Moige
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Il Moige, acronimo per Movimento italiano genitori, è un'organizzazione di impegno civile. Il Moige, è riconosciuto dal governo italiano e svolge le sue attività rivolte alla tutela dei diritti dei genitori e dei minori senza discriminazioni. Aderisce all'EPA - European Parenting Association, federazione europea che raggruppa le più rappresentative organizzazioni di genitori.
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[modifica] Finalità
Il mandato dell'associazione è volto ad indirizzare una azione "apartitica e aconfessionale" «per la promozione e la tutela dei diritti dei genitori e dei minori nell'ambito della vita sociale». Nel contempo il Moige si propone di «aiutare ed orientare i genitori nel loro importante e delicato compito educativo».
Il Moige nacque circa 10 anni fa dall'iniziativa di un gruppo di genitori che si posero l'obiettivo di costituirsi come interfaccia su cui convogliare idee, proposte e necessità dei genitori stessi per riuscire a manifestare tali segnalazioni in modo concreto nei confronti di enti ed istituzioni.
Le aree di intervento nelle quali attualmente l'associazione è coinvolta riguardano:
- televisione e cinema
- scuola
- prevenzione della pedofilia
- salute
- internet e nuovi media
[modifica] Iniziative sociali
Tra le iniziative sociali in cui il Moige è attualmente impegnato a livello nazionale si distinguono:
- campagne di informazione sulla prevenzione della meningite
- campagne di prevenzione del fumo minorile
- divulgazione di informazioni sul tema dell'anoressia e della bulimia
- osservatorio tv
- campagne informative per promuovere un corretto stile di vita ed alimentare nei confronti dei minori
Altro fronte importante nell'attività dell'associazione è quello della prevenzione pedofilia. Il Moige propone il suo impegno direttamente presso le scuole elementari mediante un teatro itinerante di burattini. L'iniziativa, secondo i portavoce della associazione, «sta riscontrando consensi positivi riguardo soprattutto l'efficacia e la competenza con la quale temi di così grande importanza vengono trattati». In alcuni casi le azioni del Moige sono state supportate da sponsor industriali. Spesso i telegiornali hanno chiesto il permesso di filmare le azioni stesse (permesso non sempre concesso dalle scuole in cui le azioni sono state organizzate).
[modifica] Aspetti controversi
Il Moige, dato anche il suo specifico campo di intervento ed il suo pesante potere di influenza sui media, è soggetto di critiche da parte di coloro che ritengono l'agire dell'associazione poco conforme a criteri di trasparenza e democratica intesa. In modo del tutto analogo, l'azione del Moige trova sostenitori tra coloro che invece ritengono l'opera dell'associazione utile nella trattazione dei temi riguardanti la famiglia e l'educazione. A detta dell'associazione tali azioni offrono «spunti di riflessioni nuovi e provocatori».
Di seguito alcuni degli altri temi che vedono il Moige oggetto di critica:
- Nonostante si definisca aconfessionale, c'è chi definisce il Moige come un'associazione di stampo cattolico. Se ne troverebbe conferma nella presenza in parte dei documenti pubblicati sul sito dell'associazione stessa su argomenti come la sessualità o l'istituzione della famiglia, documenti che rispecchierebbero con notevole fedeltà le dottrine della Chiesa cattolica. L'associazione sostiene invece di non aderire a federazioni di associazioni cattoliche e di non avere mai avuto contatti con realtà cattoliche, né udienze pontificie. Il Moige sostiene inoltre che nei suoi documenti mai si farebbe riferimento a tali dottrine e che le posizioni proposte hanno sempre una valenza scientifica. Negli statuti e nei documenti del sito istituzionale non è messa in evidenza l'appartenenza ad alcuna confessione religiosa.
- L'organizzazione sostiene di rappresentare «un discreto numero di genitori sul territorio nazionale», fornendo come unica prova a sostegno di tale tesi un numero di 40.000 visite mensili al sito istituzionale (dove peraltro il contatore non è visualizzato ai visitatori) e 12.000 genitori iscritti (al dicembre 2005) alla Mailing List. Tali dati possono, a detta dell'associazione, essere verificati in sede, ma di fatto non sono pubblicati in alcun modo sul sito istituzionale.
