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Universo di Warcraft

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L'universo di Warcraft è l'ambientazione della serie di videogiochi fantasy Warcraft (prodotti dalla Blizzard Entertainment), ovvero Warcraft: Orcs and Humans, Warcraft II: Tides of Darkness, Warcraft III: Reign of Chaos e World of Warcraft (con relative espansioni), nonché dei romanzi e dei giochi di ruolo ispirati a questa popolare serie. I videogiochi e le altre fonti descrivono il mondo di Warcraft in diversi periodi storici. Questa voce descriverà la cosmologia e la storia di questo universo immaginario così come viene descritto dalle fonti Blizzard.

Indice

[modifica] Geografia

[modifica] Azeroth

Azeroth è il mondo principale della storia di Warcraft. La maggior parte delle battaglie vengono ambientate qui. Il mondo in questione è costituito da tre enormi continenti: Kalimdor, i Reami Orientali e Northrend; ed è abitato da una grande varietà di razze senzienti, parte delle quali non sono native di Azeroth stesso (per esempio gli Orchi).

[modifica] Regioni di Lordaeron

  • Alterac Mountains
  • Arathi Highlands
  • Dalaran
  • Gilneas
  • Hillsbrad Foothills
  • Hinterlands
  • Kul'Tiras
  • East Plaguelands
  • West Plaguelands
  • Quel'Thalas
  • Silverpine Forest
  • Tirisfal Glades

[modifica] Regioni di Khaz Modan

  • The Badlands
  • Dun Morogh
  • Loch Modan
  • Searing Gorge
  • The Wetlands


[modifica] Azeroth (regione)

  • Blasted Lands
  • Burning Steppes
  • Elwynn
  • Eastvale Camp
  • Goldshire
  • Northshire Abbey
  • Stormwind
  • Deadwind Pass
  • Duskwood
  • Stranglethorn Vale
  • Swamp of Sorrows
  • Westfall


[modifica] Kalimdor Settentrionale (Northern Kalimdor)

  • Ashenvale
  • Azshara
  • Azuremyst Isles
  • Barrens
  • Darkshore
  • Desolace
  • Durotar
  • Felwood
  • Moonglade
  • Mount Hyjal
  • Mulgore
  • Stonetalon Mountains
  • Teldrassil
  • Winterspring

[modifica] Kalimdor Meridionale (Southern Kalimdor)

  • Dustwallow Marsh
  • Feralas
  • Tanaris
  • Thousand Needles
  • Un'goro Crater

[modifica] Northrend

  • Lost lands


[modifica] Altro

  • Kalimdor
  • Undermine
  • Sogno di Smeraldo
  • Il Grande Mare
  • Maelstrom
  • Nazjatar


[modifica] Razze principali

  • Draghi
  • Elfi Alti
  • Elfi della Notte
  • Elfi del Sangue
  • Gnoll
  • Gnomi
  • Goblin
  • Murlock
  • Naga
  • Nani
  • Nerubiani
  • Non-morti
  • Ogre (Razza non nativa di Azeroth)
  • Orchi (Razza non nativa di Azeroth)
  • Pandaren
  • Satiri
  • Tauren
  • Troll
  • Umani

[modifica] Draenor

Draenor, chiamato anche le Terre Esterne, è un altro mondo che fluttua nel Grande Vuoto Senza Nome (anche chiamato dai Necromanti Aldilà Oscuro poiché tra i mondi fluttuano una grande quantità di Spiriti, Demoni e altre Creature divine). In questo mondo, un tempo aspro ma ricco di meraviglie naturali, abitavano gli Orchi e gli Ogre, delle razze che, nonostante la loro potenza fisica, erano di indole pacifica. La venuta dei Demoni della Legione Infuocata ha però influito sulla loro mentalità. I Demoni avevano nutrito un certo interesse per gli Orchi e così si affiancarono a loro e cercarono di fargli abbandonare le loro usanze sciamaniche per portare il Culto del Sangue. In breve la razza degli Orchi venne trasformata in una macchina da guerra e entrò a far parte (marginalmente) della Legione. Grazie ad un Portale oscuro creato dai Demoni, l'Orda degli Orchi poté attaccare gli altri mondi, in special modo Azeroth. Le sconfitte subite dagli eserciti Umani e il passaggio di questi ultimi nel loro mondo portarono gli Orchi all'apertura di un nuovo portale oscuro. Costoro però non sapevano che ciò avrebbe portato il loro mondo alla distruzione, e dopo che questa fu avvenuta la maggior parte fuggì su Azeroth. Ora Draenor è un pianeta desolato e desertico su cui vagano creature orribili e deformi.

[modifica] Locazioni Principali di Draenor

  • Blade's Edge
  • Laughing Skull
  • Thunder Lord
  • Warsong
  • Hellfire Peninsula
  • Zeth'kur
  • Hellfire citadel
  • Shattered Hand
  • Warsong Island
  • Bonechewers
  • Fortress Auchindoun
  • Bleeding Hollow
  • The Bone Wastes
  • Deatheing's Lair
  • Shadowmoon
  • Fortress Shadowmoon
  • Portale Oscuro
  • Devouring sea

[modifica] Razze principali di Draenor

  • Demoni Razza non nativa di Dreanor.
  • Draenei Razza che si suppone non essere nativa di Draenor, ma che vive lì da tempi immemorabili.
  • Elfi del Sangue Recentemente migrati su Draenor sotto l'esercito di Illidan.
  • Naga Recentemente migrati su Draenor sotto l'esercito di Illidan.
  • Ogre Razza nativa, ma che in gran parte è migrata su Azeroth.
  • Orchi Razza nativa, ma che in gran parte è migrata su Azeroth.
  • Orchi del Caos: tutti gli Orchi che sono rimasti su Draenor e che hanno giurato fedeltà ad altri Demoni oltre a Mannoroth.

[modifica] Argus

Circa 25.000 anni fa, la razza degli Eredar, creature estremente intelligenti e dotate di una straordinaria affinità per la magia in tutte le sue forme, viveva nel mondo di Argus. Grazie alle loro doti naturali, questo popolo sviluppò una ricca e vasta società. Sfortunatamente il potere degli Eredar venne in breve notato da Sargeras, il Distruttore di Mondi. In breve la razza Eredar venne trasformata nella più potente razza demoniaca e tra i suoi nuovi servitori Sargeras scelse due luogotenenti: Archimonde e Kil'jaeden. Solamente Velen e pochi altri Eredar rifiutarono di sottomettersi a Sargeras e fuggirono dal pianeta con l'aiuto dei Naaru. Questi profughi decisero di chiamarsi Draenei ("Gli Esiliati" nella lingua degli Eredar) e ricostruirono la loro società nel mondo di Draenor. Nessun Draenei ha mai più rivisto Argus, visto che quel mondo venne interamente consumato dalle magie demoniache degli Eredar Warlock, i campioni di Sargeras.

[modifica] Razze principali di Argus

  • Eredar Razza nativa, mutata in Demoni da Sargeras e quindi migrata nel Limbo Infernale.
  • Draenei Razza nativa, una volta non distinta dagli Eredar, migrata su Draenor.

[modifica] Limbo Infernale

Il Limbo Infernale è un luogo caotico la cui natura è a metà strada tra quella dell'universo materiale e quella dell'Universo etereo. Non ha una posizione precisa nell' Aldilà Oscuro, infatti i suoi portali si possono aprire su qualsiasi mondo dell'universo fisico. Si è venuto a formare molti eoni fa, quando ancora l'universo fisico era giovane. Nel suo interno sono nate numerose creature che, però nella sofferenza di un luogo continuamente tempestato dalla caotica divisione realtà-irrealtà, hanno sviluppato un corpo potente sia ai livelli fisici che magici. Tali creature verranno poi definite Demoni.

Quando, dopo millenni di tentativi, riuscirono ad uscire da quell'abisso, i Demoni provarono un enorme odio per l'ordine e l'armonia dell'universo fisico e cominciarono a campeggiare una violenta battaglia contro tutto ciò che è stato creato dai Titani. Tra quest'ultimi, uno di loro, Sargeras, decise di mettersi a capo dei demoni per formare la possente e terribile Legione Infuocata. Con essi costruì la ciclopica megalopoli di Black Citadel, patria di metallo nero per tutti i Demoni.

