The Wailers
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The Wailers | ||
Nazionalità | Giamaica | |
Genere | Rocksteady | |
Periodo attività | 1972 - in attività | |
Album pubblicati | ' | |
Studio | 10 | |
Live | 1 | |
Sito ufficiale | [1] | |
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The Wailers è il nome del gruppo Rocksteady jamaicano più rappresentativo, capitanato da Bob Marley. Il primo nome della band fu "The Wailing Wailers", quand'ancora suonavano ska e rocksteady, agli albori della musica jamaicana, traendo ispirazione dagli Skatalites, orchestra skajazz di Kingston dove spiccava la figura di Don Drummond, eccelso ed eccentrico trombonista.
I Wailers lavorarono coi maggiori produttori dell'isola, da Coxone Dodd a Lee Scratch Perry, con cui raffinarono il loro stile. Si narra che la loro prima canzone come Wailers fu registrata al mattino, incisa al pomeriggio e pompata la sera nei sound system di Mr.Dodd: la canzone era Simmer Down, un invito alla calma e alla tranquillità in un ambiente come la Giamaica post-indipendentista, tutt'altro che calma e tranquilla. Sempre la leggenda vuole i Wailers a minacciare i gestori di una radio jamaicana perché i britannici, che gestivano comunque ancora tutto l'apparato radiofonico sull'isola, consideravano i Wailers pericolosi perché le loro canzoni risvegliavano l'anima rivoluzionaria della gente del ghetto.
Quando i Wailers incontrarono "Scratch" avevano già cambiato ritmo, convertendosi al reggae, ritmo anch'esso di derivazione ska, ma molto molto più lento, secondo la leggenda proposto per la prima volta da Toots & The Maytals con la canzone Do the reggay. Dalla collaborazione tra Perry e i Wailers nacquero canzoni come la mitica Soul Rebel. In questo perdiodo iniziano a far parte della band musicisti del calibro dei fratelli Carlton e Aston "Family Man" Barrett, già rispettivamente batterista e bassista degli Upsetters. Il primo straniero ad investire su di loro fu Chris Blackwell, proprietario della Island, che li scritturò come rock band giamaicana e che "sporcò" il loro sound, inserendo organi e chitarre elettriche vagamente distorte, elementi che adesso sono diventati tipici del reggae. Insomma modificò qualcosa per poterli inserire nel mercato internazionale del rock, l'unico che sarebbe stato in grado di "accettarli. Il primo album prodotto dalla Island è Catch a Fire e infatti l'inizio di Concrete Jungle, la prima canzone dell'album, è un tipico inzio rock anni settanta, con chitarre o organi che si intersecano fino al passaggio di Carlton Barrett alla batteria che ci introduce in una nuova epopea della musica. Il successo di questo album fu modesto. Per questo Blackwell mandò in Jamaica un'inviata della Island per seguirli da vicino nella stesura del loro nuovo album. Non volevano sprecare tale potenziale. L'album che uscì fu poi Burnin', disco di discreto successo. Dopo quest'album il trio Marley-Tosh-Livingston si separò. C'è chi sostiene che fosse per via della troppa importanza data dal pubblico a Bob Marley. C'è chi dice che sia stato per divergenza di obiettivi, chi per paura da parte di Tosh e Livingston di uscire dall'isola. Da quel momento si incomincia a parlare di nuovo di Bob Marley & The Wailers. Il primo album è Natty Dread, contente No Woman No Cry (V. Ford), primo disco con le I-Threes, gruppo femminile fondato da Rita Marley, che facevano da band di supporto ai Wailers ed allo stesso tempo ne erano un sottoinsieme. Col passare del tempo il nome Wailers viene "declassato" e nel pronunciarlo si pensa a quei musicisti che lavorarono con Marley da li alla fine dei suoi giorni.
Tutt'oggi i Wailers continuano a suonare in memoria del loro leader scomparso prematuramente, grazie all'eterna energia di Aston Barrett, bassista e ultimo rimasto attivo della band. Barrett ha anche collaborato con alcuni dei maggiori artisti reggae odierni, come per esempio Alpha Blondy, ma ha anche suonato negli album di Peter Tosh e di tanti suoi colleghi jamaicani.
[modifica] Discografia
- Catch A Fire (1972)
- Burnin' The Wailers (1973)
- Natty Dread (1974)
- Live! (1975)
- Rastaman Vibration (1976)
- Exodus (1977)
- Kaya (1978)
- Babylon By Bus (1978)
- Survival (1979)
- Uprising (1980)
- Confrontation (1983)