Quero
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Quero | |||
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Immagine:Quero-Stemma.png | |||
Stato: | Italia | ||
Regione: | Veneto | ||
Provincia: | Belluno | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 288 m s.l.m. | ||
Superficie: | 28 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 83 ab./km² | ||
Frazioni: | Schievenin, Carpen, Santa Maria, Cilladon, Prada | ||
Comuni contigui: | Alano di Piave, Feltre, Segusino (TV), Seren del Grappa, Vas | ||
CAP: | 32030 | ||
Pref. tel: | 0439 | ||
Codice ISTAT: | 025042 | ||
Codice catasto: | H124 | ||
Nome abitanti: | Queresi | ||
Indice |
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Storia
La storia di Quero è sicuramente legata alla sua collocazione geografica; il paese infatti, situato tra l'area montana bellunese e la pianura trevigiana, vicino a una stretta naturale della valle del Piave, è sempre stato - a seconda dei momenti storici - snodo di comunicazione o punto di confine strategico. Un primo insediamento nella zona risale probabilmente già all'età romana; testimonianze di questo sono alcuni ritrovamenti di lapidi funerarie, ma anche la struttura urbanistica originaria del paese fa pensare ad un centro di fondazione romana. Più incerte invece, ma non improbabili, sono sia l'ipotesi che per Quero passasse la via Claudia Augusta Altinate, sia l'ipotesi che vuole gli antichi Quarqueni (citati da Plinio il Vecchio) identificati con gli abitanti di questo territorio.
Già a partire dalla seconda metà del 900 fino all'inizio del secolo scorso, Quero è legata a Treviso di cui segue e risente le varie vicende: le lotte tra le varie signorie nel XIII secolo, le dominazioni austriaca e scaligera tra il 1319 e il 1338, il primo dominio veneziano tra il 1339 e il 1381; è a questo periodo che si fa risalire, precisamente al 1376, la costruzione della fortezza di Castelnuovo, baluardo in posizione strategica per il controllo delle vie stradale e fluviale, tanto che ancora agli inizi del '500, al tempo della guerra di Cambrai, è oggetto di contesa e teatro di combattimenti. Nel frattempo, a partire già dal '300, accanto alle tradizionali attività agricole, si sviluppa sulle rive del Tegorzo anche l'industria tessile, in particolare laniera, che continuerà con alterne fortune fino al '700. È solo dal 1810 che Quero viene a dipendere dal dipartimento del Piave che ha sede a Belluno. Nel nostro secolo, infine, le due guerre mondiali hanno colpito pesantemente il paese, che ha conosciuto la distruzione quasi totale nella guerra del '15-'18; ed episodi tremendi nella seconda guerra mondiale, come la distruzione della frazione di Schievenin, attuata per rappresaglia dai nazisti.
[modifica] Frazioni
Oltre a Schievenin, Quero comprende le frazioni di Carpen, S. Maria e Cilladon, nonché la località di Prada, dove si possono osservare originali formazioni rocciose denominate "castelli di Prada".
[modifica] Attività produttive
Negli ultimi anni Quero ha conosciuto lo sviluppo di fiorenti attività artigianali ed industriali, soprattutto nel settore dell'occhialeria e dei lampadari.
[modifica] Come raggiungere Quero
Il paese, a una quindicina di chilometri da Feltre, si raggiunge facilmente attraverso la statale Feltrina che conduce a Treviso. Le caratteristiche paesaggistiche e panoramiche e gli agevoli collegamenti stradali fanno di Quero e delle sue frazioni una meta ideale per escursioni interessanti e piacevoli.
[modifica] Escursioni
Schievenin - Valdumela
L’escursione comincia dalla località Foba (330 m.), nei pressi della frazione Schievenin. Il percorso segue quasi interamente una mulattiera, contrassegnata dal CAI con il numero 845, e, all’altezza di una forcelletta che offre una vista panoramica sulla Val Maor, svolta a sinistra. Oltrepassata la località Due Valli, si raggiunge la Malga Val Dumela (1169 m.), collocata in quello che durante il primo conflitto mondiale fu un punto nevralgico per lo scambio di viveri e armi. Per chi lo volesse, c’è la possibilità di completare la gita ad anello imboccando il sentiero che si snoda attraverso il prato dietro la malga e arrivando alla borgata Foba, da cui si è partiti.
Carpen - Monte Tomatico
Partendo dalla chiesetta di Carpen, frazione di Quero a 247 mslm, si prende il sentiero CAI numero 850 e, a poco meno di 200 m. di dislivello, si raggiungono le Croci (533 m.), paese ormai spopolato. Di qui la mulattiera si inerpica costeggiando la località Buse Larghe, la malga Pian de la Signora (1153 m.), le stalle Zoc (1315 m.) e le malghe Cont (1305 m.) e Curto (1505 m). Altri venti minuti di strada e si arriva alla croce che domina il Monte Tomatico (1595 m.), da cui si gode uno splendido panorama. Ritornati alla malga Curto, c’è la possibilità di seguire un percorso alternativo per il rientro, giungendo alla frazione Cilladon lungo il sentiero CAI numero 844. Altre escursioni che offre la zona di Quero sono quelle costituite dai sentieri CAI numero 848 e 842 che, snodandosi dalla Valle di Schievenin, portano all’Alta Via, ed infine, più semplice ma non meno suggestiva è l’escursione che partendo dalle "Casette Rosse", proprio sopra Quero, raggiunge la cima del Monte Cornella (630 m.).
[modifica] Gastronomia tipica e produzioni locali
Uno dei piatti tradizionali della zona di Quero è "polenta e s’cioss" (=lumache), del quale proponiamo la ricetta adottata dai cuochi in occasione dell’annuale "Sagra dei s’cioss".
Polenta e s’cioss
Ingredienti:
lumache fresche (in alternativa, lumache surgelate), acqua, brodo vegetale, carote, cipolle, erba cipollina, mentuccia, rosmarino, sedano, olio d’oliva, vino bianco, sale, funghi porcini, pomodoro, prezzemolo, pepe, aglio
Tempo di cottura: 3 ore circa
Scottare le lumache vive in acqua bollente per cinque minuti. Estrarle immediatamente dal guscio. Tagliarle a metà nel senso della lunghezza. Metterle in un tegame, possibilmente antiaderente, con del brodo vegetale e una buona quantità di verdure affettate: carote, cipolle, erba cipollina, mentuccia, rosmarino e sedano. Coprire con acqua e cucinare a fuoco lento per circa un’ora. Quando l’acqua si è quasi completamente consumata, versare l’olio d’oliva, il vino bianco e il sale e proseguire la cottura lenta. Aggiungere i porcini e il pomodoro a pezzi. Verso fine cottura, cospargere con prezzemolo e pepe (facoltativo) e aggiungere uno spicchio d’aglio. Servire con polenta.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti