Marca degli Anscarici
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Gli Anscarici, sono una dinastia marchionale franca, che estesero il loro dominio sull'area piemontese alla fine del periodo carolingio.
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[modifica] La nascita della stirpe
Il capo stipite , degli Anscarici è un certo Guidone che si caricò di gloria in Italia, combattendo i Saraceni, ai tempi del Pontefice Gregorio IV. Guidone è menzionato sia dal Muratori nei suoi annali d'Italia all'anno 843, che lo fa marchese di Spoleto,che da monsignor Brizio, che lo fa marchese d'Ivrea.
Da questo Guidone I, vennero Anscario e Guidone II. Da Anscario nacque Guidone III, da questo Guglielmo I, che fu il genitore di Aleramo.
Anscario I, venne investito da Guido di Spoleto della Marca d’Ivrea.
[modifica] La Marca d'Ivrea
La marca d'Ivrea,era una delle maggiori marche italiane e costituiva la parte occidentale della regione subalpina, in particolare comprendeva la Contea di Acqui, Alba, Asti, Torino, Vercelli, Pombia (Novara), Bulgaria (nel Vigevanese) e naturalmente Ivrea. Adalberto I divenne marchese nel 898 e sposò Gisella , figlia di Berengario I , marchese del Friuli e re d'Italia nell'888.Da questa unione nacquero Ascario II e Berengario. Gli Anscarici,aumentarono il loro potere,trasmettendo per discendenza il titolo marchionale, iniziando un processo di “dinastizzazione” ,fino al punto da interferire con gli interessi reali.
Ugo di Provenza, investito del titolo di re d’Italia nel 926,si oppose alla loro egemonia cercando di destituirli del titolo marchionale. Durante uno scontro con l'esercito reale, Anscario II morì in combattimento e suo fratello Berengario dovette fuggire in Germania. La Marca di Ivrea, quindi, venne suddivisa in tre parti di cui una fu denominata marca di Torino.
Intanto in Germania divenne re, nel 936, Ottone I di Sassonia che si considerava il diretto discendente del Sacro Romano Imperatore. Egli cominciò ad attuare una politica espansionistica del regno di Germania, volta alla riconquista e rivendicazione dei territori un tempo sotto il dominio imperiale. .
In Italia Ottone I appoggiò il ritorno di Berengario che nel950 venne investito con il titolo di Re d'Italia . Nel 950-951, re Berengario II terminò la riorganizzazione del territorio italiano, iniziata da Ugo di Provenza, nominando tre nuovi Marchesi: Aleramo, Conte di Vercelli (Marca Aleramica - Liguria centro-occidentale), Arduino il Glabro, Conte di Torino (Marca Arduinica - Torino) e Oberto, Conte di Luni (Marca Obertenga detta poi Januensis - Liguria orientale).
[modifica] I contrasti con Ottone I
Nel 951, in seguito alla rottura del legame di vassallaggio da parte di Berengario II e per la sua politica aggressiva nei confronti del papato , Ottone I scese in Italia,lo sconfisse dopo un lungo assedio alla fortezza di San Leo sottomettendo i feudatari dell’Italia settentrionale.
Berengario II venne detronizzato ed esiliato a Bamberga (in Germania),morirà nel 966
Nel 962, Ottone, venne incoronato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico ed una delle prime riforme attuate fu quella di affidare il potere feudale ai Vescovi.Così facendo, si garantì l’appoggio della Chiesa, evitando così la trasmissione ereditaria dei feudi.Questo fatto limitò il potere feudale degli Anscarici, che nel 1015 , perderanno definitivamente la Marca d'Ivrea ad opera di Olderico Manfredi, già signore della Marca di Torino e padre di Adelaide di Savoia.I possedimenti così uniti presero il nome di Marca d'Italia.
[modifica] Bibliografia
- Benvenuti Giovanni Storia di Ivrea , ed. Enrico, 1976
- Perinetti Federico Ivrea storia breve dalle origini ai giorni nostri , ed. Cossavella 1989