Variazioni toponomastiche del Comune di Campi Bisenzio
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La toponomastica del Comune di Campi Bisenzio ha in passato subito numerose variazioni, per motivi storici, epurazioni di stampo politico, intitolazioni a personaggi famosi locali e non ed a modifiche di nomi desueti.
Le strade e le piazze di oggi che hanno visto in passato cambiare nome sono state le seguenti.
- Piazza Lanciotto Ballerini: si chiamò Piazza del Mercato fino al secondo dopoguerra, quando fu intitolata al comandante partigiano, che qui nacque.
- Via Cesare Battisti: questa strada di San Martino si chiamò Via Buia fino al 1957, quando l'amministrazione comunale la ribattezzò col nome dell'irredentista trentino per motivi di decoro.
- Via Bozzale: la strada, al confine comunale con Firenze, è stata recentemente ribattezzata Via San Donnino.
- Via Bruno Buozzi: si chiamò Viale Firenze fino al 1945.
- Via Alfredo Catalani: si chiamò Via del Bisbiglio fino al 1921, quando la giunta socialista la intitolò al compositore lucchese.
- Via Mariano Falcini: il vecchio nome, Via della Fogna, fu modificato nel 1957 per ovvie ragioni di buon gusto.
- Via Tosca Fiesoli: questa lunga strada si chiamò Via di San Giorgio fino al 1945, quando fu intitolata alla memoria della giovane campigiana uccisa da un soldato tedesco nell'agosto 1944.
- Piazza Fra'Ristoro: già Piazza Vecchia, fu ribattezzata negli ultimi anni del XIX secolo col nome del celebre architetto campigiano.
- Piazza Antonio Gramsci: la piazza, i cui lavori cominciarono nel 1940, doveva essere intitolata a Costanzo Ciano. Nel dopoguerra, terminati i lavori, la piazza fu dedicata al filosofo ed uomo politico sardo.
- Via Spartaco Lavagnini: fu chiamata "Viottola" o "Via della Chiesa" fino al periodo fascista, quando fu ribattezzata Via 28 ottobre; nel 1945 fu intitolata all'antifascista toscano ucciso nel 1921.
- Via del Lavoro: si chiamo "Via dell'Ozio" fino al 1921, quando la giunta socialista la ribattezzò con un nome più decoroso e ispirato alla proprie idee.
- Via Guido Mammoli: si chiamò Via delle Prata fino al primo dopoguerra, quando fu dedicata ad un soldato di Sant'Angelo a Lecore, morto nella Prima Guerra Mondiale e decorato con la medaglia d'argento alla memoria.
- Via Teresa Manetti: la strada fu dedicata per pochi mesi al filosofo Carlo Cattaneo, per essere poi ribattezzata con il nome della religiosa di San Martino. A Carlo Cattaneo fu dedicata per compenso una nuova strada poco distante.
- Piazza Giacomo Matteotti: si chiamò Piazza Vittorio Emanuele II fino al 1946.
- Via Don Giovanni Minzoni: la strada ebbe il macabro nome di "Via della Morte", dovuto alla presenza in loco del vecchio cimitero, fino agli anni venti del XX secolo, quando fu ribattezzata "Via Parco della Rimembranza" ed assunse l'attuale nome nel 1945.
- Via Montello: fu chiamata "Il Viuzzo" fino al periodo fascista.
- Piazza Aldo Moro: la piazza, realizzata negli anni settanta del XX secolo, fu per breve tempo chiamata "Piazza della Concordia" e fu ribattezzata pochi anni dopo in omaggio all'uomo politico ucciso dalle Brigate Rosse.
- Via della Pace: si chiamò "Via dell'Anguillara" fino agli anni cinquanta del XX secolo, quando il nome desueto fu cambiato su richiesta del parroco Giuseppe Cioni.
- Via Michelangelo Paoli: la strada si chiamò "Via del Mulinaccio" fino al periodo fascista, quando fu ribattezzata con il nome dell'organaro campigiano.
- Via Primo Maggio: ebbe il medievale nome di "Via del Ristoro" fino al periodo fascista, quando divenne "Via 21 Aprile" ed assunse il nome attuale nel 1945.
- Via 4 Novembre: si chiamò "Via della Pergola" fino al periodo fascista, quando assunse il nome attuale.
- Piazza della Resistenza: la piazza, nata negli anni settanta del XX secolo, sorse ove fino ad allora passava "Via del Pratello", una stradina costeggiante il muro di cinta della Villa Rucellai.
- Via Roma: si chiamò "Via San Sebastiano" fino al 1921, quando la giunta socialista ne modificò il nome in "Via della Pace". All'avvento del fascismo la strada assunse il nome attuale.
- Via San Martino: nel 1921 la giunta socialista, desiderosa di laicizzare lo stradario locale, la dedicò alla festa del Primo Maggio. Il regime fascista ne restaurò il nome pochi anni dopo.
- Via Santa Maria: anche essa fu oggetto nel 1921 di un battesimo laico ed assunse per breve tempo il nome di Via Edmondo De Amicis.
- Via Santo Stefano: la strada centrale del capoluogo ha avuto una storia complicata. Questo nome lo ebbe fino al 1921, quando la giunta socialista la intitolò a Carlo Pucci, primo deputato del PSI eletto nel collegio di Campi; il regime fascista restaurò il nome originale; nel 1945 la strada fu dedicata a Giacomo Matteotti e riprese il nome storico l'anno dopo, quando al politico socialista fu dedicata una piazza.
- Via Fausto Sestini: si chiamò "Via del Pelacane" nel primo tratto (quello da Via Vittorio Veneto a Via Francesco Ferrucci" e "Via del Cipresso" nel secondo fino al periodo fascista.
- Via Guglielmo Tesi: si chiamò "Via delle Lame" fino al periodo fascista, quando fu ribattezzata "Via Vezio Cecchi", volontario campigiano morto nella Grande Guerra e che era nato qui. Nel 1945 la strada fu dedicata al partigiano fucilato dai nazisti nel 1944.
- Via Tredici Martiri: si chiamò "Via San Piero a Ponti" fino al 1945, quando fu dedicata alla memoria delle vittime di una rappresaglia fascista avvenuta ivi nel 1944.
- Via Trento: si chiamò "Via di Villa" fino al 1929, quando la frazione di San Donnino fu annessa al comune di Campi Bisenzio.
- Via Vittorio Veneto: si chiamò "Via della Casa Nuova" fino al primo dopoguerra.