Pandolfo Malatesta
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Pandolfo Malatesta (1325-1373) sicuramente figlio illegittimo di Pandolfo Malatesta I, nacque nel 1325.
Nel 1347 fu podestà di Pesaro di cui tenne il governo finché visse. Durante la guerra fatta dalla sua famiglia contro la Chiesa combatté per il possesso della Marca di Ancona. Servì Galeazzo II Visconti come capitano di cavalleria e combatté contro le milizie di Carlo IV contribuendo con il suo valore alla vittoria milanese di Margotto sul Ticino. Ebbe quindi piena fiducia di Galeazzo, ma Bernabò Visconti, che divideva la signoria col fratello, lo odiò tanto che giunse fino a farlo legare e ad ordinare che fosse decapitato. Galeazzo lo salvò e lo rimandò a Pesaro.
Qui seguì il cardinale Albornoz; fu all'assedio di Cesena e costrinse Maria degli Ordelaffi a capitolare.
Nel 1358 fu capitano di guerra dei fiorentini per combattere le bande dei soldati di ventura, che costrinse a lasciare il terreno senza spargimentidi sangue assediandoli in una località vicino a Pontedera, luogo maleagevole chiamato Campo delle mosche.I fiorentini lo onorarono e nel 1360, allorché strinsero alleanza con Siena, Cortona e Arezzo, di cui era signore Bartolomeo Casali, vollero che Pandolfo fosse capitano dell'esercito collegato.
In seguito servì ancora il cardinale Albornoz contro Bernabò Visconti, sottomise i castelli di Montenuovo, Corinaldo e Boscareto, che si erano ribellati alla Chiesa, saccheggiandoli e distruggendoli. Combatte il Bernabò fino alla pace del 1363.
Tornò al servizio dei fiorentini nella guerra contro i pisani. Frattanto si propose di ottenere la signoria di Firenze e a tale scopo cominciò ad agire in modo da mettere la repubblica in gravi difficoltà, affinché questi dessero a lui il governo. Firenze minacciata dai nemici, offrì a Pandolfo il comando generale delle sue genti, e il Pandolfo accettò a patto di avere autorità suprema su tutta la città. La città, consigliata da Simone Peruzzi, rifiutò ed il Pandolfo accettò lo stesso la carica, fortificò le mura ma permise che i nemici rovinassero il Chianti e il Casentino e si avvicinassero a Firenze. Rampognato per la sua condotta, nel 1364 si propose per il Mugello, fortificò Borgo San Lorenzo ed impedì ai pisani di passare oltre, ma non volle o non poté tagliare loro la ritirata.
Venne congedato dalla signoria e per quanto cercasse di giustificare la sua condotta, fu rimandato a Pesaro.
Da allora non prese parte ad altre imprese di Guerra e si diete all'amministrazione di Pesaro, Fu anche amico di Francesco Petrarca. Morì nel 1373.
[modifica] Bibliografia
- F.G. Battaglini. Memorie storiche di Rimini e dei nuovi signori. 1789, Bologna;
- P. Bonoli. Istoria della città di Forlì. 1661, Forlì;
- C. Clem,entini. Raccolto istorico della fondazione di Rimino e dell'origine e vite dei Malatesti. 1617, Rimini;
- P. Farulli. Cronologia della nobile famiglia dei Malatesti. 1724, Siena.