Modernismo (architettura)
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Per quanto riguarda l'architettura, con il termine modernismo o liberty si definiscono un insieme di stili architettonici con caratteristiche analoghe, che sorsero intorno agli inizi del Novecento in Europa, in coincidenza con l'Art Nouveau.
In questi anni, un numero consistente di architetti di tutto il mondo iniziarono a sviluppare nuove soluzioni archittoniche per integrare tradizioni consolidate (come per esempio il gotico) con nuove possibilità tecnologiche. I lavori di Louis Sullivan a Chicago, Victor Horta a Bruxelles, Antoni Gaudi a Barcellona, Otto Wagner a Vienna e Charles Rennie Mackintosh a Glasgow, tra molti altri, possono essere considerati contrasti tra vecchio e nuovo.
[modifica] Il modernismo catalano
Un posto di notevole rilievo è occupato da un particolare tipo di modernismo, quello catalano. Modernisme in lingua catalana) è uno stile architettonico sviluppatosi a Barcellona, città spagnola della Catalogna, tra il 1880 e il 1930, corrispondente all'Art Nouveau europea ma con alcune caratteristiche peculiari.
Sebbene si sia poi sviluppato come corrente architettonica in tutta Europa, il modernismo viene tuttora collegato alla sua sede di origine, appunto la Catalogna.
Verso la fine del XIX secolo nascono in Europa tendenze architettoniche che rompono i ponti con i criteri del passato, andando alla ricerca di forme nuove. Questo movimento sorge in seguito alla rivoluzione industriale e ai progressi da essa scaturiti.
Il modernismo rifiuta lo stile poco attraente dell'architettura industriale della prima metà del XIX secolo, e sviluppa nuovi concetti architettonici inspirati alla natura.
Lo sviluppo del modernismo è stato favorito in Catalogna dall'impegno culturale della borghesia catalana, assai colta e sensibile dal punto di vista artistico.
Più di cento sono stati gli architetti artefici degli edifici modernisti catalani. Tra essi vanno ricordati Antonio Gaudí, Lluís Domènech i Montaner e Josep Puig i Cadafalch.