[modifica] Razze Principali del Limbo Infernale

  • Demoni

[modifica] Locazioni Principali del Limbo Infernale

  • La Città Nera
  • I Grandi Portali Oscuri
  • Le Immense Terre Desolate

[modifica] Pantheon

Il Pantheon è un luogo indefinito al di fuori del tempo e dello spazio situato nell'universo etereo. In tale luogo dimorano creature senza forma nè corpo chiamate divinità. Alcune di loro lasciarono il Pantheon per visitare l'universo, come ad esempio i Titani. Alcuni hanno anche avuto dei figli nell'universo materiale, chiamati poi semidei (vedi Cenarius).

Per altre informazioni, vedi Divinità di Warcraft.

[modifica] Storia

[modifica] Prima parte

[modifica] La Creazione

Migliaia di millenni fa dall'universo etereo vennero per ordine del Pantheon 5 titani. Queste creature di straordinaria bellezza, potenza, intelligenza e saggezza videro l'appena nato universo materiale e ne rimasero meravigliati, ma notarono che, per quanto bello, in esso regnava il Caos. Così cominciarono un viaggio tra le innumerevoli regioni dell'universo, formando mondi dai materiali preesistenti o migliorando i centinaia di milioni di mondi che incontravano, secondo un piano prestabilito. Abbellirono i mondi con atmosfere, oceani, montagne, steppe, foreste, con miriadi di specie di piante, animali ed insetti... Ed erano felici di ciò che facevano. Le ere passarono e la loro opera continuò...

Ma, prima che arrivassero i Titani, quando l'universo era ancora giovane, si era venuto a creare un mondo a metà strada tra l'universo fisico e l'universo etereo. Il luogo era lugubre a causa del caos tra realtà ed irrealtà. Le creature che vi naquero soffrivano in continuazione e il loro cuore conobbe solo paura, sofferenza, ira e odio. Un giorno queste creature riuscirono ad uscire da quel luogo e, quando videro l'universo fisico e la vita che conteneva, si fecero prendere da una follia omicida, e distrussero ogni cosa che trovarono. I Titani, quando si accorsero della loro presenza e delle loro intenzioni, incominciarono a combatterli. Quelle creature ricevettero il nome di Demoni, e il luogo da cui provenivano venne chiamato Limbo Infernale.

La guerra continuò per millenni...

Fra i cinque Titani, quello che combatteva con più furore era Sargeras. Era il più potente e saggio, ma il suo cuore era offuscato dal dubbio. Lui che era una creatura che aveva sempre creduto nell'amore, non riusciva a capire tanto odio, finché cominciò a credere che la loro creazione fosse stata solo un illusione, e che la distruzione portata dai Demoni fosse l'unica cosa che aveva senso.

Lasciò i suoi compagni e, durante il suo viaggio verso il Limbo Infernale, la sua mente cominciò a riempirsi di follia.

Si presentò ai Demoni, autoproclamandosi loro capo (tra la felicità di questi ultimi) e scelse tre condottieri: Archimonde il Distruttore, Tichondrius l'Ingannatore e Kil'jaeden il Corruttore. Nacque così La Legione Infuocata, detta anche Legione Ardente: ogni volta che la Legione avesse trovato un mondo pieno di vita, ne avrebbero assorbito l'energia e poi, bruciato alle radici.

Al momento non si sa con certezza quanti mondi siano stati bruciati dalla blasfema crociata, nè quanti ne siano rimasti.

[modifica] Il mondo di Azeroth

I Titani, prima ancora della partenza di Sargeras, dopo una furiosa guerra coi Vecchi Dei che lo abitavano precedentemente, migliorarono un mondo, l'ultimo: il mondo di Azeroth.

Poco prima aver terminato il loro lavoro su Azeroth, i Titani crearono un lago di energia dagli straordinari poteri cosmici - chiamato in seguito dagli Elfi della Notte Pozzo dell’Eternità - al centro del continente originario di Kalimdor: questo lago avrebbe alimentato con le sue energie tutte le forme di vita di Azeroth. Come conseguenza, esso poteva dare un'enorme potere ed un’enorme conoscenza a chiunque delle future razze intelligenti si fosse trovato nelle sue vicinanze.

Quando le prime specie di Azeroth cominciarono appena ad evolversi, i Titani erano già lontani (e la Legione Infuocata cominciava già ad avvicinarsi…)

[modifica] Gli Elfi: la Quarta Razza di Azeroth

Diecimila anni prima della Prima Grande Guerra, una tribù di esseri (che si facevano chiamare Kaldorei, e che in seguito sarebbero stati chiamati Elfi della Notte) si avvicinò al Pozzo dell’Eternità. Con il tempo, il potere mistico del Pozzo rese forti, agili, intelligenti e saggi i Kaldorei sopra ogni altra razza, nonché virtualmente immortali. Eressero varie abitazioni lungo il perimetro del Pozzo. Cominciarono a credere nel culto della dea lunare Elune, e cominciarono a studiare il Pozzo con crescente curiosità. La loro società crebbe: costruirono templi, conobbero e studiarono altre razze senzienti più primitive e familiarizzarono con potenti entità (non ultimo Cenarius, che prese a cuore quelle creature e insegnò loro vari segreti della natura). Dopo appena pochi decenni, gli Elfi avevano un vasto regno ed un’inesauribile fonte di energia, e così elessero la loro prima regina: Azshara, l’elfa più valorosa e amata del regno. La regina creò un sistema patriarcale e scelse un gruppo di famiglie a lei fidate (che chiamò Quel'dorei) per studiare meglio il Pozzo e capire meglio i suoi segreti e i suoi scopi.

[modifica] Il primo attacco della Legione Infuocata: La Guerra degli Antichi

I poteri del Pozzo dell’Eternità cominciavano già a quel tempo a creare una certa dipendenza nei Quel’dorei, tanto che i loro studi cominciarono a spingersi più in là di quanto avrebbero dovuto. Nella Città Nera, Sargeras aveva percepito i flussi di energia del Pozzo causati dall'uso sfrenato del suo potere. In lui sorse il desiderio di impadronirsi di quella fonte di energia. Cominciò così a corrompere le menti e i cuori di coloro che lavoravano sul Pozzo, e quando li ebbe corrotti abbastanza ordinò loro di aprire un portale per la Legione. Dopo due mesi, il portale fu grande abbastanza per far passare i demoni, ma non per far passare Sargeras. I demoni irruppero nel mondo di Azeroth, devastando ogni cosa che trovavano e mettendo in fuga gli impreparati elfi.

Consci di ciò che stava avvenendo, un gruppo di resistenza capitanato dal giovane Furion Stormrage, da suo fratello Illidan, dal possente semidio Cenarius e dagli Aspetti dei Draghi cominciò a combattere contro il nemico. Durante la battaglia, Furion e Illidan conobbero una splendida sacerdotessa di nome Tyrande. Entrambi se ne innamorarono, ma il cuore della sacerdotessa apparteneva solo a Furion. Illidan era geloso del fratello; l’elfo già provava dei risentimenti verso il fratello perché voleva distruggere il Pozzo, e il rapporto con Tyrande aggravò questa situazione.

La battaglia continuò fino alla capitale, dove la folle regina completava la sua opera con l'allargamento del Portale per far passare anche Sargeras con l'aiuto dei più potenti fra i suoi Quel'Dorei. Furion si trovò di fronte ad uno spettacolo raccapricciante: La regina e i suoi aiutanti erano sopra un picco che recitavano le loro formule, e sotto di loro c’era il Pozzo, ora verde e più grande di prima. Tra le esalazioni si stagliava già l'ombra di Sargeras. Incominciò così una furente battaglia che si concluse con la distruzione del Pozzo dell’Eternità.

