Orazio Coclite
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Orazio Coclite (Latino: HORATIUS·COCLES) eroe mitico romano del VI secolo (cocles: in Latino significa "con un solo occhio" - Plin. 11, 37) che difese da solo il ponte che conduceva a Roma contro gli Etruschi di Chiusi guidati dal loro lucumone Porsenna. Era il fratello di Marco Orazio Pulvillo che fu console nel 509 a.C.. Entrambi discendevano dai tre fratelli Orazi.
[modifica] La storia
Si narra che nel 508 a.C. riuscì ad arrestare l'avanzata degli Etruschi mentre i compagni demolivano il ponte Sublicio per impedire che i nemici passassero il Tevere. Inizialmente al suo fianco combatterono Spurio Larcio e Tito Erminio poi, rimase da tagliare soltanto una piccola parte del ponte ed ordinò loro di mettersi in salvo, mentre lui rimase a combattere da solo. Al termine della demolizione si gettò nel Tevere con tutta l’armatura e qui, secondo Polibio, affogò. Secondo Tito Livio, invece, riuscì ad attraversare il fiume nuotando e a rientrare in quella città a cui aveva evitato, con il suo eroico gesto, un infausto destino. Il popolo di Roma gli dimostrò la sua gratitudine dedicandogli una statua e donandogli un appezzamento di terreno.
[modifica] Bibiografia
- Liv., Ab Urbe condita libri, II 10
- Plutarco, Publ. 16; Num 9
- Ovidio, Fasti 5, 622
- Cic. Legg. 2, 4, 10
- Off. 1, 18, 61.
- Valerio Massimo Factorum et dictorum memorabilium libri IX III 2,1
- Aurelio Vittore, De Viris Illustribus Romae,11
- Floro,Excerpta Liviani I 4, 4
- Plinio 11, 37
- Giovanni Boccaccio, A.V. IX 58-60
- Francesco Petrarca in TF I 80-81; Ia 41; Rem. II 77, p. 191; Afr. VIII 876-78; Fam. VI 2, 8; Var. 48, 402-5, e nella biografia latina dedicata ad Orazio (Vir.ill. VI "De Horatio Cocle" 1).