- Riguardo alla neutralità dell'organizzazione per quanto concerne le questioni politiche, è da notare l'invito del Moige all'astensione per il referendum del 12-13 giugno 2005 circa la fecondazione assistita. L'associazione risponde che tale posizione è stata dettata da questioni di carattere etico e non politico.
- Nel corso di educazione sessuale dell'associazione, gli omosessuali vengono indicati come persone affette da una «devianza sessuale». Il Moige risponde di conformarsi, sull'argomento, al pensiero di «numerosi ed affermati psicologi del mondo anglosassone ed americano, come il prof. Joseph Nicolosi (cofondatore e direttore dell'Associazione Nazionale per la Ricerca e la Terapia dell'Omosessualità NARTH, associazione cattolica)». Il testo di Nicolosi, Omosessualità, un nuovo approccio ("Studi Cattolici n. 525" Sugarco, Milano 2002), fa da riferimento per la posizione dell'associazione.
- Il grande potere e l'evidente pressione che l'associazione esercita sui media, hanno fatto sì che il Moige potesse arrivare ad agire in modo diretto sui palinsesti televisivi italiani, imponendo arbitrariamente orari di trasmissione specifici e censure per alcuni programmi. Esempio chiaro è stato il boicottaggio degi spazi pubblicitari del programma di Italia Uno Bisturi con Platinette e Veronica Pivetti, che grazie alla sensibilizzazione del Moige presso aziende inserzioniste non è stato mai più riproposto ed il programma ha visto quasi eliminare gli spot al suo interno. Altre azioni che invece hanno creato sconcerto ed incredulità tra la maggioranza degli utenti televisivi, sono lo spostamento della serie televisiva South Park in tarda serata (successivamente a notte fonda), le polemiche sviluppate dall'associazione riguardo la programmazione della serie TV Will & Grace (che tratta in forma di commedia i temi dell'omosessualità), nonché la censura a cui il Moige costringe "di fatto" le reti televisive nei confronti di programmi destinati ai bambini, come le serie televisive di animazione giapponesi (che, in Giappone, spesso sono indirizzate non a un pubblico infantile, ma di adolescenti o giovani).
- Anziché educare i genitori ad un uso consapevole del mezzo televisivo, grazie al quale il bambino può entrare in contatto con il mondo esterno, attraverso una finestra aperta sia sugli aspetti belli che quelli sgradevoli, il Moige si prefigge di trasformarla in un mezzo che possa trasmettere solo immagini adatte ai minori, attraverso un'opera censoria e fintamente moralizzatrice che, non potendo eliminare il "brutto" lo taglia, lo nasconde o semplicemente lo sposta di orario. Quelli che criticano l'associazione, pensano che questa opera dovrebbe essere attuata dai genitori stessi, i quali dovrebbero educare il proprio figlio a vedere, capire e sopportare il male del mondo (violenza, guerra, volgarità, ingiustizia) secondo i tempi e i modi che ritengono più adatti; la TV, in quanto elettrodomestico e "finestra sul mondo" deve essere ritenuto un mezzo pericoloso se lasciato nelle mani di chi non sa utilizzarlo in modo cosciente. Con le sue censure, il Moige non aiuta i genitori a educare i figli, ma tenta di sostituirsi a loro, imponendo a tutti i telespettatori scelte discutibili, che limitano (o cancellano) la libertà di scegliere da parte di chi invece sa usufruire correttamente del mezzo televisivo.