L’esplosione causata dalla distruzione del Pozzo scosse l’intero mondo di Azeroth. Divise il continente originario di Kalimdor in tre parti più grandi e in un gran numero di isole, modificò intere specie creandone di nuove a causa dei malefici influssi magici (gnoll, murlock…) e diede vita a cose capaci di muoversi e interagire col mondo circostante ma inanimate (golem, elementali…). Guidati da Furion, Tyrande, Cenarius e Illidan, gli elfi sopravvissuti si stabilirono su uno dei resti del continente, quello più vicino (che avrebbero ri-chiamato Kalimdor) e stabilirono un nuovo regno alle pendici del monte sacro Hyjal che (constatarono) era rimasto intatto. Cenarius e i suoi Custodi del Bosco e le sue Driadi si offrirono di proteggere il regno. Tyrande per proteggere il regno richiamò le migliori guerriere per addestrarle sull’uso delle energie lunari. Le migliori sarebbero diventate le Sentinelle. Anche Illidan si diede da fare e creò un gruppo di suoi discepoli chiamati i "Cacciatori di Demoni". Tutto andò per il meglio (per un po’), finché Furion non scoprì che una zona di Ashenvale, chiamata Felwood, era stata corrotta dalle magie seguite all'esplosione del Pozzo dell’Eternità. Nello stesso periodo scoprì anche che suo fratello Illidan aveva tenuto con sé delle fiale del liquido magico del Pozzo, e che ne aveva creato un altro mescolando quel liquido con un normale lago sul monte Hyjal. Per questo crimine, fu rinchiuso in una profonda prigione sotterranea, bloccato e incatenato per l’eternità.

L'astinenza dalla magia aveva però aleggiato per tutto il tempo anche sui rimanenti Quel'Dorei, e così si crearono due fazioni: i Quel'Dorei, che volevano usare le magie del nuovo Pozzo, e gli Elfi della Notte che volevano rifiutare quelle magie e dedicarsi completamente alla natura per paura e in previsione del ritorno dei Demoni. Questa piccola guerra civile si risolse con l'esilio dei Quel'Dorei, e la completa alleanza con la natura degli Elfi della Notte simboleggiata dall’Albero del Mondo. Tra l'altro, finché l’energia dell'Albero fosse esistita, tutti gli Elfi della Notte non sarebbero nè invecchiati, nè ammalati. Per poter mantenere l’Albero del Mondo sempre energico, Furion, che era diventato il più potente e il capo di tutti i druidi Elfi della Notte, accettò (lui e tutti suoi druidi) un patto con Ysera secondo cui avrebbero dovuto dormire e consegnarsi al Sogno di Smeraldo finché non ci fosse stato bisogno di loro. Le ere passarono e gli Elfi della Notte sapevano che prima o poi i Demoni sarebbero tornati…

[modifica] Seconda parte

[modifica] Lordaeron

Dopo essere stati esiliati dai loro fratelli Elfi della Notte, i Quel'Dorei decisero di affrontare il mare per cercare una nuovo terra che facesse loro da patria. Dopo un lungo viaggio, reso difficile dalla presenza del Maelstrom, approndarono nel continente di Lordaeron e nella terra che da allora in avanti sarebbe stata conosciuta come Quel'Thalas fondarono la loro magica patria, con capitale Sivermoon, e si rinominarono Elfi Alti. Come parte del loro nuovo inizio, gli Elfi Alti usarono una delle sette ampolle che Illidan aveva riempito con l'acqua magica del primo Pozzo dell'Eternità per creare una nuova fonte per i loro poteri magici, che battezzarono il Pozzo Solare, rigettando le usanze notturne degli Elfi della Notte. Per celare le loro attività magiche dagli avidi occhi della Legione Infuocata, gli Elfi Alti crearono una barriera magica che celasse ad occhi indiscreti le incantate attività che avvenivano entro i suoi confini. Fondarono inoltre il Consiglio di Silvermoon, che aveva il compito di vigilare sulla nuova patria elfica. Con il crescere del loro impero, gli Elfi Alti si trovarono a dover lottare sempre più frequentemente con i selvaggi Troll Silvani, un popolo di umanoidi dalla pelle verde, disorganizzato e primitivo, ma anche molto astuto. Oltre che con i Troll Silvani, gli Elfi dividevano il continente anche con altre razze, tra cui gli Umani. Per molto tempo gli Elfi ignorarono questi loro nomadi vicini, che erano divisi in varie tribù troppo deboli per creare un problema ai magici Elfi. Finché una tribù umana, quella degli Arathi, non comprese la forza che gli Umani avrebbero detenuto se fossero stati uniti in un unico regno. Nel giro di qualche anno, gli Arathi sottomisero tutte le altre tribù umane, creando il potente impero di Arathor, con capitale la città fortificata di Strom. Gli Elfi Alti, sempre più in difficoltà nel tenere a bada i selvaggi Troll Silvani, chiesero allora aiuto ai loro vicini Umani, che si offrirono ad aiutare gli Elfi in cambio dell'apprendimento dei loro segreti magici. Le condizioni vennero accettate e le forze unite di Umani ed Elfi inflissero un colpo talmente duro ai Troll Silvani, che questi non furono più un problema per molti anni a venire. Mentre gli Elfi tornarono rintanati nei loro confini, gli Umani continuarono ad espandersi a sud del continente, venendo tra l'altro a contatto con le civiltà dei Nani e degli Gnomi e forgiando con loro un duraturo legame di amicizia. Col tempo, l'impero umano divenne talmente grande, che si frammentò in sette imperi differenti e indipendenti. Gli Umani mostrarono un'incredibile affinità per la magia appresa dagli Elfi Alti, tanto che un gruppo di pontenti Arcimaghi umani creò la magica Cittadella Viola di Dalaran, aperta a chiunque fosse interessato a studiare i segreti magici degli Elfi e degli Umani. Tutto sembrava procedere per il meglio, finché, a causa dell'utilizzo stesso della magia fuori dalla barriera degli Alti Elfi, i primi Demoni fecero nuovamente la loro comparsa su Azeroth. I primi Demoni a tornare erano relativamente deboli e poco numerosi e furono sconfitti facilmente, ma gli Elfi Alti, che ricordavano la precedente invasione, percepirono il pericolo, e insieme con gli Arcimaghi umani ebbero l'idea di potenziare un singolo campione nelle arti magiche alla volta con tutta la magia di Lordaeron. Quando un Campione avesse terminato il suo mandato, un apposito concilio (chiamato in seguito da chi ne era a conoscenza "Il Concilio di Tirisfal", poiché si teneva a Tirisfal Glades) ne avrebbe designato il successore, il cui potere si sarebbe collegato a quello del precedente Campione, diventando di mandato in mandato sempre più potente. Fondarono così l'ordine segreto dei Guardiani di Tirisfal, che avevano il compito di affrontare segretamente i Demoni senza lasciar conoscere la cosa alla popolazione "normale" di Lordaeron, per evitare il panico di massa. I Guardiani svolsero per anni segretamente il loro compito, mentre i regni umani si frammentavano. Un giorno uno dei Custodi più potenti dell'Ordine anche prima di collegarsi a quello precedente, un'arcimaga umana di nome Aegwynn, apprese che un gran numero di Demoni era comparso a Northrend per cacciare i Draghi e per prosciugare le potenti creature dalla loro magia. Aegwynn attaccò e sconfisse l'esercito demoniaco con l'aiuto degli stessi Draghi, finché non si trovò faccia a faccia con Sargeras in persona. L'Umana uccise con relativa facilità la forma fisica del Titano Oscuro e sigillò il suo corpo in un'antica cripta nelle profondità marine, ma facendo ciò non si accorse di essere diventata il nascondiglio dello spirito del Titano, convinta di averlo ucciso definitivamente. Aegwynn rimase inconsapevole della sua maledizione e la trasmise inconsapevolmente al figlio Medivh. Col retaggio della potentissima madre che lo aveva scelto come nuovo guardiano infischiandosene dei voleri del Concilio di Tirisfal, Medivh divenne fin dalla più giovane età uno stregone dai poteri straordinari che entrò (sia per volere della madre che per quello del Concilio che aveva capito il suo potenziale) fin da ragazzo a far parte dei Guardiani di Tirisfal. Ma intanto l'anima del Titano Oscuro progettava la prossima invasione...

