Pallet
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Il termine internazionale di pallet, tradotto in lingua italiana come paletta e definito in forma colloquiale anche come pedana o bancale, è un'attrezzatura utilizzata per l'appoggio di vari tipi di materiale, destinati ad essere immagazzinati nelle industrie, ad essere movimentati con attrezzature specifiche (carrelli elevatori e transpalet) e trasportati con vari mezzi di trasporto.
Indice |
[modifica] Origine del bancale
L'idea del pallet nel campo civile nacque prendendo spunto dall'operato dei militari americani durante la seconda guerra mondiale. Essi scoprirono che l'appoggiare le merci da trasportare in Europa su piattaforme di legno le rendeva più facilmente movimentabili con attrezzature meccaniche; da qui si è passati, anche nell'uso civile, ad utilizzare delle piattaforme d'appoggio, sopraelevate mediante dei piedini alla base e fornite di apposite feritoie per poter essere sollevate (inforcate) con i carrelli elevatori.
[modifica] Sviluppo
Ben presto ci si accorse che l'utilizzo di una base d'appoggio sopraelevata consentiva, oltre che un notevole risparmio di tempo nei trasferimenti di grandi quantità di merci da un punto all'altro (che fosse in ambito interno all'azienda o che fosse a livello di trasferimenti intercontinentali), anche un isolamento dei materiali dal fondo sottostante, con riduzione dei danni causati ad esempio dalla presenza di una superficie bagnata.
Un ulteriore passo fu quello di utilizzare materiali diversi nella sua costruzione, dal legno iniziale (ancor oggi il materiale maggiormente utilizzato), si passò alla costruzione di pallet in plastica, metallo e truciolare di legno compresso. Ognuno di questi materiali si rivelava maggiormente adatto ad usi specifici e particolari, il ferro naturalmente più solido ed adatto a carichi di particolare peso, la plastica per necessità diametralmente opposte ed il truciolare di legno per la produzione a minor costo e senza la necessità di riutilizzi.
Il passo successivo, ancor oggi non completato in maniera soddisfacente fu il tentativo di arrivare ad una standardizzazione dell'attrezzo. Da un inizio in cui le misure del pallet erano lasciate a discrezione totale dei singoli utilizzatori si è passati ben presto ad un inizio di uniformità, arrivando alla situazione odierna in cui il pallet per usi generici ha caratteristiche standard e, a condizione che riporti le regolari omologazioni, è diventata un'attrezzatura scambiabile quasi ovunque, risolvendo il problema del dover riportare al punto di partenza il pallet stesso ogni volta che fosse terminata la sua utilizzazione nel singolo trasporto.
[modifica] Scopi e vantaggi
La sua primaria finalità è velocizzare gli spostamenti in blocco o sfusi di grosse quantità di merce da un posto all'altro, da una regione all'altra, da una nazione all'altra e, non da ultimo, da un continente all'altro. Altrettanta utilità nel suo uso si ha nell'immagazzinamento delle merci presso le aziende dove, grazie all'utilizzo di apposite scaffalature, consente un migliore utilizzo dello spazio disponibile sfruttando l'altezza dell'immobile industriale.
[modifica] Standard in uso e armonizzazione
[modifica] Pallet europeo
In Europa, nel corso degli anni si sono diffuse due misure classiche, da mm. 800x1200 definita sin da subito come palet "EUR" e da mm.1000x1200 gergalmente conosciuta come palet "Philips". Entrambe hanno in comune il dato relativo all'altezza da terra e la conformazione della base con la presenza di 9 piedini (da 145 e 100 mm di lato), uniti inferiormente tra loro in gruppi da tre attraverso liste di legno dallo spessore di 22 mm poste nel senso della misura maggiore. Questo tipo di palet può essere può essere così inforcato da ogni direzione e viene definito a quattro vie.