- Il Moige segue una scuola di pensiero per cui la TV, in determinate fasce orarie, deve poter essere seguita da un bambino senza richiedere il controllo dei genitori, e quindi va epurata di tutto ciò che potrebbe disturbarlo: linguaggi scurrili, nudi, violenza e immagini terrorizzanti. Si accansice contro cartoni animati, film, spot, spesso con motivazioni contraddittorie e al limite del grottesco; molte volte ha intentato (con successo) azioni legali contro dei tg, colpevoli di aver mostrato immagini non adatte ai bambini. Tuttavia, durante la fascia protetta, su vari canali continuano ad andare in onda soap-opera, reality, dibattiti e altri programmi in cui si possono vedere scene non adatte a un pubblico di minori; il Moige finge di ignorare che molti bambini seguono passivamente questi show, spesso in compagnia dei genitori, oppure li guardano in quanto non c'è nessuno a controllarli. Tuttavia l'associazione esercita pressioni anche al di fuori della fascia protetta, quando invece il bambino dovrebbe essere seguito dai genitori, in particolare nei programmi di prima serata. Ritengono inadeguato il sistema dei bollini con cui vengono identificati i film adatti ai minori, e sostengono che in qualunque momento un bambino potrebbe incappare in un programma non adatto e rimanere traumatizzato; in effetti i bollini risultano completamente inutili quando molti minori sono lasciati soli con un telecomando in mano, oppure quando hanno il proprio televisore in camera, grazie al quale possono indisturbatamente accedere a qualunque programma, soprattutto in fascia notturna, rendendo vana ogni forma di censura. Grazie a questa mentalità, molti film vengono trasmessi in seconda serata oppure subiscono tagli di scene di sesso o particolarmente violente; in questo modo opere di qualità vengono stravolte dalla censura (è il caso di Shining, dove la rai tagliò le scene più cruente), costringendo gli spettatori a orari impossibili o a registrare il film. Alcuni dei registi maggiormente penalizzati sono Stanley Kubrick e Quentin Tarantino i cui film sono spesso caratterizzati da forte violenza, scene di sesso e turpiloquio, ma dall'indubbio valore artistico
- Una mentalità molto diffusa è quella per cui i cartoni animati sono un prodotto destinato esclusivamente ai bambini, e pertanto devono rispettare certi canoni di linguaggio ed evitare argomenti ritenuti inadatti a loro. I Simpsons sono riusciti,con molte difficoltà e solo in parte, a far cadere questa convinzione, che però rimane ancora fortemente radicata, soprattutto quando si tratta di animazione giapponese. Alcuni anime, pur essendo destinati ad un pubblico più maturo, vengono censurati tagliando alcune scene ritenute sconvenienti, per adattarli a pubblico a cui decisamente non sono rivolti; spesso per celare i tagli, si utilizzano dei rallenty, fermo immagini, oppure vengono riutilizzati frame di inquadrature precedenti. I casi più evidenti sono visibili in molte puntate di Lupin, One Piece e Dragon Ball (ad esempio quando Goku bambino si mostra nudo, o quando il Genio Delle Tartarughe getta spruzzi di sangue dal naso); paradossalmente, molti anni fa, la serie di Dragon Ball è andata in onda su canali regionali priva di qualunque censura. Recentemente le pressioni del Moige hanno costretto Italia 1 a spostare i Griffin in seconda serata, proprio perché, essendo un cartone animato, molti genitori davano per scontato che fosse un programma per bambini, nonostante, da ormai 10 anni, la fascia oraria 14,30-15,00 di Italia 1 sia riservata a cartoni animati "scorretti" (Simpsons, Futurama, Duckman e gli stessi Griffin). Per fortuna la spostamento è coinciso anche con la fine della censura. Curiosamente, sui canali di SKY, i Griffin vengono regolarmente trasmessi in diversi orari, anche durante il giorno e senza censura.