[modifica] Il mondo di Dreanor

Da qualche altra parte nella Grande Oscurità dell'Aldilà si trovava un mondo lussureggiante chiamato Draenor, dimora degli sciamanici Orchi, dei possenti Ogre e dei pacifici Draenei. Uno dei luogotenenti di Sargeras, Kil'jaeden il Corruttore, mise gli occhi su questo lussureggiante mondo e vide in esso un ottimo mezzo per ottenere finalmente l'agognata distruzione di Azeroth. Delle varie razze, Kil'jaeden vide che gli Orchi erano i più adatti ad essere corrotti. Il perfido Demone sedusse il potente Sciamano Ner'zhul e lo utilizzò per trasformare gli Orchi in un popolo assetato di sangue. Ner'zhul tuttavia non rimase completamente corrotto dal potere demoniaco, perciò Kil'jaeden cercò un'altra pedina tra gli Orchi. La trovò nell'ambizioso e giovane Gul'dan, a cui insegnò i terribili segreti della magia warlock, la magia del fuoco infernale e dell'evocazione dei Demoni. Gul'dan insegnò ad altri giovani Orchi la magia warlock, che presto rimpiazzò la magia sciamanica nelle tradizioni orchesche. Gli Orchi warlock si unirono in un Consiglio d'Ombra, che ufficialmente aveva il compito di consigliare i capitribù orcheschi, mentre in realtà ne guidava completamente le decisioni. Per testare il suo nuovo esercito, Kil'jaeden fece evocare ai suoi warlock il Demone Mannoroth, il più potente dei Signori degli Abissi, soprannominato anche il Distruttore, che fece bere il suo sangue ai capiclan degli Orchi, i quali in questo modo dannarono definitivamente la propria razza, trasformandola nei maligni Orchi Infernali (o del Caos). Con il sangue di Mannoroth che pretendeva con insistenza altro sangue, gli Orchi si unirono in un'Orda e annientarono il popolo dei Draenei.

[modifica] La Prima Guerra

Nel frattempo ad Azeroth lo spirito di Sargeras si era finalmente risvegliato nel corpo di Medivh e dopo una disperata guerra di personalità, lo spirito del Titano corrotto era riuscito ad ottenere il completo controllo sul corpo e sulla mente dello Stregone. La coscienza di Gul'dan su Draenor e quella di Medivh su Azeroth entrarono in contatto e fecero un patto per condurre l'Orda su Azeroth. Con Gul'dan ed i suoi warlock da una parte e Medivh dall'altra, il Portale Oscuro venne aperto tra i due mondi permettendo all'Orda di arrivare ad Azeroth ed a distruggere la città natale di Medivh, Stormwind, nel Loarderon meridionale. Vedendo quanto era accaduto allo Stregone, Lord Anduin Lothar, amico di Medivh fin dalla giovinezza, uccise l'ultimo Guardiano di Tirisfal con l'aiuto dello stesso apprendista di quest'ultimo, Kadgar. Gli Orchi però, guidati dal Capo Orgrim Doomhammer, proseguirono implacabilmente il loro attacco alle forze degli Umani, devastando il regno meridionale di Stormwind. Vedendo la situazione, Lothar e quanto rimaneva del suo esercito presero le navi e si diressero verso i regni settentrionali di Lordaeron.

[modifica] La Seconda Guerra

Lothar sì incontrò con i capi delle nazioni di Lordaeron ed essi si coalizzarono per affrontare il comune pericolo. Venne fondata così l'Alleanza, formata da Umani, Elfi Alti, Nani e Gnomi, che si opponeva alla distruzione perpetuata dall'Orda, formata da Orchi, Ogre, Troll Silvani e mercenari Goblin. Lord Lothar venne nominato Comandante Supremo delle forze dell'Alleanza. Dopo una lunga serie di impetuose battaglia per terre, mare ed anche aria, l'Alleanza riuscì infine a respingere gli Orchi ed a riappropiarsi del regno di Stormwind. Frattanto però il guerriero Orco Durotan avvisò il Capo Orgrim Doomhammer del piano di Gul'dan per diventare un dio. Orgrim capì che il warlock andava fermato ad ogni costo o avrebbe distrutto sia l'Orda che l'Alleanza. Gul'dan intendeva appropriarsi dei poteri del defunto Sargeras e per fare questo usò i suoi infernali poteri per far emergere dal mare la cripta dove erano contenuti i resti del Titano Oscuro, creando allo stesso tempo una nuova catena di isole. Orgrim Doomhammer inviò gran parte del suo esercito per fermare il warlock impazzito ed i suoi scagnozzi. Gul'dan però non riuscì ad ottenere il potere che cercava, ma invece liberò inconsapevolmente un'esercito di Demoni che fece a pezzi lui e gran parte delle forze dell'Orda. Pesantemente indebolita, l'Orda venne attacata dalle forze congiunte dell'Alleanza e costretta a tornare a Draenor per mezzo del Portale Oscuro.

[modifica] Gli Orchi

L'Alleanza aveva sconfitto quindi sia Orchi che Demoni, anche se al prezzo della vita del grande Lothar. Gli Umani ricostruirono i loro regni distrutti e imprigionarono gli Orchi rimasti ad Azeroth in campi di prigionia. A Kadgar venne affidato il compito di sorvegliare il Portale Oscuro per impedire il ritorno dell'Orda. Su Draenor, lo Sciamano Ner'zhul decise di rompere il patto stretto con il Demone Kil'jaeden per trovare agli Orchi una nuova patria. Decise di aprire un nuovo Portale senza l'aiuto dei Demoni, che portasse gli Orchi ad un nuovo mondo dove poter ricostruire la loro società. Per fare ciò però lo Sciamano aveva bisogno di numerosi artefatti magici, quindi l'Orco mandò i suoi guerrieri su Azeroth per recuperare le reliquie necessarie. Kadgar ed i suoi uomini non riuscirono a farmare gli Orchi, che tornarono a Draenor con le reliquie. Pensando che l'Orda si stesse preparando per un nuovo attacco, Kadgar attraversò il Portale Oscuro con le sue truppe per distruggere gli Orchi. Ner'zhul, ignaro dei piani degli Umani, aprì una grande quantità di Portali, ognuno dei quali avrebbe dovuto portare ad un nuovo mondo incontaminato. Lo Sciamano però non sapeva che la presenza di due Portali su uno stesso mondo avrebbe causato un cataclisma di dimensioni epiche. Draenor venne sconvolta da terremoti e tempeste, e le forze umane di Kadgar fuggirono nuovamente su Azeroth attraverso il Portale Oscuro, mentre Ner'zhul ed i suoi Orchi attraversavano il secondo Portale. Alle loro spalle Draenor divenne un'arido mondo di sabbia rossa privo di vita, chiamato le Terre Esterne. Su Azeroth invece un soldato umano di nome Blackmoore trovò un neonato orco sopravvissuto su un campo di battaglia della Seconda Guerra e decise di allevarlo come suo schiavo prediletto, chiamandolo Thrall (cioè schiavo, appunto). Quando fu cresciuto però Thrall fuggì dagli Umani che lo avevano cresciuto per cercare il suo popolo. Gli Orchi che trovò nei campi di prigionia erano diventati grigi e senza speranza, maledetti dalla magia demoniaca che aveva corrotto l'intera razza. Thrall si mise a cercare Grom Hellscream, capo di uno dei pochi clan di Orchi ancora liberi, che gli consigliò di cercare il clan del Lupo dei Ghiacci, dove avrebbe potuto sapere di più sul suo passato. Thrall trovò il clan del Lupo dei Ghiacci e scoprì di essere il figlio di Durotar, capo legittimo del clan. Thrall venne iniziato all'antica magia degli spiriti e diventò uno Sciamano di grande potere. Egli scoprì che l'apatia degli Orchi era causata da una dipendenza alle magie demoniache e decise di combatterla risvegliando l'antica cultura sciamanica del suo popolo. Thrall viaggiò quindi per tutto il continente, liberando gli Orchi dalla loro prigionia fisica e spirituale, insegnando loro nuovamente ad adorare gli spiriti. Thrall incontrò infine l'anziano Capo Orgrim Doomhammer, che aveva vissuto da eremita dopo la fine della Seconda Guerra, e venne eletto da lui Capo della nuova Orda degli Orchi.

