Pino Masi
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Giuseppe Masi, conosciuto per lo più come Pino Masi, è un cantautore italiano.
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[modifica] Biografia
Nato a Messina nel 1942 da padre toscano (esattamente, quindi, come Pietro Gori), Pino Masi è cresciuto artisticamente politicamente a Pisa, dove la famiglia si trasferì in cerca di benessere verso la metà degli anni cinquanta. Fondatore con Riccardo Bozzi e Piero Nissim del Canzoniere Pisano a partire dalla militanza in Potere Operaio di Pisa nel settembre del 1966, prosegue poi la ricerca e lo studio della cultura popolare con il Nuovo Canzoniere Italiano cantando con Giovanna Marini, Ivan Della Mea ed altri fino al 1970. Dal 1970 in poi, lavorando per i Circoli Ottobre, di cui fu anche dirigente, propose la Ballata del Pinelli (ispirata alla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli e scritta da quattro anarchici mantovani e da Joe Fallisi) ed altre decine di canzoni politiche che diventarono in breve patrimonio dei giovani della Nuova Sinistra uscita dalle lotte del 1968, canzoni che verranno incise in numerosi dischi per le Edizioni di Lotta continua.
Dopo un periodo di crisi profonda, nel febbraio del 1976 esce dai Circoli Ottobre e a settembre, dopo il loro scioglimento, rientra a far parte del Nuovo Canzoniere Italiano. Ha collaborato con Gianni Boato, Cesare Bermani e Franco Coggiola alla parte musicale dello spettacolo teatrale La grande paura, con Dario Fo per le celebrazioni antifasciste nei pavese, con Pier Paolo Pasolini per la colonna sonora del film militante 12 dicembre (sulla Strage di Piazza Fontana), con Giorgio Gaslini in Musica totale e come unica voce cantante in Murales ancora con Dario Fo nella registrazione del Ci ragiono e canto per il secondo canale della RAI. A Pisa ha dato inizio con Libertà 1 nel 1973 alle rassegne annuali di musica e cultura, ha fondato il Circolo Ottobre nel 1974, il collettivo UTOPIA nel 1975/1976 per l’animazione teatrale-popolare. Ha inciso anche un interessante disco di musica strumentale.
[modifica] Pino Masi e la canzone politica
Pino Masi ha rappresentato qualcosa di significativo nella canzone politica degli anni ‘60. Con i suoi oltre dieci anni di presenza culturale, con il primo lavoro nel Canzoniere pisano (con Alfredo Bandelli, Piero Nissim, Riccardo Bozzi) e poi in tutte le fasi della lotta di massa, Pino Masi ha contribuito, fra i primi, alla nascita di una canzone politica non più genericamente antifascista o antimperialista o antidemocristiana, ma strettamente legata alla classe, alla sua condizione e ai suoi comportamenti e allo sviluppo della sinistra rivoluzionaria. Masi da una parte ha concorso alla creazione di un filone della canzone politica della nuova sinistra, dall’altra ha sospinto alla ricerca di nuovi temi e di nuovi interventi anche altri cantanti politici più legati alla sinistra tradizionale e ai suoi tradizionali temi. Canzoni come Gino della Pignone o Mario della Piaggio sono significative di un nuovo costume di far canzone militante: partire da singoli episodi e da operai-simbolo, secondo un approccio che era proprio di una parte della sinistra di quegli anni (il Canzoniere Pisano era legato a Potere Operaio di Pisa), il procedere della condizione particolare per risalire al ritratto di un’intera classe che proprio in questa ritrovata identità dei singoli e delle situazioni individuali riscopre la ragione materiale e ideale di una fisionomia collettiva, di una comune coscienza di sfruttamento e di possibile liberazione. Per Masi quindi la canzone politica è stata soprattutto un accessorio delle manifestazioni, al pari, delle bandiere, gli striscioni, gli slogan. La sua canzone è dunque semplice e cantabile, suonabile, generalmente, su pochi e semplici accordi.
Pino Masi, che non ha mai curato eccessivamente l’esecuzione, è dotato però di una voce eccezionalmente potente che gli consente di cantare tempestivamente, con o senza microfono, per strada o al chiuso. Pino Masi ha reso inno di massa una canzone non sua: La Violenza (La caccia alle streghe) di Alfredo Bandelli. Una canzone di cui, al pari di Contessa, sono conosciutissime musica e parole, colonna sonora di momenti ed episodi rilevanti della lotta di massa, inno ribelle ma anche tenero. Tra le altre sue canzoni si ricordano soprattutto la terribile e graffiante ballata antimilitarista Il soldato Bruna e la Ballata della Bussola, lunga ballata cronachistica che racconta gli avvenimenti occorsi la sera del 31 dicembre 1968 davanti al celebre locale alla moda La Bussola di Focette, presso Marina di Pietrasanta in Versilia, quando un gruppo di studenti liceali e universitari si recarono a contestare gli avventori dell'elegante night club che festeggiavano il Capodanno. Si ebbero gravissimi scontri con le forze dell'ordine, durante i quali uno studente diciassettenne pisano, Soriano Ceccanti, rimase gravemente ferito e paralizzato ad entrambe le gambe.
I primi anni '70 sono per Masi un periodo contraddittorio dovuto sia alla crescita complessiva della canzone politica sia al mutato quadro politico in cui si muovono i fruitori della canzone politica stessa. Al trionfalismo del ‘68 s’è sostituita come pratica del movimento, una riflessione più complessa e articolata sia della lotta politica, sia della battaglia culturale. Alla canzone politica si richiedeva da parte dei giovani e giovanissimi, una minore funzione di spinta e contorno, una maggiore funzione di rispecchiamento e di riflessione, più un punto di riferimento politico-culturale che la facilità di modi musicali e di interpretazioni testuali, meno innodia, più ironia. Non più sostenuto dal lavoro collettivo coi compagni del Canzoniere pisano e soprattutto sopraffatto da una mutata sensibilità (non solo musicale ma più precisamente politico-culturale) del movimento, Pino Masi tentò poi una strada molto meno felice e molto meno corrispondente alla sua personalità, alla sua creatività, al suo modo stesso di cantare. Le ultime composizioni risentirono superficialmente del clima generale (quello della riflessione sul ‘privato’) e ne uscirono canzoni fragili in cui alla solita semplice elementarità della musica faceva riscontro un testo che accoppiava l’intimismo e il collegamento meccanico fra ‘politico’ e ‘personale’. Eccezione fu Compagno, sembra ieri.
[modifica] Evoluzione
Pino Masi continua comunque a cantare e ad esibirsi sporadicamente nei circuiti alternativi. Si ricordano recentemente alcuni suoi concerti tenuti presso il Circolo Anarchico di Vicolo del Panico a Firenze (dicembre 2004), e, sempre a Firenze, presso il centro sociale CPA Firenze Sud. Una sua tematica favorita sembra adesso essere quella dell'antiproibizionismo. Il suo grande ritorno su un palco a Pisa è stato organizzato dalla lista studentesca Sinistra per... con una grande serata in Sapienza il 20 ottobre del 2006.
[modifica] Discografia essenziale
1968 - Canzoni per il potere operaio - I dischi del sole
1969 - Quella notte davanti alla Bussola - I dischi del sole
1970 - Le canzoni de «La grande paura» - I dischi del sole
1971 - 12 Dicembre - Circolo ottobre
1976 - Compagno, sembra ieri - I dischi del sole
1978 - Alla ricerca della madre mediterranea - Cramps