Vetranione
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Vetranione | ||
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Usurpatore dell'impero romano | ||
Sul rovescio di questa moneta coniata sotto Vetranione, l'imperatore regge due labara, insegne di Costantino I. | ||
Regno | 1 marzo-25 dicembre 350 (come cesare con Costanzo II) |
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Morte | ca. 356 |
Vetranione (m. ca. 356) fu un usurpatore sotto l'imperatore romano Costanzo II.
Nato in Moesia di umili origini, Vetranione fu un soldato e un ufficiale esperto, servendo sotto Costantino I e diventando magister militum sotto Costante I.
Quando l'usurpatore Magnenzio si ribellò a Costante nel 350, uccidendolo, Costantina, sorella di Costanzo II e Costante I, chiese a Vetranione di proclamarsi cesare per contrastare l'usurpatore e proteggere la sua famiglia. Vetranione fu proclamato cesare il 1° marzo 350 in Illirico: Costanzo venne informato dei fatti da Costantina e, all'inizio, sembrò accettare il nuovo vice-imperatore, inviandogli persino un diadema e riconoscendolo formalmente. Inoltre, poiché Costanzo era ad Edessa impegnato in una campagna contro i sasanidi, inviò denaro al cesare, mettendolo a capo delle truppe del Danubio, in modo da impegnare Magnenzio. Vetranione richiese più volte denaro e truppe a Costanzo, e gli manifestò la propria lealtà.
Le relazioni tra Vetranione e Costanzo si deteriorarono, e Vetranione decise di allearsi con Magnenzio. I due mandarono una ambasciata presso Costanzo, ad Eraclea in Tracia: la proposta di pace sarebbe stata suggellata con i matrimoni di Magnenzio e Costantina e di Costanzo e la figlia di Magnenzio, ma Costanzo rifiutò.
Allora Vetranione si incontrò con Costanzo a Serdica, seguendolo poi a Naissus, dove Vetranione venne deposto in 25 dicembre 350. Costanzo e Vetranione montarono su di una piattaforma, e Costanzo riuscì a farsi acclamare imperatore dalle truppe, e spogliò Vetranione della porpora; poi lo accompagnò giù dalla piattaforma e, chiamandolo padre, lo accompagnò alla tavola da pranzo.
Costanzo permise a Vetranione di vivere da privato cittadino con una pensione di stato a Prusa. Si pensa che Vetranione si sia suicidato intorno all'anno 356.
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