[modifica] Terza parte

[modifica] Il Re dei Lich

Prima che Ner'zhul e i suoi seguaci potessero fuggire dal mondo morente di Draenor, Kil'jaeden li catturò e li portò nel Limbo Infernale. Lì il Demone iniziò a torturare implacabilmente il corpo dello Sciamano, che aveva tradito il patto con la Legione Infuocata. Kil'jaeden decise di creare un nuovo esercito per conquistare Azeroth, ma pensando all'insuccesso dell'Orda, decise che non poteva permettere che esso diventasse preda alle stesse lotte intestine che avevano afflitto gli Orchi. Dopo aver torturato a lungo Ner'zhul, il Demone gli offrì un'ultima possibilità di servirlo, altrimenti avrebbe dovuto subire questo tormento per sempre. Impazzito per il dolore, l'orco accettò. Kil'jaeden imprigionò lo spirito dello sciamano all'interno di un blocco di ghiaccio duro come il diamante e lo corruppe con i suoi infernali poteri. Lo spirito all'interno della bara di ghiaccio divenne infine il Re dei Lich, un essere dal potere incalcolabile. I suoi seguaci vennero uccisi e resuscitati in qualità di Non Morti e i warlock divennero i famigerati Lich. Questi Non Morti erano costretti a seguire ciecamente la volontà del Re dei Lich. Kil'jaeden ordinò a Ner'zhul di diffondere la piaga della non morte tra i regni umani di Lordaeron. Tutti coloro che sarebbero morti a causa della piaga, sarebbero risorti come Non Morti fedeli alla volontà del Re dei Lich. Dubitando tuttavia fortemente della lealtà del Re dei Lich, Kil'jaeden ordinò a Tichondrius e agli altri diabolici Signori delle Tenebre di sorvegliare la condotta di Ner'zhul. Quindi Kil'jaeden gettò la bara di ghiaccio su Azeroth insieme a tutti i seguaci dell'ex-sciamano. Il cristallo si incagliò nel ghiacciaio di Icecrown, nel gelido continente di Northrend, dove a causa dell'impatto, assunse una forma simile ad un trono. Venne perciò chiamato il Trono Ghiacciato. Il Re dei Lich espanse la sua coscienza, in cerca di menti da assogettare, e rese schiave molte creature del Northrend, tra cui i maligni Troll dei Ghiacci ed i feroci Wendingo. Ner'zhul distrusse con rapidità la popolazione mortale di Northrend, tra cui l'antico regno aracnide dei Nerubiani, ampliando contemporaneamente il suo esercito di Non Morti. A Lordaeron, l'appello mentale di Ner'zhul fu udito dall'Arcimago Umano Khel'Thuzad, che dimorava nella magica nazione di Dalaran. Khel'Thuzad abbandonò la sua città e si recò al Trono Ghiacciato per offrire la sua anima al Re dei Lich. Khel'Thuzad rinnegò la magia degli Elfi, e abbracciò invece l'oscuro potere della negromanzia.

[modifica] La Terza Guerra

Al Negromante il Re dei Lich affidò il compito di creare un culto che vedesse Ner'zhul come un dio. Khel'Thuzad tornò quindi a Lordaeron e fondò segretamente il Culto di Dannati, promettendo agli adepti la vita eterna in cambio di ubbidienza. Come seconda mossa il Re dei Lich ordinò a Khel'Thuzad di diffondere la pestilenza non morta contaminando il grano e le altre provviste degli Umani. Interi villaggi vennero contaminati, la popolazione trasformata in un esercito di Non Morti, battezzato con molto realismo il Flagello. I Cavalieri della Mano Argentea, un'organizzazione umana di sacri Paladini fondata da Lord Uther, tentò di fermare la Piaga, ma con scarsi successi. In particolare uno dei Cavalieri, Arthas, figlio di Theoden, re di Lordaeron, iniziò ad essere sempre più ossessionato nei suoi sforzi di sconfiggere il Flagello. Pur riuscendo ad uccidere Khel'Thuzad, egli arrivò a massacrare un'intera città per impedire agli abitanti di trasformarsi in Non Morti. Venne infine attiratto dal Signore delle Tenebre Mal'Ganis nelle gelate terre di Northrend, con la prospettiva di poter estirpare il Flagello alla radice. Per riuscire a sconfiggere il potente demone, Arthas accettò di impugnare la spada runica Frostmourne. L'arma in effetti gli permise di uccidere Mal'Ganis, ma ad un prezzo terribile: essa era infatti stata forgiata dallo stesso Re dei Lich, per potersi liberare del suo controllore senza attirare su di sé i primi sospetti. Frostmourne corruppe Arthas, e lo spinse a rinunciare alla sua anima per divenire un fedele Cavaliere della Morte al seguito del Re dei Lich. Tornato da Northrend, Arthas uccise il padre e ne gettò il regno nella confusione e nello sconforto, rendendolo facile preda del Flagello. Agli ordini del Signore delle Tenebre Tichondrius, Arthas sterminò i suoi ex-fratelli Paladini, quindi distrusse il regno elfico di Quel'Thalas e corruppe il suo Pozzo Solare allo scopo di resuscitare il negromante Kel'Thuzad in forma di lich. I due guidarono quindi il Flagello in un massiccio attacco alla magica città di Dalaran, dove era custodito il libro degli incantesimi di Medivh. Grazie ai segreti dell'antico tomo, Kel'Thuzad evocò infine Archimonde e la sua Legione Infuocata su Azeroth.

I mortali però avevano ricevuto un aiuto inaspettato. A Medivh, l'Ultimo Guardiano, colui che aveva a suo tempo condotto l'Orda su Azeroth, era stato concesso di tornare per riscattarsi dai suoi peccati. Dopo aver inutilmente tentato, nei panni di un anonimo profeta, di mettere in guardia il re del Lordaeron ed i maghi di Dalaran dall'incombente pericolo del Flagello, Medivh cercò aiuto altrove. Così, mentre il principe Arthas partiva verso Nord per investigare sulla piaga che stava sterminando i suoi sudditi, il Profeta contattò prima Thrall, il nuovo capo dell'Orda, ed in seguito Jaina Proudmoore, una potente Incantatrice di Dalaran, e li convinse a salpare alla volta del dimenticato continente di Kalimdor. Thrall rubò alcune navi umane, e si mise in viaggio seguito dai clan orcheschi a lui fedeli; più tardi, quando Arthas era ormai diventato un Cavaliere della Morte ed il Flagello si stava abbattendo senza pietà su Lordaeron, anche Jaina radunò un nutrito seguito e partì alla volta di Kalimdor prima della caduta di Dalaran.

Durante il viaggio, le navi che trasportavano l'Orda incontrarono una terribile tempesta, e furono costrette a gettare l'ancora nei pressi di una piccola isola vulcanica dimenticata, dove un vecchio avamposto umano, ignaro degli eventi in corso sulla terraferma, tormentava da anni una tribù di Troll (curiosamente, questo episodio compare solamente nella versione demo di Warcraft III, scaricabile dal sito della Blizzard ai tempi del lancio del terzo capitolo della saga; gli eventi narrati sono tuttavia importanti, poiché descrivono l'ingresso nell'Orda dei Troll della Giungla). I troll dell'isola sono visibilmente differenti rispetto alle tribù silvane del continente: la loro pelle ha un colorito tendente al blu/grigio, preferiscono utilizzare delle corte lance al posto delle asce dei loro cugini e la loro magia è più adatta per la difesa e la guarigione che per il combattimento. Thrall concluse un accordo con l'anziano capo dei Troll della Giungla, acconsentendo a liberare questi ultimi dalla minaccia della guarnigione umana di stanza sull'isola. Il tempo era però tiranno: la terra già tremava all'arrivo degli orchi, e man mano che le ore passavano il vulcano ruggiva sempre più minaccioso. Durante l'assalto finale all'avamposto degli umani, l'isola iniziò a sprofondare e creature marine e d'ogni sorta emersero dalle acque per gremire chiunque fosse così sventurato da trovarsi lì. Umani, orchi e troll vennero trascinati nel regno sotterraneo di una non meglio identificata "Strega del Mare", e lì imprigionati in attesa di essere sacrificati. Thrall riuscì a liberarsi, e a far evadere dalle loro celle le sue truppe e i troll superstiti, ritornando in superficie. Mentre l'isola era sul punto di essere del tutto inghiottita dalle acque, e l'avamposto di Thrall si trovava sotto attacco da parte delle forze della Strega, orchi e troll lavorarono freneticamente per ultimare le ultime riparazioni alle navi. L'Orda riuscì infine a salpare e a riprendere la rotta verso Kalimdor, mentre l'isola veniva definitivamente inghiottita dai flutti e le minacce della Strega si perdevano nel vento.

