra l'altro nave ammiraglia dell'Operazione, che stava trasportando truppe e mezzi da sbarcare in Albania, nell'ambito dell'Operazione "Alba" si arenasse in tale maniera. In seguito all'incidente, il comandante dell'Incrociatore venne sostituito. La nave fu disincagliata alcuni giorni dopo da unità da rimorchio della Marina Militare Italiana, giunte in soccorso dal porto militare di Taranto). Attualmente non dovrebbe essere più operativo, a causa dei crescnti costi e dell'obsolescenza della nave in generale e dell'apparato motore in particolare.
Esso ha resistito, grazie agli ammodernamenti, per più tempo rispetto ai più vecchi Andrea Doria, radiati nei primi anni ’90, ma la sua opera è stata riposta poi nell’incrociatore Garibladi, che affida a caccia STOVL a difesa aera, rinunciando ai missili SAM a lungo raggio, e usando, al posto dei cannoni da 76mm, 2 lanciamissili Aspide/albatross.