Mitologia inca
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La mitologia inca era costituita da una serie di leggende e miti che alimentarono la religione panteista dell'Impero Inca, centralizzata a Cuzco, in Perú.
Alcuni nomi degli dei inca si ripetevano oppure erano chiamati con nomi diversi nelle varie provincie dell'Impero. Intorno al 1530, si poteva individuare al suo interno l’aggregazione di almeno tre distinte tradizioni culturali:
- L'antica civiltà di Tiwanaku
- Gli Inca durante il massimo splendore del loro impero (1438-1527)
- La civiltà dei Mochica e dei Chimú, sottomesse nel XV secolo.
Indice |
[modifica] Tre piani
Gli Inca credevano che, siccome lo spazio orizzontale era diviso in due parti, e ognuna di queste era suddivisa in altre due, il mondo appariva composto da tre piani:
- Hanan Pacha : Il mondo di sopra
- Kay Pacha : Il mondo di qui
- Uku Pacha o Urin Pacha : Il mondo di sotto.
Pacha significava sia tempo che spazio.
[modifica] Pantheon degli Inca
Nella mitologia inca gli dei erano gli astri o altri grandi elementi della natura. L'unico dio nel vero senso della parola era:
- Viracocha,la divinità creatrice del Sole, della luna e delle stelle, il dio che aveva plasmato i primi uomini nell'argilla ed era rappresentato come un bambino di dieci anni
Gli altri dei fondamentali erano:
- Inti (Sole), creatore e protettore degli Inca, sposo e fratello di Mama Quilla (madre Luna) e padre del primo inca, e di Mama Ocllo (madre Uovo),
- Pachacamac, il dio della luna (o dio del cielo), figlio del Sole (permetteva la crescita dei cereali, degli uomini e degli uccelli) talmente simile all'uomo che si riteneva inutile dedicargli statue e templi, ma a cui venivano offerti sacrifici umani,
- Pachamama, madre terra, moglie di Pachacamac, protettrice dei raccolti e dea della fertilità, tutt'ora molto venerata.
Altri dei minori:
- Apo dio delle montagne;
- Apocatequil (o Apotequil) dio del fulmine;
- Catequil dio dei tuoni;
- Cavillace dea vergine mangiatrice di frutta, da cui nacque Coniraya, dea della Luna;
- Chasca dea dell'alba, del crepuscolo e del pianeta Venere, era protettrice delle vergini;
- Chasca Coyllur dea dei fiori;
- Mama Coca (o Cocomama) dea della salute e della gioia;
- Coniraya divinità lunare;
- Ekkeko dio del cuore e della buona salute;
- Kon dio della pioggia e del vento venuto da sud;
- Mama Allpa dea della fertilità;
- Mama Cocha "madre Mare";
- Mama Quilla "madre Luna" o "madre d'oro";
- Mama Zara dea del grano;
- Pariacaca dio dell'acqua nato dalla mitologia pre-Inca;
- Supay dio della morte;
- Urcaguary dio dei metalli.
In questa particolare teologia le divinità supreme convivevano pacificamente.
Tra le divinità andine ricordiamo Apu Illapu dio della pioggia e dei temporali. Molto venerati dal popolo erano gli huaca (le forze) dei monti, dei laghi, dei fiumi e degli alberi, ai quali si consacravano mucchi di pietre e si offrivano bambini in sacrificio.
[modifica] Ricorrenze
La più grande festa religiosa inca era il Raymi (la danza del Sole), in onore di Inti, che ricorreva due volte l'anno e si protraeva per otto giorni consecutivi. Veniva acceso il fuoco sacro mediante uno specchio ustorio e tale fuoco veniva custodito dalle Vergini del Sole fino al successivo Raymi.
Questa festa è celebrata ancora oggi dai popoli andini.
[modifica] Templi
La civiltà inca fondò molti templi per adorare le varie divinità. I templi inca più conosciuti sono probabilmente quello del Sole a Cusco, quello di Vilcashuaman ed quello sull'Aconcagua (la montagna più alta del Sud America) ed il Tempio del Sole dell'Isla del Sol. Il Tempio di Cusco fu costruito senza altri mezzi che l'incastonamento delle pietre. Questo, ha una circonferenza di oltre 1200 piedi. Una parte del tempio, chiamata Qoricancha, ha al suo interno svariati oggetti d'oro. Varie zone dell'impero inca furono assegnate ai sacerdoti che le amministravano in nome del dio del Sole.
[modifica] Mito di fondazione dell'Impero
Manco Capac, il primo inca, illuminato e guidato da Inti, partì dal Lago Titicaca insieme a Mama Ocllo, sua moglie e sorella, e con una bacchetta d'oro (consegnatagli dal padre) segnò il punto in cui sarebbe sorta Cuzco, capitale del futuro impero.
Tutti i sovrani inca, dunque, erano ritenuti discendenti diretti del Sole e, quindi, dèi essi stessi e padroni di tutte le cose e gli uomini del regno. Il sovrano sceglieva la sua sposa tra le proprie sorelle, ma possedeva anche centinaia di concubine ed era servito dalle sacerdotesse del Tempio del Sole che poteva dare in spose ai nobili della corte. Gli era dovuta obbedienza totale e a lui era riservato un terzo delle ricchezze e dei raccolti del regno (le altre due parti erano destinate alla popolazione e ai culti). Alla sua morte la salma veniva mummificata, ricoperta di doni d’oro, avvolta in ricchi mantelli ricamati e deposta in una cavità naturale.