- Uno dei casi più emblematici degli ultimi mesi dell'insistenza del Moige, è stato il suo ruolo nella controversia che ha portato alla censura di uno spot televisivo in cui compare il pornoattore Rocco Siffredi che passeggia in mezzo a decine di ragazze, in uno scenario ispirato a quello della Playboy Mansion (lo stesso Siffredi si atteggia come se fosse Hugh Hefner). L'attore, vantandosi di "averle provate tutte" sgranocchia patatine da un sacchetto, e alla fine compare uno slogan in cui vi è un evidente doppio senso basato sulla parola "patatina", accentuato dalla presenza di un attore di film hard. Al di là dei giudizi oggettivi sullo spot (ritenuto da molti geniale e divertente, da altri offensivo e volgare), non vi comparivano scene di sesso, di nudo o parolacce, solo belle donne vestite in maniera provocante. Secondo il Moige, l'elemento disturbante, a parte il doppio senso dello slogan, era la presenza di Rocco Siffredi, ritenuta sconveniente per un bambino; tuttavia non spiegò il motivo per cui un bambino dovrebbe conoscere Rocco Siffredi e sapere che lavoro fa, a meno che non siano gli stessi genitori a spiegarglielo, e come potrebbe essere di disturbo la sua immagine al di fuori dei suoi film. La censura dello spot fu oggetto di dibattito sulla libertà di espressione, e l'episodio divenne una notizia citata in molti tg. In modo molto provocatorio, la ditta produttrice, dopo poco tempo, ha trasmesso nuovamente lo spot; le scene mostrate sono esattamente le stesse, ma questa volta Siffredi non dice neanche una parola e non compare lo slogan incriminato ma un molto più asettico "Quelli della patatina".
- Un altro programma che ha subito attacchi violenti da parte dell'associazione è stato Smackdown, trasmissione settimanale dedicata al wrestling. Il Moige criticava la violenza dei combattimenti e le continue infrazioni delle regole sportive, per cui i lottatori si colpivano alle spalle, usando sedie o tavoli o si ribellavano ai loro stessi compagni di squadra. Soprattutto sostenevano che un bambino avrebbe potuto ferirsi tentando di imitare le acrobazie dei propri idoli, anche se,il programma più volte mostra una scritta che intima agli spettatori di non tentare di emulare le mosse dei lottatori, accompagnandola da immagini dei loro infortuni più gravi; tale consiglio viene ripetuto ad alta voce dagli stessi commentatori. Quanto alla violenza, è stato ribadito anche dagli stessi commentatori che gli atleti del wrestling sono degli stuntman, allenati a sferrare e incassare i colpi senza farsi male (non potendo sostenere che "fanno finta") anche se, ogni tanto, può capitare che un atleta si faccia male sul serio per aver sbagliato una mossa. E' curioso che il Moige si accorga della "pericolosità" di questi fenomeni solo quando diventano estremamente popolari. Il wrestling, in Italia, va in onda dai primi anni '90, ma non si sono mai registrati particolari incidenti dovuti a tentativi di emulazione; nel periodo delle critiche a Smackdown, i media hanno però strumentalizzato alcuni fatti di cronaca riguardanti ragazzini (come risse, aggressioni o incidenti sfiorati) associandoli al programma e il Moige ne ha approfittato per continuare la propria campagna. Attualmente il programma, dal preserale del sabato, è stato spostato al mattino, ma il passaggio è più imputabile ad un calo di popolarità del programma e del fenomeno wrestling, che invece negli anni 2004 e 2005 era diventato un fenomeno di massa, anche per via di una dose massiccia di merchandising associata alla disciplina. Anche questo programma va in onda su Sky, che però trasmette gli incontri della federazione Raw; gli incontri sono caratterizzati da una maggior violenza, anche se finta come in Smackdown e un linguaggio più esplicito da parte dei lottatori. Anche in questo caso Sky non opera nessun tipo di censura, a parte i bip sulle parolacce, che però sono già presenti nella trasmissione originale americana.
