Pizzo Scalino
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Il Pizzo Scalino è una vetta nel massiccio del Bernina (mt.3323) sullo spartiacque di confine italo-svizzero, la più alta del sottogruppo Scalino-Painale che si stacca dal massiccio verso meridione e la Valtellina. Si presenta come una bella e armoniosa piramide dalle regolari creste dominante l'alta Valmalenco della quale rappresenta uno dei "simboli" più celebri, con versanti composti per lo più da sfasciumi ad eccezione del lato nord-orientale, il più interessante dal punto di vista alpinistico, alla base del quale è situato il vasto e dolce Piano di Campagneda, altopiano prativo tra i mt.2000 e i mt.2300 ricco di tipiche baite e piccoli laghi alpini, culminante nell'omonimo passo. Il lato opposto, occidentale, ospita invece il vasto Ghiacciaio dello Scalino, le cui acque di fusione scendono verso la Val Poschiavina; su questo versante salgono e giungono alla sommità anche le vie "normali" di salita sia italiana che svizzera. La prima ascensione "ufficiale" alla vetta fu quella di Tuckett e Brown, accompagnati dalle guide Almer e Andermatten, il 22 giugno 1866, i quali vi ritrovarono un segnale topografico piazzato lassù da topografi lombardi al servizio austriaco intorno al 1830; ma è supponibile che la cima, di non difficile raggiungimento, fu salita anche prima di questa data, da valligiani o cacciatori locali. La prima ascensione italiana avvenne nel 1873, ad opera di Rossi, Fojanini e Orsatti. È interessante notare che nessuna di queste ascensioni percorse, se non per la parte finale sulla cresta Sud-Est, quasi obbligata, quella che oggi è considerata la più agevole e diretta via di salita. La vetta, molto frequentata sia d'estate che d'inverno, essendo apprezzata meta scialpinistica, offre un notevole panorama sulle cime della media e alta Valtellina e, soprattutto, su quelle del massiccio del Bernina, per le quali rappresenta un privilegiato punto di osservazione. Per la sua salita sono utili soprattutto i rifugi del versante malenco, come il Rifugio Cristina, il Rifugio Cà Runcasch e il Rifugio Zoia.