San Lupo di Troyes
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San Lupo vescovo di Troyes si festeggia il 29 luglio.
Nacque a Ieul, presso Toul in Francia da una famiglia aristocratica gallo-romana, verso il 383 dopo Cristo.
Figlio di un nobile della città di Toul,(Eparchio, Eparchius, Epirochio Franconio), esponente dell'alta nobiltà franca di origine senatoriale, entra presto nell'entourage del governatore (e futuro vescovo) San Germain d'Auxerre] e si sposa con Pimeniola, una sorella di Sant'Ilario d'Arles. Dopo sette anni di matrimonio i due coniugi decidono di comune accordo di consacrarsi alla vita sacerdotale e di divenire l'uno monaco, l'altra suora.
Lupo diviene monaco nel vicino monastero di Lerins (oggi Isola di Sant'Honorat) nel 426, dove prenderà i voti anche un suo fratello, San Vincenzo di Lèrins. Organizza presto un concilio nella sua città e viene scelto dai suoi superiori, insieme a San Germain d'Auxerre, per andare in Gran Bretagna a predicare contro l'eresia pelagia, che si stava rapidamente diffondendo nel Paese.
Secondo la tradizione, passando per Nanterre, i due incontrano la giovane Santa Geneviève alla quale Germain dona simbolicamente una moneta, prima di consacrarla a Dio. Nel 451, Santa Geneviève a Parigi e San Lupo a Troyes proteggono eroicamente le loro città contro Attila e le sue armate.
In un primo momento Lupo decide di inviare ad Attila alcuni membri del clero locale, suoi collaboratori, tra cui Memorius e Camèlien, ma ottiene soltanto che Attila li massacri. Camelièn soltanto sopravviverà alle ferite e diverra il successore di San Lupo sulla cattedra vescovile di Troyes.
San Lupo decide allora di recarsi personalmente ad incontrare Attila e riesce a convincerlo a risparmiare la città di Troyes e a ritirare le sue truppe. Ma dopo il passaggio degli Unni la regione, messa a ferro e fuoco, si spopola e San Lupo viene costretto a rimettere il suo incarico vescovile e a a trascorrere due anni recluso sul monte Lansuine (a 15 km. da Troyes) e altri due a Macon, dove gli vengono attribuiti numerosi miracoli.
Riprende infine la sua cattedra episcopale e muore a Troyes nel 478 (oppure l'anno successivo, secondo alcune fonti). Nel 570 i Re Gontran e Chilperico, verranno a giurarsi pace reciproca sulla sua tomba.
I resti di San Lupo verranno però profanati e dispersi durante la Rivoluzione Francese, nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 1794, da un manipolo di rivoluzionari giacobini, ad eccezione di una porzione del cranio che tutt'ora si conserva e si venera come reliquia nella cattedrale di Troyes.
San Lupo di Troyes viene invocato contro la possessione del demonio, la paralisi e l'epilessia.
Alla stessa famiglia di San Lupo di Troyes appartennero anche diversi altri Santi e Vescovi dello stesso nome, tra cui
- San Lupo di Soissons, nipote del grande San Remigio, che lo ricordò nel testamento, come suo erede, ebbe giurisdizione episcopale, a Soissons. Mori verso il 535
- San Lupo di Sens, vescovo di Sens, esiliato al tempo del Re Clotario e morto fuori della sua diocesi, nel 623 e
- Lupo vescovo di Chalons-sur-Saône, al tempo di Gregorio Magno, che gli indirizzò una lettera, nel 601.
- San Lupo di Limoges vescovo di Limoges, morto dopo il 631
Recenti studi [1] sulla sua famiglia, ne hanno ricostruito la derivazione dalle famiglie senatoriali romane dei Virii Lupi e dei Rutilii Lupi.
Il genealogista seicentesco parmense Ippolito Calandrini nella sua opera "Il publio Svezzese, ovvero, Historia Dell’Antichissima e Nobilissima Famiglia degli Illustrissimi Signori de’ Lupis Marchesi di Soragna e vita Del Glorioso S. Lupo Vescovo e confessore", stampata a Parma nel 1653, fa discendere da un suo fratello, Sisulfo (o Gisulfo) (morto dopo il 448) alcune nobili casate italiane, tra cui i Lupis e i Serlupi [2].
Il culto del francese San Lupo si è esteso fino all'Italia Meridionale. È, infatti, patrono della cittadina di San Lupo (Benevento), che da lui prende il nome e che lo venera dal 27 al 29 luglio con una processione del grano.
[modifica] Note
- ↑ Vedi in particolare gli studi di Christian Settipani,professore al Prosopography Centre dell'Università di Oxford:
- La Noblesse du Midi carolingien: Etudes sur quelques grandes familles d’Aquitaine et de Languedoc du IX au XI siècle (Toulousain, Perigord, Limousin, Poitou, Auvergne, Oxford, 2004, ISBN 1-900934-04-3
- Continuité gentilice et continuité familiale dans les familles sénatoriales romaines à l'époque impériale: mythe et realité ,Oxford, 2000; ISBN 1-900934-02-7
- Nos ancêtres de l'antiquité: Études des possibilités de liens généalogiques entre les familles de l'Antiquité et celles du haut Moyen-Age européen, Paris, 1991
- Onomastique et Parenté dans l'Occident médiéval, a cura di C. Settipani e K.S.B. Keats-Rohan, (con contributi di C. Lauranson-Rosaz, H. Guillotel, T. Stasser, J.-N. Mathieu, D. Jackman, D. E. Thornton, A. V. Murray, R. V. Mathisen, S. de Vajay, E. de Saint-Phalle, C. Settipani e K.S.B. Keats-Rohan), Oxford, 2000, ISBN 1-900934-01-9 >
- ↑ Scrive Ippolito Calandrini:
[modifica] Bibliografia
- Ippolito Calandrini, Il publio Svezzese, ovvero, Historia Dell’Antichissima e Nobilissima Famiglia degli Illustrissimi Signori de’ Lupis Marchesi di Soragna e vita Del Glorioso S. Lupo Vescovo e confessore, Parma, 1653
[modifica] Voci correlate
- Sant'Ilario d'Arles
- Germain d'Auxerre
- San Vincenzo di Lèrins
- Santa Geneviève
- San Lupo di Metz
- San Lupo di Sens
- San Lupo di Soissons
- Lupo vescovo di Chalons
- Attila
- Città di Troyes (Francia)
- Comune di San Lupo (Benevento)
- Famiglia Lupis