Ma sulle acque l'Orda era proprio destinata a non avere fortuna. Poco prima del loro arrivo sul vecchio continente, le navi di orchi e troll furono sorprese da un'altra tempesta, più violenta della precedente, e fecero naufragio sulle coste meridionali di Kalimdor. Thrall, radunati alcuni superstiti, iniziò le ricerche degli altri compagni, e in particolare del clan Warsong dell'amico Hellscream. Durante questa ricerca, l'Orda si imbatté in una delle popolazioni locali, i Tauren, possenti minotauri minacciati di estinzione dalle razzie dei Centauri. Riconoscendo molte affinità tra la cultura sciamanica del suo popolo e quella dei Tauren, Thrall strinse un'alleanza con loro ed acconsentì a scortarli verso la sede di un misterioso Oracolo. Quel che Thrall non sapeva era che dietro all'Oracolo si celava, ancora una volta, Medivh, e che anche i superstiti dell'Alleanza, guidati da Jaina Proudmoore, erano diretti verso la stessa meta.

Thrall riuscì a ricongiungersi con Hellscream, solo per scoprire che questi aveva ingaggiato una serie di schermaglie con gli umani. Il capo dell'Orda, desideroso di evitare ulteriori conflitti con i superstiti dell'Alleanza, decise di inviare Hellscream ed il suo bellicoso clan in missione verso il Kalimdor settentrionale. Nelle verdi foreste del Nord, Grom e i suoi uomini si ritrovarono a dover fronteggiare gli Elfi della Notte, guidati dal semidio Cenarius, che non gradivano la venuta di questi stranieri taglia-alberi. La Legione Infuocata decise di approfittare della situazione, e spinse gli orchi del clan Warsong a bere nuovamente il sangue di Mannoroth il Distruttore, per acquisire la forza necessaria a sconfiggere Cenarius. In questo modo la Legione ottenne due successi in una volta: si era sbarazzata di un antico e pericoloso nemico (Cenarius) e aveva riportato parte degli orchi sotto il proprio controllo.

Nei panni del misterioso Oracolo, Medivh riuscì ad attirare nel medesimo luogo Thrall e Jaina, convincendoli a stipulare una tregua e ad alleare le rispettive forze, al fine di fermare gli Orchi del Caos guidati Grom e salvare il clan Warsong dalla corruzione. I due eserciti coalizzati riuscirono nell'impresa, e la combinazione delle magie umane e orchesche riportarono alla ragione Grom e il suo clan. Hellscream, tuttavia, sentendosi colpevole per aver riportato il suo popolo sul cammino della dannazione, decide di affrontare in campo aperto Mannoroth in persona: in un disperato duello l'orco riuscì, a prezzo della sua stessa vita, ad uccidere il demone, ponendo fine per sempre alla maledizione che gravava sul suo popolo. Gli Elfi della Notte rimasero ostili ai nuovi arrivati, e inizialmente attaccarono gli accampamenti umani ed orcheschi allo scopo di ricacciare gli stranieri da dov'erano venuti. Ma ben presto la loro attenzione dovette spostarsi altrove, allorché il Flagello e la Legione Infuocata approdarono a Kalimdor. Disperata per la situazione, Tyrande, la Somma Sacerdotessa di Elune, dopo aver risvegliato Furion Stormrage dal suo sonno, liberò Illidan dalla sua prigionia durata 10.000 anni. Il Cacciatore di Demoni aiutò inizialmente gli Elfi della Notte, ma in seguito cadde nuovamente preda della sete di potere: allo scopo di sconfiggere il Signore delle Tenebre Thicondrius, Illidan si mise alla ricerca del Teschio di Gul'dan, una potente arma magica in possesso delle forze demoniache, e ne consumò il potere divenendo un demone a sua volta. Inorriditi dal suo aspetto e dalla corruzione in cui era caduto, gli altri Elfi della Notte lo ripudiarono per sempre.

[modifica] La Battaglia del Monte Hyjal

Infine Medivh riuscì a far incontrare Jaina Proudmoore, Capo dell'Alleanza su Kalimdor (formata da Umani, Elfi Alti, Nani e Gnomi), Thrall, Capo dell'Orda (formata adesso dagli Orchi e dai Troll silvani più due nuove razze alleate: Tauren e Troll della Giungla), Malfurion Stormrage, l'Arcidruido e capo dei Druidi degli Elfi della Notte, e Tyrande Whisperwind, Somma Sacerdotessa di Elune e capo delle Sentinelle degli Elfi della Notte. Le tre coalizioni si allearono infine per salvare l'Albero del Mondo dall'arrivo di Archimonde e le sue truppe. In un'epica battaglia, combattuta sulle pendici del sacro Monte Hyjal, dove cresce il maestoso Albero del Mondo, le razze mortali sconfissero infine la Legione Infuocata, distruggendo Archimonde e costringendo i Demoni a far ritorno al Limbo Infernale.

[modifica] Quarta parte

[modifica] Le conseguenze della sconfitta dei demoni

I Demoni finalmente sconfitti, le razze mortali cercarono di ricostruire ciò che avevano perduto. Gli Elfi della Notte avevano rinunciato alla loro immortalità ed a gran parte dei loro poteri per alimentare l'Albero del Mondo durante la Battaglia del Monte Hyjal, ma a parte questo avevano ancora la loro patria ed iniziarono a tentare di risanare le foreste corrotte dai Demoni. Gli Orchi ed i Troll della Giungla, che avevano perso la loro patria, decisero di ricominciare da capo nel continente in gran parte selvaggio di Kalimdor. Scelsero di reclamare come loro una zona che chiamarono Durotar, in onore del padre di Thrall, e costruirono la capitale di Orgrimmar, in onore del capo dell'Orda durante la Prima e la Seconda Guerra. I Tauren, il popolo di creature taurine che era entrato di recente a far parte dell'Orda e che avevano fino a quel momento condotto un'esistenza da nomadi in giro per Kalimdor, presero esempio dai loro alleati Orchi, e fondarono la loro capitale, Thunder Bluff, nelle pianure di Mulgore. I popoli dell'Alleanza, sapendo che a Lordaeron li aspettavano solamente il Flagello dei Non Morti e le rovine di quelli che una volta erano i loro antichi regni, costruirono una città-fortezza su una piccola isola nelle vicinanze delle coste orientali di Kalimdor, che porta lo stesso nome dell'isola: Theramore. A Lordaeron tutti gli antichi regni umani ed elfici settentrionali erano ormai in mano al Flagello. Resistevano ancora il regno nanico di Khaz Modan, meta di numerosi profughi umani, e il regno umano meridionale di Stormwind. Una piccola parte dell'Alleanza sopravvissuta alla strage però tentava di ricostruire una base militare tra le rovine dell'antica cittadella magica di Dalaran, formando quindi l'ultimo gruppo di resistenza al potere del Flagello.

[modifica] L'Arrivo dell'Ammiraglio Proudmoore

A turbare l'instabile pace di Kalimdor è il Grand'Ammiraglio Daelin Proudmoore, padre di Jaina Proudmoore, che sbarcò poco tempo dopo con altri rifugiati Umani. A differenza di sua figlia, che era giunta a rispettare gli Orchi ed in particolare il loro Capo, l'Ammiraglio era ancora convinto che si trattassero solamente di bestie feroci, che andavano eliminate se si voleva raggiungere una vera pace. Inizio così una serie infinita di battaglie tra l'Orda e le forze del Grand'Ammiraglio. Jaina tentò di persuadere il padre che gli Orchi non erano più quelli di una volta, ma l'Ammiraglio non si lasciò convincere dalle argomentazioni della figlia. Alla fine Jaina si schierò a malincuore con l'Orda per salvaguardare la pace di Kalimdor. Le forze del Grand'Ammiraglio vennero sconfitte e il padre di Jaina rimase ucciso in battaglia. Thrall e Jaina firmarono un accordo di non aggressione per gli anni a venire.