I primi esempi di interscambiabilità dell'attrezzatura si ebbero anche grazie alla collaborazione delle più grandi imprese ferroviarie che procedettero all'approvvigionamento di palet in grande numero, marcandone con il loro logo sui piedini, accompagnandolo dalla scritta "EUR" inserita in un ovale. Identico passo venne fatto dalle grandi aziende che lo utilizzarono in parte anche a scopo pubblicitario grazie sempre alla presenza del marchio impresso a fuoco sul legno.
La sempre maggior importanza del palet nel movimento internazionale delle merci è stato anche per la prima volta preso in cosiderazione dalle autorità della CEE con l'emanazione, il 9 dicembre 1960, della prima convenzione relativa al trattamento doganale dei palet; in questa sede si decise per la prima volta che l'attrezzo poteva entrare ed uscire liberamente dagli stati membri senza essere soggetto ad imposta daziaria.
Già in questo primo stadio vennero decise delle caratteristiche minime comuni in fatto di qualità dei materiali utilizzati e l'armonizzazione ha continuato fino ai giorni nostri e fino all'emanazione delle specifiche tecniche, attualmente in uso, che un pallet deve avere per potersi fregiare del logo registrato (EPAL-EUR). Nell'ultima revisione regolamentare sono stati tenute in particolare considerazione le tematiche relative all'ecologia e alla sicurezza sanitaria. L'appartenenza del pallet al gruppo più recente ed approvato è garantito dalla presenza, in accoppiata dell'ovale precedente "EUR" e di quello "EPAL"
Il secondo passo è stato quello di armonizzare tra loro i pallet e i mezzi di trasporto destinati a caricarli.
Dopo approfonditi studi, e partendo dal presupposto che nel vecchio continente il trasporto avviene per la maggior parte su gomma, si è giunti alla conclusione che le misure di base migliori in Europa per un pallet generico siano di 1200mm x 800mm; questo è il formato che consente di utilizzare al meglio la superficie dei mezzi di carico più diffusi, potendo sfruttare automezzi di varie grandezze, dal più piccolo furgone al rimorchio più grande.
La misura 800x1200 ha però l'inconveniente di non essere idonea o di non calzare bene nel Container, essendo quest'ultimo di misure interne minori rispetto all'autocarro, pertanto il cosiddetto pallet Eur è molto in difetto e crea problemi logistici nelle spedizioni oceaniche marittime.
Delle misure standard in vigore nel nostro continente si è poi tenuto conto anche nell'ultimo adeguamento delle leggi che regolamentano le misure massime di ingombro degli autoveicoli commerciali; attualmente un semirimorchio standard ha una base di carico di circa cm. 1360 x cm 240, pertanto la capacità di 33 euro-pallet.
[modifica] Pallet nel resto del mondo
Negli Stati Uniti la dimensione standard è il 40x48 pollici (equivalente nelle dimensioni circa al nostro 1000x1200). In Asia utilizzano frequentemente la dimensione 1100x1100 cioè di pianta quadrata. In Giappone in particolare si utilizza questa misura standard del 1100x1100.
[modifica] Diffusione e varietà
Si può dire che il pallet sia ora entrato a far parte a tutti gli effetti della catena della logistica; anche le aziende che, vista la particolarità delle merci da esse prodotte, non sono in grado di utilizzare il pallet generico provvedono ad approvvigionarsi di pallet con caratteristiche specifiche (sia nelle misure che nel materiale di costruzione) per poter completare al meglio l' imballaggio dei propri materiali.
Oggi si possono incontrare pallet di moltissimi tipi, da quelli leggerissimmi per il carico di oggetti di plastica a quelli robustissimi per il carico di metalli (in lingotti ad esempio), da quelli di formato dimezzato rispetto allo standard per le piccole spedizioni a quelli lunghissimi per il carico di materiali in barre (profili per mobili ad esempio).
Un valore aggiunto della palettizzazione delle merci è anche quella che, dopo aver avvolto il contenuto con le pellicole trasparenti in materie plastiche (ormai anch'esse di uso comune), si può ottenere una ulteriore protezione dei materiali contro i danni causati dal movimento dei mezzi di trasporto e dalle intemperie, nonché una maggiore garanzia contro i furti.