- Chiedere la censura di una trasmissione, per paura che i bambini possano tentare di imitare quello che vedono, vuol dire scaricare sulla tv i compiti educativi destinati ai genitori; quando poi la stessa trasmissione invita i suoi giovani spettatori a rendersi conto che ciò che vedono è una finzione scenica (vedi il caso Smackdown) o a cambiare canale (come fa Mtv con i suoi anime o con programmi come Jackass), ci si chiede perché bisogna chiederne ancora la cancellazione. Il sembra Moige vedere i bambini (ma anche gli adolescenti) come recettori di messaggi esclusivamente negativi, incapaci di distinguere la finzione dalla realtà. Questo presuppone l'assenza di qualunque controllo o una cattiva educazione da parte dei genitori e, in questo caso, non esiste nessun altro rimedio se non la censura totale. Questo fenomeno creerebbe dei precedenti decisamente inquietanti: perché vietare, ad esempio, il wrestling e non film come Superman o Karate Kid? Perché non vietare anche la lettura di libri che possono spingere all'emulazione? Si creerebbe uno scenario grottesco ma questo al Moige non interessa, essendo più impegnato a vincere le proprie battaglie quotidiane anziché insegnare a genitori e figli come utilizzare correttamente i mass media. Inoltre si finge di ignorare che i bambini, da quando esiste la tv, hanno sempre tentato di imitare quello che vedevano o sentivano sullo schermo, anche quando non c'erano bollini o scritte "don't try this at home", ma questi in generale non hanno mai provocato incidenti, o comunque non si è mai realizzato lo scenario di violenza e immoralità dilagante previsto dal Moige. Purtroppo è capitato che alcune volte certi incidenti abbiano causato danni gravi siano risultati fatali, ma nella maggior parte dei casi rientravano nelle casistiche degli incidenti domestici oppure erano dovuti a disattenzione da parte dei genitori, che permettevano ai bambini di giocare con posate, fiammiferi o in prossimità di finestre. E' il caso del cartoon Beavis & Butt-Head, trasmesso su Mtv, per cui un bambino americano diede fuoco alla sua casa nel tentativo di ripetere una scena appena vista; il cartone si salvò mettendo un messaggio, prima di ogni episodio, che ricordava che i due protagonisti non erano reali e pertanto di non imitarli. Il cartone andò in onda per più di 10 anni senza registare ulteriori incidenti, facendo capire che quello appena accaduto era un caso isolato e la colpa non era imputabile esclusivamente ai suoi protagonisti.
- Il fatto che Mtv e Sky siano pressoché immuni da censure e cancellazioni (un esempio su tutti un seno nudo comparso in fascia protetta in un episodio di Ranma 1/2), ha fatto sorgere molti dubbi su quanto Rai e Mediaset impongano le loro scelte e quanto, invece, assecondino le richieste del Moige, per motivi di audience o semplicemente per evitare ritorsioni e azioni legali (come ammesso dal responsabile dei cartoni di Italia 1 che ha tolto uno scambio di coppia in Piccoli Problemi di cuore "per evitare le ire del Moige", oltre ad averne stravolto la trama in diversi episodi per evitare di trattare temi ritenuti fastidiosi, come le prime mestruazioni di una delle protagoniste di un'altra serie animata "Temi D'Amore tra i banchi di scuola").
- Non sono rari attacchi verso i videogiochi, colpevoli di essere troppo violenti o espliciti in tema di sesso, nonostante questi abbiano già un loro sistema di valutazione, per cui possono essere venduti o no a minorenni. Alcuni dei videogiochi più criticati sono stati Mafia e i vari episodi di Grand Theft Auto. Il primo caso è emblematico, perché il gioco veniva accusato di esaltare un fantomatico lato buono della Mafia, per cui il protagonista, riusciva a riscattare una vita di fallimenti, diventando un ricco e rispettato mafioso; il personaggio di Don Salieri veniva descritto come un buon uomo, che, in cambio di soldi, garantiva protezione al suo quartiere e lo ripuliva dai criminali; la sua gente lo rispettava, senza temerlo. Chi ha giocato a questo titolo può tranquillamente confermare che la storia non va assolutamente così e questo errore di valutazione può commetterlo solo chi abbia giocato le prime due o tre missioni (il gioco ne ha circa 20) o non abbia letto le recensioni specializzate, scritte da chi invece lo ha completato fino in fondo.