Orto botanico di Pisa
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L'Orto Botanico di Pisa è una struttura didattico-scientifica del Dipartimento di botanica della Università di Pisa.
[modifica] Cenni storici
L'Orto Botanico dell'Università di Pisa è sorto nel 1544 per iniziativa di Luca Ghini, medico e botanico di Imola, con l'appoggio finanziario del granduca di Toscana, Cosimo I de' Medici.
Si tratta del più antico orto botanico del mondo, anche se la localizzazione originale era diversa dall'attuale: il primitivo orto sorgeva infatti nei pressi dell' arsenale mediceo, ed era per l'appunto denominato Giardino dell'Arzinale. Nel 1563, sotto la guida del botanico Andrea Cesalpino fu trasferito in una seconda sede, nella zona nord-orientale della città. Neanche questa sede risultò soddisfacente, sia per la cattiva esposizione, che per la distanza dalla sede dell'università. Così nel 1591, l'Orto, sotto la direzione di Lorenzo Mazzanga, fu trasferito nella attuale localizzazione, presso la celebre Piazza dei Miracoli. I lavori di trasferimento furono completati nel 1595 ad opera del fiammingo Joseph Goedenhuitze, noto in Italia come Giuseppe Casabona, ed inclusero anche la ristrutturazione dell'edificio che ospitava l'Istituto di Botanica con l'annesso Museo di Scienze Naturali. L'ingresso pricipale dell'Orto fu aperto nella seconda metà del XVIII secolo.
La disposizione delle piante all'interno dell'Orto, come risulta da una mappa pubblicata da Michelagelo Tilli nel 1723, era ispirata ai canoni stilistici comuni a molti giardini dell'epoca con allusione ai quattro elementi: il quadrato per quelli terrestri, il cerchio per quelli celesti, il triangolo per il fuoco e le vasche per il riferimento diretto all'acqua. Le specie erano infatti collocate in otto grandi aiuole quadrate, a loro volta suddivise in porzioni più piccole di forma geometrica definita, simmetricamente disposte intorno a otto fontane con vasca.
Nel XIX secolo l'Orto subisce sostanziali cambiamenti: l'impianto cinquecentesco delle grandi aiuole viene smantellato per dare spazio ad aiuole più piccole, di forma rettangolare, intercalate da viali e muretti, al cui centro si trovano sei residue fontane con vasca originaria. Tali trasformazioni, attuate in varie fasi dai prefetti Gaetano Savi e Teodoro Caruel, riflettono le mutate esigenze della botanica in base alle quali le piante vengono classificate e presentate secondo criteri scientifici che evidenziano le affinità biologiche. A lavoro ultimato si contavano 148 aiuole con più di 2.000 specie disposte in ordine sistematico.
All'assetto planimetrico attuale si giunge verso la fine del XIX secolo, dopo una ulteriore serie di modifiche ed ampliamenti che portano l'Orto a coprire una superficie di circa 3 ettari.
[modifica] Collezioni
[modifica] Arboreto
In questo settore, che rispecchia tuttora lo schema d'impianto proposto nel XIX secolo dai prefetti Gaetano Savi e Teodoro Caruel si trovano alberi appartenenti al gruppo delle conifere e delle amentifere. I due esemplari più vecchi dell'Orto sono una Magnolia grandiflora ed un Ginkgo biloba , piantati nel 1787 dal prefetto Giorgio Santi, si trovano in realtà al di fuori di questo settore, nel cosiddetto Orto del Cedro.
[modifica] Collezione sistematica
Contiene circa 45 aiuole, dove sono rappresentate 550 specie appartenenti a 39 famiglie, disposte secondo un criterio didattico-sistematico.
[modifica] Flora officinale
Questo settore, detto "Orto del Mirto" per la presenza di un vetusto esemplare di Myrtus communis , ospita circa 140 specie di piante officinali, alcune tuttora utilizzate nella farmacopea ufficiale quali il ricino (Ricinus communis), la digitale (Digitalis purpurea).
[modifica] Piante acquatiche
Si tratta di una collezione di specie prevalentemente autoctone: alcune di esse come la farferugine di palude (Caltha palustris) sono pressocchè estinte in natura, mentre altre, come l'ibisco palustre (Hibiscus palustris) ed il nannufero (Nuphar lutea) sono fortemente minacciate dall'inquinamento delle acque e dalle bonifiche delle zone umide.
[modifica] Geofite mediterranee
È una collezione che comprende specie erbacee del bacino del Mediterraneo appartenenti prevalentemente ai generi Allium, Ornithogalum e Muscari.
[modifica] Succulente
È una collezione ospitata in una ampia serra e comprende Cactaceae, Euphorbiaceae, Crassulaceae nonché esemplari dei generi Aloe ed Agave, disposti in base a criteri sistematici e geografici.
[modifica] Bibliografia
- Garbari Fabio, Tongiorgi Tomasi Lucia, Tosi Alessandro. Il giardino dei semplici. L'orto botanico di Pisa dal XVI al XX secolo. Pacini Editore, 1991. ISBN 8877810580
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Orto botanico di Pisa
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale dell'Orto botanico di Pisa - in costruzione
- Scheda sull'Orto botanico di Pisa - a cura del Gruppo di Lavoro per gli Orti Botanici e i Giardini Storici della S. B. I.