[modifica] L'Esercito di Illidan

Intanto Illidan, il Traditore, l'ex-Cacciatore di Demoni divenuto Demone egli stesso, covava vendetta e bramava altro potere. Egli era stato contattato dall'ultimo dei grandi Demoni ancora in vita, Kil'jaeden. Kil'jaeden voleva che Illidan distruggesse il Re dei Lich, ormai indipendente dall'influenza demoniaca. Illidan si alleò allora con i Naga, gli antichi Elfi seguaci della regina Azshara che erano diventati rettili anfibi dopo l'implosione del Pozzo dell'Eternità. Illidan promise di guidarli alla conquista della superficie. Con questo nuovo esercito ai suoi ordini e sebbene fosse continuamente ostacolato dalla Guardiana Elfo della Notte Maiev Shadowsong, Illidan riuscì infine a raggiungere la Tomba di Sargeras ed a impadronirsi dell'Occhio del Titano Oscuro. Non riuscì però ad usarlo per distruggere il Trono Ghiacciato come era sua intenzione grazie agli sforzi congiunti di Elfi della Notte ed Elfi del Sangue: il suo incantesimo stava spaccando in due il mondo di Azeroth. Dopo essere stato catturato venne ancora una volta lasciato in libertà da Malfurion come compenso per aver salvato la Sacerdotessa Tyrande dai Non Morti. Ancora una volta libero, Illidan temeva la vendetta di Kil'jaeden per aver fallito il suo obiettivo. Si rifugiò nel distrutto mondo di Draenor, sempre seguito come un'ombra dall'implacabile Guardiana Maiev, e inviò la Strega Naga Lady Vashj a reclutare nuove truppe. La Strega pensò che gli Elfi del Sangue sarebbero stati alleati perfetti. Accomunati dalla comune discendenza dai Quel'dorei servitori di Azshara, Vashj offrì al principe degli Elfi del Sangue, Kael'thas Sunstrider, una cura alla sete di magia che affliggeva il suo popolo dopo la corruzione del Pozzo Solare: la magia dei demoni. Gli promise che Lord Illidan poteva dar loro tutta la magia di cui necessitavano. Alla fine il principe Kael seguì Lady Vashj alle Terre Esterne, anche perché il suo popolo era malvoluto dal capo dell'Alleanza di Lordaeron, Lord Garithos. Dopo averlo liberato da Maiev, Elfi del Sangue e Naga si congiunsero finalmente ad Illidan, a cui venne concessa un’ultima possibilità da Kil’jaeden per distruggere il Re dei Lich.

[modifica] Lo Scisma del Flagello

Intanto il principe Arthas, che ora voleva essere chiamato il Re Arthas come simbolo del suo dominio su tutto Lordaeron, aveva scoperto al suo ritorno che i poteri del Re dei Lich si erano molto indeboliti a causa dell'incantesimo distruttivo che Illidan aveva fatto lanciare con l'aiuto dell'Occhio di Sargeras, e di conseguenza anche i suoi. Il Re dei Lich non aveva più abbastanza potere per controllare tutto il suo immenso esercito di Non Morti e molti sfuggirono al suo controllo. Oltre a coloro che erano rimasti fedeli al Re dei Lich, capeggiati da Arthas e da Kel’thuzad, erano nate due nuove fazioni. La prima era costituita dagli eserciti dei tre Signori delle Tenebre principali che erano stati lasciati dalla Legione Infuocata a guardia del Flagello di Lordaeron e che adesso ne reclamavano il comando in nome della Legione. La seconda era quella dei Non Morti schieratisi con Sylvanas Windrunner, la Regina delle Banshee, una volta Ranger degli Elfi Alti che aveva protetto Quel’Thalas fino alla morte e che quindi per punizione era stata trasformata da Arthas in una serva Non Morta. Per questo adesso voleva vendetta contro colui che lo aveva ridotto in questo stato: Arthas. Circondato dai Signori delle Tenebre e da Sylvanas e richiamato dal Re dei Lich al Trono Ghiacciato, Arthas partì per Northrend, lasciando a Kel’Thuzad il compito di comandare le truppe del Flagello ancora fedeli al Re dei Lich. Partito Arthas, Sylvanas rivolse la propria ira contro i Signori delle Tenebre, che avevano cercato di convincerla ad allearsi a loro e che quindi avevano tentato per l’ennesima volta di controllarla. Nonostante fossero tre contro uno, alla fine fu Sylvanas a risultare vincitrice, anche grazie al tradimento di uno dei tre per salvarsi la vita e grazie all’aiuto dell’esercito dell’Alleanza di Lord Garithos (che dopo la vittoria fu prontamente ucciso), ingannato con la promessa della restituzione delle loro terre agli Umani. Nel frattempo Arthas arrivato a Northrend scoprì che gli eserciti di Elfi del Sangue e Naga di Illidan erano lì per tentare di distruggere il Re dei Lich. Dopo aspri combattimenti e l'uccisione di Illidan fu Arthas a riuscire a raggiungere il Trono Ghiacciato, che distrusse con la sua spada Frostmourne per liberare lo spirito imprigionato del Re dei Lich, totalmente schiavo di quest'ultimo. Il Re dei Lich si fuse con l’anima di Arthas e si impossessò del suo corpo. Egli ed Arthas divennero un’unica entità. Il Re dei Lich ora ha nuovamente un corpo ed è più potente che mai…

[modifica] Quinta Parte

[modifica] Il mondo di Azeroth dopo lo Scisma

Questa dunque la situazione subito dopo lo Scisma del Flagello: quest'ultimo (ora governato di nuovo unicamente dal nuovo Re dei Lich) controlla quasi tutte le terre del continente orientale, ad eccezione del Tirisfal Glades, la maggior parte del quale controllato da Sylvanas e il resto da una resistenza umana collegata a quella di Dalaran; di Khaz Modan, ancora sotto il controllo dei Nani che non sono stati intaccati dal Flagello, e degli antichi territori di Dalaran, il cui esercito però è caduto nel caos in seguito all'uccisione di Garithos. Non vi è praticamente più un solo elfo in tutto il continente. Northrend è anch'esso dominato incontrastatamente dal Re dei Lich, ad eccezione di quelle terre dove hanno il loro riparo e il loro terreno di caccia i rimanenti Draghi Blu e il loro signore Malygos, dove questi riescono ancora a vivere e a riprodursi senza troppe difficoltà grazie all'assoluta mancanza d'interesse che il Re dei Lich ha per i loro vivi e per i loro territori. Gli avamposti che i Nani in particolare e l'Alleanza in generale avevano su questo continente sono stati tutti distrutti dal Flagello, e i loro residenti sterminati. Stessa cosa vale per gli accampamenti che gli Elfi del Sangue e i Naga avevano installato sotto il comando di Illidan, con l'unica differenza che i loro residenti non sono stati sterminati, ma sono fuggiti con l'aiuto dei loro maghi e delle loro streghe sul mondo di Draenor in seguito all'uccisione di Illidan e alla distruzione della valle dove si trovava il Trono Ghiacciato seguita alla liberazione di Ner'Zhul. La loro situazione attuale è sconosciuta.
A Kalimdor e nelle isole (la maggior parte delle quali non hanno mai preso parte a tutti questi eventi) la situazione è decisamente migliore. Il Flagello (e quindi i non-morti), così come quasi tutti i residui demoniaci, in questo continente e nelle isole circostanti sono ormai meno di un ricordo. Le varie razze hanno vasti anche se ben delimitati spazi, e coabitano in pace e nell'aiuto reciproco, stretti in una salda amicizia. La natura si riprende velocemente, e gli Elfi della Notte gioiscono per questo, anche se rattristati per la morte di Cenarius, che ne insegnò loro i segreti. Ma c'è anche il rovescio della medaglia. Felwood infatti non si è ancora ripresa dagli antichissimi danni fatti dall'esplosione del Pozzo dell'Eternità, mentre gli Elfi della Notte hanno perso la loro immortalità.


[modifica] La fine del caos: L'orda e l'Alleanza

Di fronte a questo caos, l'unico essere davvero potente che poteva mettere in ginocchio i popoli di Azeroth era il Re dei Lich. Di fronte ad un avversario tanto potente c'era bisogno di ordini altrettanto potenti. Fu così che l'Orda degli orchi e l'Alleanza degli umani, rispolverarono le antiche amicizie, non più per la conquista, ma per la sopravvivenza. All'Alleanza si uniscono persino gli Elfi della Notte, poiché era giunto il momento di riportare la natura di Azeroth al equilibrio di un tempo. Gli orchi, dal canto loro già non avevano abbastanza fiducia negli umani. Il tradimento dell'Ammiraglio Proudmoore dunque non fece altro che peggiorare la situazione. Il popolo di Thrall non riusciva a fare a meno di vedere l'Alleanza come un pericolo per la loro identità, e fu così che, non più per conquista, ma per sopravvivenza che crearono nuovi alleanze per l'Orda. A questi si unì Sylvana e il suo esercito di non morti ribelli. Nessuno dell'Orda vedeva di buon occhio queste creature, ma la caotica situazione non ammetteva pregiudizi.

