Monade
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La parola Mònade deriva dal greco μονάς (a sua volta derivante da μόνος, che significa uno, singolo, unico) e ha assunto differenti significati a seconda dei contesti in cui è stata utilizzata.
Il termine monade viene utilizzato con diversi significati in varie teorie e metodologie matematiche, mentre nel contesto della musica la monade è una frequenza o classe di frequenze singola.
In filosofia le monadi sono delle entità prime, indivisibili ed essenzialmente indipendenti.
[modifica] Filosofia
Nella dottrina pitagorica la monade primordiale generò la diade, la diade partorì i numeri, che crearono punti, i punti generarono le linee, le linee generarono entità bidimensionali, che a loro volta crearono entità tridimensionali, queste crearono i corpi, che crearono i quattro elementi Aria, Terra, Fuoco e Acqua, di cui è costituito il resto del mondo.
In certe frange dello Gnosticismo, specialmente quelle ispirate da Monoismo, la Monade era una entità superiore che creò dèi minori o "emanazioni primordiali". Questa visione, secondo Ippolito, fu ispirata dai Pitagorici.
Secondo Leibniz le Monadi sono delle specie di atomi spirituali, eterne, non scomponibili, individuali, seguono delle leggi proprie, non interagiscono, ma ognuna di esse riflette l'intero universo in un'armonia prestabilita. Anche Dio e l'Uomo sono monadi che differiscono tra loro per la diversa quantità di coscienza che ogni monade ha di sé e di Dio al suo interno. Sono oggetti del pensiero, cionondimeno gli oggetti fisici stessi sono il risultato delle esperienze collettive delle Monadi.
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