Passo dello Stelvio
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Passo dello Stelvio / Stilfser Joch | |
Il Passo dello Stelvio |
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Regione/Paese: | Trentino-Alto Adige, Lombardia |
Località collegate: | Bormio (SO) Trafoi (BZ) |
Altitudine del valico: | 2758 m s.l.m. |
Coordinate: | Latitudine: 46° 53′ 00′′ N Longitudine: 10° 45′ 40′′ E |
Costruzione del collegamento: | 1826 |
Pendenza massima: | versante NE 7,7, versante SO 7 % |
Lunghezza: | versante NE 26 km, versante SO 22 km |
Infrastruttura: | Strada Statale 38 dello Stelvio |
Chiusura invernale: | ottobre-maggio |
Il Passo dello Stelvio (in tedesco Stilfserjoch, 2.758 m.s.l.m.) è il valico automobilistico più alto d'Italia e secondo in Europa dopo il Col de l'Iseran (anche il Col de la Bonette ha un'altezza maggiore ma non è considerato propriamente un valico).
La strada statale omonima che lo attraversa collega Bormio in Valtellina con Trafoi in val Venosta. La strada conta 48 tornanti sul versante altoatesino e 36 su quello lombardo. Il passo si trova in prossimità del confine con i Grigioni svizzeri, a cui è collegato tramite il vicino Giogo di Santa Maria/Umbrail Pass.
Lo Stelvio è un importante collegamento estivo specialmente per la sua vocazione turistica e sportiva, non solo per il turismo sciistico e montano, ma anche perché ambita meta di ciclisti e motociclisti.
Il passo si trova all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio, vicino ad importanti massicci come il Monte Livrio, l'Ortles ed il Monte Scorluzzo.
Indice |
[modifica] Storia
All'inizio dell'800 l'imperatore Ferdinando I d'Austria volle una nuova strada che potesse collegare la val Venosta direttamente con Milano, allora territorio austriaco, attraverso la Valtellina. L'incarico fu affidato all'ingegnere capo della Provincia di Sondrio, Carlo Donegani (1775 - 1845), autentico "mago" dell'ingegneria stradistica d'alta montagna già progettista del Passo dello Spluga. I lavori cominciarono nel 1822 ed occuparono una grande quantità di operai, ingegneri e geologi con l'assidua presenza anche dello stesso Donegani, il quale con lampante ingegno era in grado di risolvere le innumerevoli difficoltà che si presentavano col procedere dei lavori. Dopo soli tre anni nel 1825 l'opera fu compiuta e venne inaugurata alla presenza di un meravigliato imperatore Ferdinando. Per Donegani fu una pioggia di onorificenze. Fino al 1915 il valico era percorso tutto l'anno da un servizio di diligenze grazie all'efficiente opera degli spalatori durante tutto l'inverno. Con l'arrivo della prima guerra mondiale fu teatro di aspri scontri tra la fanteria austriaca e quella italiana, essendo il passo proprio sul confine italo-austriaco.
Dopo la vittoria del 4 novembre entrambi i versanti furono italiani e il passo perse il suo significato originale di collegamento Vienna-Milano e fu decisa la chiusura invernale Dopo la seconda guerra mondiale lo Stelvio venne portato a nuova vita grazie alla formidabile intuizione di Giuseppe Pirovano e della moglie Giuliana, soci del CAI di Bergamo, i quali decisero l'apertura di una scuola di sci estivo sul ghiacciaio nelle vicinanze del passo.
[modifica] Lo Stelvio oggi
Dalla prima esperienza di Giuseppe Pirovano la situazione è molto cambiata, con l'apertura di numerosi alberghi ed altrettante scuole di sci. La più rinomata rimane l'"Università dello sci", quella fondata da Pirovano e di cui ancora porta il nome nonostante ora sia sotto la proprietà della Banca Popolare di Sondrio che qui detiene anche lo sportello bancario più alto d'Europa. Dal parcheggio del passo si raggiunge con una prima funivia (Passo - Trincerone) quota 3000 m, da cui con un'altra moderna funivia si raggiunge il Livrio. Qui è possibile usufruire di 4 skilift (Geister, Payer, Cristallo) che permettono l'accesso alle piste del ghiacciaio.
[modifica] Lo Stelvio nel ciclismo
Il passo dello Stelvio è una salita molto impegnativa da entrambi i versanti, ma il più difficile è quello trentino, che a partire da Prato allo Stelvio (916 m s.l.m.) sale per circa 25 km senza un attimo di respiro, e con pendenze via via crescenti (circa 11% nell'ultimo chilometro). Il dislivello complessivo supera i 1800 m. Sul versante lombardo la salita inizia da Bormio (1225 m s.l.m.) ed è lunga circa 22 km; dopo circa 15 km vi è il Pian di Grembo un tratto di circa un chilometro con pendenze modeste, dove si può riprendere fiato.
Lo Stelvio è diventato famoso nel mondo del ciclismo quando, nel 1953, è stato inserito per la prima volta nel tracciato del Giro d'Italia, ed è stato teatro di una delle ultime grandi imprese di Fausto Coppi: nella penultima tappa, da Bolzano a Bormio, il Campionissimo ormai trentaquattrenne staccò il leader della classifica, lo svizzero Hugo Koblet, conquistò la maglia rosa e vinse il suo quinto e ultimo Giro.
In seguito il Giro ha affrontato diverse altre volte lo Stelvio dall'uno o dall'altro versante, più spesso da quello trentino. Nel 1975 vi fu posto addirittura l'arrivo dell'ultima tappa, e si assisté a un appassionante duello tra Fausto Bertoglio, leader della classifica, e lo spagnolo Galdos che lo seguiva a soli 40". Galdos tentò in tutti i modi di staccare Bertoglio, ma dovette accontentarsi della vittoria di tappa: i filmati mostrano l'insolita scena del vincitore che taglia il traguardo a capo chino, mentre il secondo dietro di lui esulta e festeggia a braccia alzate.
L'inserimento dello Stelvio nel percorso del Giro presenta sempre qualche rischio: a fine maggio/inizio giugno sono ancora possibili delle nevicate, e più di una volta è stato necessario annullare la tappa o ripiegare su un percorso alternativo per l'impraticabilità della strada.