[modifica] La nuova era

Fu così che l'Orda e L'Alleanza divennero i potenti ordini che ora governano Azeroth. Anche se il Re dei Lych, rimane il comune nemico delle due fazioni, nessuna delle due riesce a ricompattarsi con l'altra. Ormai gli antichi rancori erano riemersi e le battaglie tra i vari popoli ricominciarono. Tra queste nuove diatribe che iniziò la nuova era del mondo di Azeroth.

[modifica] Protagonisti

  • Aedelas Blackmoore
  • Aegwynn
  • Aku'mai
  • Alexstrasza
  • Alleria Windrunner
  • Aman'thul
  • Anduin Lothar
  • Anetheron
  • Antonidas
  • Anub'arak
  • Archimonde
  • Arthas Menethil
  • Arugal
  • Azgalor
  • Azshara
  • Balnazzar
  • Baine Bloodhoof
  • Baron Rivendare
  • Blackhand
  • Cairne Bloodhoof
  • Captain Placeholder
  • Cenarius
  • Chen Stormstout
  • Cho'gall
  • C'thun
  • Daelin Proudmoore
  • Danath Trollbane
  • Dath'Remar Sunstrider
  • Dentarg
  • Detheroc
  • Drek'thar
  • Durotan
  • Edwin VanCleef
  • Elune
  • Eranikus
  • Falstad Wildhammer
  • Finnall Goldensword
  • Grand Marshal Garithos
  • Garona
  • Gazlowe
  • Griselda
  • Grom Hellscream
  • Gryan Stoutmantle
  • Gul'dan
  • Hakkar the Soulflayer
  • Hamuul Runetotem
  • Herod
  • High Tinker Mekkatorque
  • Illidan Stormrage
  • Jaina Proudmoore
  • Jarod Shadowsong
  • Korgath Bladefist
  • Kel'Thuzad
  • Khadgar
  • Khanzo
  • Khaz'goroth
  • Kil'jaeden
  • Killrogg Deadeye
  • Kilnar Goldensword
  • Krasus
  • Kurdran e Sky'ree
  • Magatha Grimtotem
  • Magni Bronzebeard
  • Magtheridon
  • Maiev Shadowsong
  • Mal'ganis
  • Malfurion Stormrage
  • Malygos
  • Mannoroth
  • Medivh
  • Mekgineer Thermaplugg
  • Mephistroph
  • Muradin Bronzebeard
  • Naz'grel
  • Nefarian
  • Nekros Skullcrusher
  • Nek'rosh Skullcrusher
  • Neltharion
  • Ner'zhul
  • Nilas Arcanister
  • Nozdormu
  • Onyxia
  • Orgrim Doomhammer
  • Principe Kael'thas
  • Ragnaros
  • Razelikh
  • Dal'Rend e Maim
  • Re Llane
  • Re Terenas Menethil
  • Rexxar
  • Rhonin
  • Rokhan
  • Sargeras
  • Sen'jin
  • Shandris Feathermoon
  • Stalvan Mistmantle
  • Sylvanas Windrunner
  • Skeram
  • Tagar Spinebreaker
  • Tandred Proudmoore
  • Taretha Foxton
  • Teron Gorefiend
  • Thrall
  • Tichondrius
  • Tirion Fordring
  • Turalyon
  • Tyrande Whisperwind
  • Uther
  • Vaelastrasz
  • Varimathras
  • Lady Vashj
  • Vereesa Windrunner
  • Vol'jin
  • Lord Xavius
  • Ysera
  • Zul'jin
  • Zuluhed Dragonmaw

[modifica] Città

[modifica] Dalaran

Dalaran è una città del videogioco Warcraft III: Reign of Chaos.

La città di Dalaran era la patria di tutti coloro che professavano la magia, quindi maghi, Incantatrici, Sacerdoti, ecc. Questa meraviglia aveva la forma di un enorme croce ricca di torri e palazzi lussureggianti. É stata attaccata dai non-morti comandati dal Re dei Lich perché al suo interno era custodito Il libro dell'invocazione, uno scritto magico redatto da Medivh, l'ultimo guardiano del mondo di Azeroth dalle forze del Limbo Infernale. L'armata dei non-morti guidata da Kel'thuzad il Lich e da Arthas, il Cavaliere della Morte, annientò tutti gli scudi magici inalzati dall'arcimago Antonidas che infine perì nello scontro. Alla fine il libro venne recuperato e Kel'thuzad iniziò un rito per evocare Archimonde, uno dei Demoni a capo della Legione Infuocata. Alla conclusione del rito, fu Archimonde stesso a completare la distruzione della città, attraverso un complicato rito runico.

La città è stata poi restaurata in World of Warcraft.

[modifica] Le battaglie principali

[modifica] Battaglia di Heartglen

La battaglia di Heartglen, svoltasi nell'omonimo villaggio, vide affrontarsi il drappello di uomini comandati dal Principe Arthas di Lordaeron e l'immensa orda del Flagello dei Non-Morti, aiutati dalle forze umane trasformate in Non-Morti dal grano contaminato sparso per la regione: il Principe Arthas, difendendo eroicamente la città, riuscì a resistere fino all'arrivo del Paladino Uther e del suo corpo di cavalieri scelti, che respinse l'orda dalla città.

[modifica] Battaglia di Stratholme

La battaglia di Stratholme fu combattuta fra l'esercito Non-Morto comandato dal corrotto Principe Arthas, divenuto Primo Cavaliere della Morte del Re dei Lich, e dal gruppo di paladini ribelli comandati da Uther, ex-mentore di Arthas. La battaglia segnò l'inizio delle Epurazioni, le opere di sterminio del Campione della Morte; i paladini furono massacrati fino all'ultimo e Arthas si impadronì della città, la sua prima vittoria nella lunga serie di conquiste che ìniziò.
Arthas affrontò quindi in duello Uther, uccidendolo e depositando blasfemamente le ceneri del Negromante Kel-Thuzad nell'urna del padre, custodita dallo sfortunato paladino.

[modifica] Battaglia di Silvermoon

La battaglia di Silvermoon, seconda tappa della devastante invasione Non-Morta di Arthas, provocò la distruzione del paradisiaco regno degli Elfi Alti di Quel-Thalas; le truppe di Arthas, nonostante la strenua resistenza dei Ranger di Silvermoon, avanzarono fino alla capitale dove si impadronirono del mistico Pozzo Solare, privando gli Elfi dei loro poteri e devastando le loro idilliache terre.

[modifica] Battaglia di Dalaran

Il terribile scontro noto come l'Assedio di Dalaran fu teatro della terribile distruzione della meravigliosa città dimora di dotati Maghi ed Incantatrici: i Non-Morti comandati dal lich Kel-Thuzhad e dal Cavaliere della Morte Arthas distrussero la parte esterna della città abbattendo l'Arcimago Antonidas, e prima che le sue truppe potessero contrattaccare i Non-Morti evocarono il demone Archimonde tramite il magico tomo del potente Medivh, che distrusse completamente la città.

[modifica] Battaglia del Monte Hyjal

La battaglia del monte Hyjal fu combattuta fra la coalizione di Elfi della Notte, Orchi e Umani, e le truppe di Demoni e Non-Morti del potente Archimonde; la valorosa resistenza che Elfi, Umani ed Orchi opposero all'inevitabile avanzata nemica permise all'Arcidruido Malfurion Stormrage di intessere una trappola magica che provocò la morte di archimonde e la disfatta dei Demoni e dei Non-Morti.

(da completare)

[modifica] Curiosità

  • Azeroth è sia il nome del mondo principale, sia il nome di una regione. Non si è ancora capito il perché di questa ambiguità.
  • I tre Signori delle tenebre sembrano essere un omaggio al gioco Diablo e ai Primi Maligni.
  • In Warcraft II ci sono degli strani riferimenti alla Guerra dei Mondi: La razza umana combatte contro delle creature verdi provenienti da un mondo rosso.
  • La storia di Arthas coincide quasi perfettamente con quella di Sarah Kerrigan, personaggio di uno degli altri videogiochi della Blizzard, StarCraft.

(Da completare)

[modifica] Libri sulla storia del mondo di Warcraft

  • Warcraft: Day of the Dragon
  • Warcraft: Lord of the Clans
  • Warcraft: Of Blood and Honor
  • Warcraft: The Last Guardian
  • Warcraft: War of the Ancients Trilogy
  • Warcraft: The Sunwell Trilogy
  • World of Warcraft: Cycle of Hatred
  • World of Warcraft: Rise of the Horde

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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