Marco Ferreri
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Marco Ferreri (Milano, 11 maggio 1928 – Parigi, 9 maggio 1997) è stato un regista, attore e sceneggiatore italiano.
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[modifica] Biografia
Nel 1951 fonda insieme a Riccardo Ghione la rivista "Documento mensile" che fallisce dopo appena due mesi. L'anno successivo sceneggia il film di Alberto Lattuada Il cappotto (1952) con Walter Chiari, Renato Rascel e Lucia Bosè e l'episodio Sale da ballo di Dino Risi per il film L'amore in città.
Aspira a diventare regista e codirige il film La spiaggia (1954) di Lattuada con Raf Vallone. L'insuccesso provoca la rottura tra i due e Ferreri viaggia tra Italia, Francia e Spagna come pubblicitario. Nel 1958 a Barcellona incontra Rafael Azcona e i due dirigono il film El pisito (1958) a cui seguono Los chicos (1959) e El cochecito (1960). Il discreto successo di questa triade spagnola consente a Ferreri e Azcona di tornare in Italia. In patria Ferreri dirige due degli undici episodi Le italiane e l'amore (1961) scritte da Azcona che divenne il suo sceneggiatore.
Con il film Una storia moderna: l'ape regina (1963) interpretato dall'alter-ego di Ferreri, Ugo Tognazzi, e Marina Vlady, inizia il suo impegno intellettuale al cinema. Il film ha delle abbondanti censure e solo nel 1984 si avrà la versione integrale. Segue il film La donna scimmia (1964) grottesca storia di un uomo che sposa una donna-scimmia e la sfrutta come attrattiva circense; dopo l'episodio Il professore di Controsesso (1964) tratta dell'adulterio e del rapporto che la Chiesa ha con esso in Marcia nuziale (1965). Dopo Tognazzi, dirige Mastroianni nell'episodio L'uomo dei cinque palloni che s'inserisce nella commedia Oggi, domani e dopodomani (1965). Ferreri verrà diretto dall'amico Tognazzi ne Il fischio al naso (1967) e continua con il film L'harem (1967) con Massimo Girotti, Renato Salvatori e Gastone Moschin; l'anno seguente dirige Dillinger è morto visione onirica del gioco di un adulto interpretato da uno splendido Michel Piccoli.
Dopo questo lavoro e la partecipazione a Porcile (1969) di Pier Paolo Pasolini in cui interpreta un ridicolo fascista s'apre l'età d'oro di questo munifico regista. Prevede la fine del mondo nel grottesco Il seme dell'uomo (1969), in cui assistiamo a scene di sesso e di antropofagia, e continua con L'udienza (1971) in cui un uomo cerca in tutti i modi di essere ricevuto dal Papa a cui deve dire qualcosa che nel film non viene svelato. La sua impresa passa per ogni tipo di difficoltà; lui cerca aiuto o trova compassione dappertutto, da una prostituta di alto bordo, da un poliziotto di alto bordo, da un monsignore di alto bordo; subisce umiliazioni e perfino la detenzione in un convento, arriva a compiere gesti clamorosi. Finisce per morire a San Pietro, dove la storia è incominciata. Il film ottiene amare critiche nonostante lo straordinario cast, che comprende i nomi di Enzo Jannacci, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Alain Cluny, Michel Piccoli e Claudia Cardinale. Continua con il film La cagna (1972) tratto dal racconto "Melampo" di Ennio Flaiano, sull'isolamento di un uomo dalle velleità del mondo quotidiano e del suo amore per una ragazza che lo segue sempre; il cast è formato dal trio Deneuve-Mastroianni-Cardinale. Altro suo capolavoro è La grande abbuffata (1973), dove alcuni amici (Tognazzi, Noiret, Mastroianni, Piccoli) si incontrano in una villa, e lì consumano cibo, bevande, sesso, amicizia, fino a stare male, fino a uccidersi. Nel film Non toccare la donna bianca (1974), Ferreri traspone la battaglia del Little Bighorn e la sconfitta del Generale Custer da parte di Toro Seduto, nella Parigi moderna. Il film è stato girato durante gli immensi lavori che hanno cambiato una parte del centro di Parigi e hanno dato il nuovo quartiere delle "Halles"; Ferreri filma la voragine al centro di Parigi come fosse un canyon del Far West. Gli "indiani" sono gli abitanti del quartiere, il "potere" sono gli industriali sedicenti promotori del progresso; questi chiamano Custer a togliere di mezzo gli indiani che ostacolano il progresso. Ma questa volta, sono gli indiani a vincere. Con L'ultima donna (1976) troviamo il concetto di homo eroticus e di donna-oggetto che viene scelta secondo canoni sessuali pure se alla fine si vendica evirando l'uomo; il cast formato da Ornella Muti, Gerard Depardieu e Michel Piccoli li vede completamente nudi per quasi tutta la durata della pellicola.
Continua su questa scia di denuncia antropologica e nel 1978 esce Ciao maschio in cui il protagonista sceglie di allevare una scimmia anziché sua figlia, la commedia Chiedo asilo (1979) con un inedito Roberto Benigni, Storie di ordinaria follia (1981) tratto da un romanzo di Charles Bukowski con gli affiatati Gazzara-Muti, Storia di Piera (1983) basato su una torbida storia d'incesto e che ci regala l'unica interpretazione di Mastroianni nel ruolo del cattivo, Il futuro è donna (1984) sulla violenza sessuale e I love you (1986) sulle indecisioni del mondo adolescenziale. Esclusa La carne (1991) in cui una donna (Francesca Dellera) da oggetto del desiderio sessuale del suo datore di lavoro (Sergio Castellitto) diventa dopo un'ossessione carne da mangiare, non ha più il graffio di una volta. S'accomiata dal cinema con Nitrato d'argento (1997). Muore d'infarto il 9 maggio 1997 a 69 anni.
I suoi film raccontano in modo tipicamente stralunato la decadenza di una società, rappresentata anche nei suoi aspetti scatologici, e il più delle volte terminano con la fuga, l'automutilazione o la morte dei protagonisti.
[modifica] Filmografia
[modifica] Regista e sceneggiatore
- El pisito (1958) - titolo alternativo L'appartamentino
- Los chicos (1959)
- El cochecito (1960) - titolo alternativo La carrozzella
- Una storia moderna: l'ape regina (1963)
- La donna scimmia (1964)
- L'uomo dei cinque palloni (1965) - uscito come episodio all'interno di Oggi, domani e dopodomani
- L'harem (1967)
- Dillinger è morto (1969)
- Il seme dell'uomo (1969)
- L'udienza (1971)
- La cagna (1971)
- La grande abbuffata (1973)
- Non toccare la donna bianca (1974) - anche attore
- L'ultima donna (1976)
- Ciao maschio (1978)
- Break up (1979) (versione ampliata de L'uomo dei cinque palloni)
- Chiedo asilo (1979)
- Storie di ordinaria follia (1981)
- Storia di Piera (1983)
- Il futuro è donna (1984)
- I love you (1986)
- Come sono buoni i bianchi (1988)
- La carne (1991)
- Il banchetto di Platone (1991) Film Tv
- La casa del sorriso (1991)
- Diario di un vizio (1993)
- Faictz ce que vouldras (1994), mediometraggio, omaggio a François Rabelais
- Nitrato d'argento (1997)
[modifica] Attore
- Casanova '70 (1965) di Mario Monicelli
- Il fischio al naso (1967) di Ugo Tognazzi
- Porcile (1969) di Pier Paolo Pasolini
- Non toccare la donna bianca (1974)