Sergio Brighenti
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Sergio Brighenti (Modena, 23 settembre 1932) è stato un giocatore di calcio italiano nel ruolo di centravanti. Anche suo fratello maggiore Renato è stato un giocatore di calcio (con 81 reti è il maggior cannoniere di tutti i tempi del Modena), per cui spesso è indicato come Brighenti II.
Esordì nella squadra della sua città, il Modena, nel campionato di Serie B 1949-50, disputando una sola gara. Conquistò un posto da titolare l’anno successivo mettendosi in luce per le sue doti di centravanti di manovra, dalle buone dote realizzative anche se con una certa predisposizione al gioco di squadra.
Dopo due buoni campionati cadetti passò all’Inter di Foni conquistando gli scudetti 1952-53 e 1953-54. Rimase a Milano per tre stagioni, senza mai trovare molto spazio, chiuso da un centravanti del calibro di Benito Lorenzi, ma segnando con una certa continuità.
Nel 1955 si trasferì alla Triestina, conquistando la salvezza il primo anno mentre il seguente i giuliani furono retrocessi. Così Brighenti, che già aveva vestito le maglie delle nazionali B e Under 21 ai tempi dell’Inter, passò al Padova di Nereo Rocco. La tattica del “catenaccio” dell’allenatore triestino trovava in Brighenti l’uomo ideale per l’attacco, un ottimo finalizzatore per i contropiedi padovani che permisero di conquistare il terzo posto nel 1957-58, il settimo nel 1958-59 e il quinto nel 1959-60.
Brighenti, che si stava affermando fra i massimi cannonieri della Serie A, fu anche convocato in nazionale il 6 maggio 1959, realizzando il gol del momentaneo 1-2 contro l’Inghilterra di Bobby Charlton a Wembley, in una partita che gli azzurri poi pareggiarono grazie al gol dell’altro padovano Mariani.
Passato alla Sampdoria nel 1960, diventò capocannoniere della Serie A con 27 reti nel 1960-61 (dopo di lui solo Oliver Bierhoff nel 1997-98 riuscirà a segnare tanto in massima divisione) e si confermò come centravanti titolare della nazionale per qualche partita, realizzando il gol del vantaggio del 2-1 ancora una volta contro gli inglesi, nella gara poi persa per 2-3.
Soppiantato in azzurro dal naturalizzato José Altafini, continuò a giocare nella Sampdoria per altre due stagioni, pur non riuscendo più a ripetersi come bomber. Nel 1963 tornò a Modena dove, nonostante i suoi 10 gol, fu retrocesso in Serie B. Chiuse la carriera con una gara al Torino nel 1964-65.
[modifica] I numeri
- Spesso è riportato negli almanacchi come Brighenti II, in quanto anche suo fratello maggiore ha giocato in Serie A, al Modena.
- Ha giocato in carriera 366 gare e segnato 156 reti
- In Serie A ha uno score di 311 partite e 136 gol, che lo pone fra i migliori realizzatori di tutti i tempi
- In nazionale ha giocato 9 partite, l’ultima delle quali da capitano, segnando 2 reti, entrambi all’Inghilterra. Ha disputato anche 1 partita in nazionale B e 1 in Under 21 siglando una doppietta.
- Ha vinto due scudetti con l’Inter, nel 1952-53 e nel 1953-54, con 40 partite e 20 reti in 3 stagioni con i nerazzurri
- Alla Trestina ha disputato 54 fare segnando 13 reti
- Al Padova è rimasto 3 anni con 91 partite e 50 gol
- Con la Sampdoria, oltre al titolo di capocannoniere del 1960-61, ha collezionato 95 partite e 43 reti
- Con la squadra della sua città, il Modena, ha iniziato e chiuso praticamente la carriera (escludendo l’unica gara al Torino), giocando in totale 85 partite (30 in A e 55 in B) con 30 gol (10 in A e 20 in B)